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Linked Open Data per il Cultural Heritage italiano: conversione e pubblicazione nel Semantic Web del Fondo antico del Comune di Novi Ligure

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un enorme e rapido aumento non solo della quantità ma anche della varietà di risorse disponibili online (testi, suoni, immagini, video, 3D, ecc...).
È nata perciò la necessità di descrivere questi dati in maniera appropriata per permettere agli utenti di trovarli sul web e accedervi ( search and retrieval ), renderli disponibili a istituzioni e organizzazioni per creare servizi e permettere anche a fruitori non umani di “consumarli” (es. motori di ricerca, applicazioni, ecc...) Specialmente in virtù di questo apporto sempre più decisivo delle tecnologie digitali, le istituzioni culturali hanno avvertito fortemente la necessità di estendere l’accesso al proprio patrimonio, aprendo l’orizzonte conoscitivo attraverso il confronto e la collaborazione con altre realtà.
Gli scenari per lo sviluppo e la trasmissione della conoscenza, nonché per un nuovo ripensamento del concetto stesso di conoscenza, trovano condizioni ideali in “ambienti” come il web semantico.
Per queste ragioni, archivi e musei oggi si preoccupano di convertire l’informazione in dati aperti e soprattutto collegati , superando l’approccio limitante e ormai obsoleto dei “silos di informazione”.
I dati infatti acquistano valore quando sono interconnessi con altri dati, e questo arricchimento è possibile grazie all’applicazione dei principi e delle tecnologie Linked Open Data (LOD) .
Far uscire fuori i dati locali e renderli aperti e universalmente accessibili significa offrire opportunità di visibilità anche a dataset di piccola dimensione o che fanno riferimento ad una località geografica circoscritta.
Inoltre l’integrazione dei dati con quelli di altre istituzioni non solo aumenta il loro potenziale informativo ma li rende più completi e riusabili in contesti anche molto diversi da quelli d’origine.
La mission delle istituzioni culturali oggi è quindi quella di trattare e comunicare le informazioni sui beni culturali partecipando alla costruzione del web semantico e alla divulgazione della conoscenza del Cultural Heritage.
Tutti i principi che costituiscono il paradigma dei Linked Data , applicati nel mondo del Cultural Heritage, ne consentono una comunicazione efficace, arricchita e di ampio raggio, raggiungibile anche dai nuovi fruitori di informazione: le macchine.
In quest’ottica l'obiettivo del progetto consiste nella creazione di un dataset Linked Open Data relativo alla descrizione di beni artistici e culturali.
Lo scopo finale è quello di pubblicare tali dati all'interno della rete LOD Cloud , rendendoli disponibili all'utilizzo da parte anche delle macchine: l’opportunità offerta da questo nuovo metodo di pubblicare dati sul web, è l’esempio una radicale trasformazione del rapporto tra utente (umano e non) e universo dei beni culturali.
Il progetto vuole perciò presentarsi come esempio, in scala, della rivoluzione copernicana dei Linked Open Data nel mondo dei beni culturali.
● Il Capitolo 1 passa in rassegna il vasto mondo dei Linked Open Data e del web semantico, illustrandone i principi, l’evoluzione nel tempo e approfondendo i concetti di RDF, ontologie, vocabolari.
● Il Capitolo 2 scende nel dettaglio del mondo dei beni culturali, e in particolar modo dell’approccio Linked Open Data applicato all'interno di questo mondo, evidenziando i vantaggi che vi può apportare.
Viene fatta una panoramica generale degli standard di metadati internazionali e nazionali, con particolare attenzione ad alcuni standard d’interesse utilizzati in Italia per i beni culturali.
● Il Capitolo 3 descrive lo stato dell’arte degli Open Data e dei Linked Data in Italia per trarne qualche informazione quantitativa in modo da valutare l’adozione di tali approcci.
Inoltre passa in rassegna alcuni lavori simili al progetto svolto.
● Il Capitolo 4 presenta una panoramica generale del Linked Open Data Project e della sua evoluzione nel tempo.
Illustra inoltre alcuni modelli e approcci alla pubblicazione di dati LOD presenti in letteratura, e si sofferma sulla descrizione del portale Mèmora, la fonte dei dati del progetto.
● Il Capitolo 5 descrive nel dettaglio tutte le fasi del lavoro di conversione e pubblicazione dei dati del Fondo antico di Novi Ligure in Linked Open Data .
● Il Capitolo 6, infine, presenta una breve valutazione del lavoro svolto ed espone i possibili sviluppi futuri e le considerazioni conclusive.

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Introduzione Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un enorme e rapido aumento non solo della quantità ma anche della varietà di risorse disponibili online (testi, suoni, immagini, video, 3D, ecc...). È nata perciò la necessità di descrivere questi dati in maniera appropriata per permettere agli utenti di trovarli sul web e accedervi ( ​search and retrieval ​), renderli disponibili a istituzioni e organizzazioni per creare servizi e permettere anche a fruitori non umani di “consumarli” (es. motori di ricerca, applicazioni, ecc...) Specialmente in virtù di questo apporto sempre più decisivo delle tecnologie digitali, le istituzioni culturali hanno avvertito fortemente la necessità di estendere l’accesso al proprio patrimonio, aprendo l’orizzonte conoscitivo attraverso il confronto e la collaborazione con altre realtà. Gli scenari per lo sviluppo e la trasmissione della conoscenza, nonché per un nuovo ripensamento del concetto stesso di conoscenza, trovano condizioni ideali in “ambienti” come il web semantico. Per queste ragioni, archivi e musei oggi si preoccupano di convertire l’informazione in dati ​aperti ​e soprattutto ​collegati ​, superando l’approccio limitante e ormai obsoleto dei “silos di informazione”. I dati infatti acquistano valore quando sono interconnessi con altri dati, e questo arricchimento è possibile grazie all’applicazione dei principi e delle tecnologie ​Linked Open Data ​ (LOD) ​. Far uscire fuori i dati locali e renderli aperti e universalmente accessibili significa offrire opportunità di visibilità anche a dataset di piccola dimensione o che fanno riferimento ad una località geografica circoscritta. Inoltre l’integrazione dei dati con quelli di altre istituzioni non solo aumenta il loro potenziale informativo ma li rende più completi e riusabili in contesti anche molto diversi da quelli d’origine. La ​mission ​delle istituzioni culturali oggi è quindi quella di trattare e comunicare le informazioni sui beni culturali partecipando alla costruzione del web semantico e alla divulgazione della conoscenza del ​Cultural Heritage ​. 8

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Informazioni tesi

  Autore: Diletta Goglia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Informatica Umanistica
  Corso: Lettere
  Relatore: Andrea Marchetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 183

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Parole chiave

patrimonio culturale
cultural heritage
archivio digitale
linked open data
open data
linked data
digital humanities
novi ligure
beni culturali

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