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Italiano L2 di sinofoni: dati sull'acquisizione della morfologia del verbo e del nome

La presente ricerca si inserisce nell'ambito dell'acquisizione dell'italiano come lingua seconda da parte di sinofoni proponendo un'analisi dell'interlingua come emerge dalla produzione scritta in un contesto formale. Oggetto di analisi di questa ricerca sono state le prove di produzione scritta di 61 apprendenti sinofoni reperite presso la Società Dante Alighieri di Roma che rilascia il certificato PLIDA. Le prove sono suddivise in livelli in base al riferimento del QCER e quindi in italiano elementare (PLIDA A1 e A2: rispettivamente, livello di contatto e di sopravvivenza), intermedio (PLIDA B1 e B2: livello soglia e livello progresso) e avanzato (PLIDA C1 e C2: livello dell'efficacia e livello di padronanza).

Nello specifico della nostra analisi, si tratta in particolare di 19 prove di certificazione di livello A2, 30 di B1 e 12 di B2.I 61 apprendenti hanno sostenuto la prova di certificazione in Italia e sono, dunque, tutti immersi in una situazione di acquisizione spontanea, a contatto con nativi, ma non sappiamo se e quanti abbiano preso parte a corsi o lezioni di italiano, seguendo, così, anche un contesto formale di apprendimento guidato. Non si hanno, inoltre, conoscenze circa le caratteristiche sociolinguistiche degli informanti. Per quanto riguarda la strutturazione della tesi, dopo aver trattato, nel primo capitolo, alcuni dei più importanti fattori linguistici ed extralinguistici che condizionano a vari livelli il processo di acquisizione di una seconda lingua, con riferimento particolare all'acquisizione dell'italiano, si passano in rassegna le principali caratteristiche tipologiche della lingua cinese, presentate in prospettiva contrastiva nel secondo capitolo, dando particolare rilievo ai livelli morfologico e morfosintattico, proprio perché trattasi dei livelli presi in considerazione nell'analisi. Si presenta, inoltre, un quadro dettagliato delle principali ricerche nell'ambito di acquisizione dell'italiano L2 da parte di sinofoni condotte da vari autori, dai risultati del Progetto di Pavia, alle ricerche, tra gli altri, di Emanuele Banfi, Marina Chini e Ada Valentini. I capitoli terzo e quarto sono dedicati alla presentazione dei risultati, suddivisi in base alle due categorie oggetto di analisi, quella di nome e di verbo.

Per ciascuna prova prodotta da ogni informante è stata elaborata una griglia di analisi in cui sono contenuti i diversi tratti relativi a morfologia e morfosintassi del nome e del verbo da monitorare e misurare quantitativamente.Per ogni tipologia è stato riportato il numero di occorrenze considerando i tratti grammaticali di nome e verbo (accordo di genere e numero per i sintagmi nominali; numero, persona, tempo, aspetto per il verbo). È stata poi calcolata la percentuale di occorrenze che rispecchiavano la struttura della lingua target per ciascuna categoria. I fattori che influiscononella produzione dell'interlingua da parte di apprendenti di L2 sono diversi, come sono diverse le cause riconducibili agli errori. L'ipotesi dell'analisi contrastiva e quindi il confronto tra L1 e L2, veniva considerata come strumento per interpretare i fenomeni riguardanti l'acquisizione linguistica5. In seguito, il metodo dell'analisi dell'errore ha permesso di dimostrare che la L1 ha unimpatto meno decisivo su L2 di quanto non si credesse: esistono altri fattori che sono coinvolti nel processo, simili a quelli che si creano durante l'apprendimento di L1. Si tratta di processi cognitivo-mentali e di meccanismi innati e universali.

Secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER) del Consiglio d'Europa, l'errore si distingue dallo “sbaglio” in quanto, mentre quest'ultimo si verifica quando un apprendente non riesce ad attivare le proprie competenze in maniera adeguata (può succedere anche a un parlante nativo), l'errore è dovuto al grado di interlingua raggiunto e quindi ad una incompleta competenza nella lingua target. Gli errori che è possibile riscontrare nell'interlingua sono di varia tipologia: errori di omissione, accordo, collocazione errata degli elementi, sostituzione di alcune componenti con altre o inserimento di elementi non previsti dalla lingua target, errori che tendenzialmente, come è stato affermato in precedenza, possono essere causati dal transfer, e quindi interferenza della L1, o da fenomeni di semplificazione.

