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La disciplina del bilancio di esercizio delle società di calcio e la normativa UEFA “Financial Fair Play”: alla ricerca di un equilibrio finanziario sostenibile.

Il rapporto fra sport ed economia è diventato sempre più robusto dall'ultima metà del secolo scorso in poi ovvero da quando la dimensione economica dello sport è divenuta una componente dall'importanza progressivamente crescente nelle economie di quasi tutti i paesi del mondo. Il calcio ne è senza dubbio l'esempio lampante. Generatore di un campo di affari globale sempre più smisurato che vede organizzazioni e società sportive amministrate in modo manageriale orientate al profitto prima che al successo sportivo e alla gloria dei propri tifosi.
L'aspetto sociale e simbolico di questo sport è andato via via scemando di fronte alle sempre più stringenti politiche di bilancio dei clubs volte all'equilibrio finanziario e alla massimizzazione dei ritorni economici.
Tuttavia, il gioco del calcio degli inizi era ben diverso da quello attuale: nel corso del primo capitolo è apparso giusto dare giustizia alla storia di questo sport, in primis, procedendo ad una ricostruzione storica dei giochi con la palla in uso nell'antichità che presentano strette analogie con il nostro calcio; in seguito, esponendo brevemente la sua struttura organizzativa a livello mondiale europeo e nazionale e infine, soffermandoci sulle varie tappe fondamentali per il sostrato normativo del mondo calcio in quanto avvenimenti che ne hanno determinato la trasformazione e affermazione nel mondo di oggi in business a tutti gli effetti.
Nella seconda parte del lavoro si procederà ad accennare a quelle che sono le caratteristiche di tale particolare “prodotto - calcio” e a quelli che ne sono i principali soggetti interessati alle vicende e alla conoscenza dell'andamento economico, finanziario e patrimoniale delle società tramite il fondamentale documento a ciò preposto, ovvero il bilancio di esercizio, per infine focalizzare l'attenzione sulle poste tipiche degli schemi di bilancio delle società calcistiche e a quelle regole contabili inerenti la formazione e rilevazione di quest'ultime.
La redazione del bilancio di esercizio delle società sportive professionistiche ha subìto notevoli cambiamenti da parte degli organismi di controllo internazionali e nazionali soprattutto a seguito delle vicende che hanno colpito il mondo del calcio dopo la sentenza Bosman, momento chiave dal quale la gestione delle società di calcio ha assunto i connotati tipici dell'attività imprenditoriale.
Da quel momento il controllo e l'obbligo di rendicontazione contabile posto sulle società calcistiche si è fatto gradualmente sempre più importante e penetrante quanto più l'intero settore del calcio cresceva e si evolveva, sia dal punto di vista economico con gli ingenti investimenti televisivi e la crescita dei (sempre più limitati) ricavi, sia dal punto di vista normativo con la previsione dello scopo di lucro.
Questi due sono gli avvenimenti più importanti che, negli anni Novanta, hanno reso necessario adeguare, affinare e uniformare la disciplina nazionale sui bilanci delle società ad una realtà, quella del calcio, del tutto peculiare e che poco si presta ad essere analizzata sotto una prospettiva prettamente economico-finanziaria. Nel calcio è forte, e forse preminente, l'aspetto sociale (i tifosi) e simbolico (il tifo): questi ne stanno alla base, ne determinano di gran lunga le prospettive e gli stessi modi di svolgere l'attività di un club, e lo distinguono da molti settori economici e altri mercati.
Infatti, si può dire che “il calcio è un