La distinzione tra le due motivazioni che portano a strutture errate in L2 non è sempre di facile interpretazione. Nel caso di apprendenti sinofoni, in particolare, alcuni errori che potrebbero ricondursi a fenomeni di semplificazione (omissione di articoli, preposizioni o riduzione paradigmatica dei verbi), potrebbero anche essere dettati dall'interferenza del cinese, lingua isolante e priva di alcune categorie presenti nel sistema linguistico italiano.

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3 Introduzione La presente ricerca si inserisce nell’ambito dell’acquisizione dell’italiano come lingua seconda da parte di sinofoni proponendo un’analisi dell’interlingua come emerge dalla produzione scritta in un contesto formale (esami di certificazione dell’italiano). L’italiano L2 di cinesi è stato oggetto di ricerca di alcuni progetti universitari che hanno trattato soprattutto l’acquisizione dei mezzi morfologici e discorsivi per l’espressione della temporalità. Il presente studio, invece, intende indagare l’espressione dei tratti morfologici e della morfosintassi per le categorie verbo e nome. Oggetto di analisi di questa ricerca sono state le prove di produzione scritta di 61 apprendenti sinofoni reperite presso la Società Dante Alighieri di Roma che rilascia il certificato PLIDA, un diploma che attesta la competenza in italiano secondo una scala di sei livelli elaborati in riferimento a quelli definiti dal Consiglio d’Europa nel Quadro comune europeo di riferimento (QCER) per le lingue 1 . Il certificato dà la possibilità agli studenti stranieri di dimostrare la propria competenza in italiano per l’eventuale iscrizione all’università senza sostenere l’esame in lingua e di ottenere il permesso di lungo soggiorno. Le prove sono suddivise in livelli in base al riferimento del QCER e quindi in italiano elementare (PLIDA A1 e A2: rispettivamente, livello di contatto e di sopravvivenza), intermedio (PLIDA B1 e B2: livello soglia e livello progresso) e avanzato (PLIDA C1 e C2: livello dell’efficacia e livello di padronanza) 2 . La costruzione delle prove si fonda su principi comunicativi legati ad attività pratiche della vita quotidiana reale che richiedono l’impiego delle quattro abilità linguistiche di base: ascoltare, leggere, parlare, scrivere, in modo da suddividere l’esame in quattro prove. Per ciascuna prova sono previsti due testi (tre in alcune prove dell’ultimo livello) 3 . Nello specifico della nostra analisi, si tratta in particolare di 19 prove di certificazione di livello A2, 30 di B1 e 12 di B2. I 61 apprendenti hanno sostenuto la prova di certificazione in Italia e sono, dunque, tutti immersi in una situazione di acquisizione spontanea, a contatto con nativi, ma non sappiamo se e quanti abbiano preso parte a corsi o lezioni di italiano, seguendo, così, anche un contesto formale di apprendimento guidato. Non si hanno, inoltre, conoscenze circa le caratteristiche sociolinguistiche degli informanti. Le 61 prove analizzate provengono da diversi centri certificatori italiani e appartengono a sessioni d’esame che vanno da novembre 2012 a maggio 2013 4 . 1 Cfr. Società Dante Alighieri. Chi siamo. http://ladante.it/it/chi-siamo (data di consultazione: 10/01/2015). 2 Cfr. Società Dante Alighieri (2009). La certificazione Plida. http://www.dantealighieri- roma.it/plida.htm (data di consultazione: 10/01/2015). 3 Per una descrizione dettagliata della struttura di ciascuna prova, i contenuti e le difficoltà relative a ciascun livello, cfr. Patota, G. e L. Pizzoli a cura di (2004). Plida. Progetto lingua italiana Dante Alighieri Roma. Il Sillabo della Società Dante Alighieri Roma. http://plida.it/plida/images/stories/documenti/sillabo.pdf (data di consultazione: 10/01/2015). 4 Nel dettaglio, per il livello A2: Bussolengo (1), Milano (1), Napoli (4), Prato (9), Roma (3), Vicenza (1); per il livello B1: Bari (1), Bolzano (1), Gorizia (1), Milano (19), Rovigo (4), Venezia (4); per il livello B2: Milano (2), Roma (5), Sesto San Giovanni (1), Venezia (1), per la sessione di aprile 2013; Prato (2) e Roma (1), per la sessione di novembre 2012.

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Informazioni tesi

  Autore: Marika Anna Di Lella
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Libera Università degli Studi San Pio V di Roma
  Facoltà: Interpretariato e traduzione
  Corso: Interpretariato e traduzione
  Relatore: Laura Mori
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 313

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Parole chiave

apprendimento
italiano l2
morfologia
acquisizione
interlingua
morfosintassi
linguistica del contatto
progetto di pavia
cinese l1
fattori linguistici

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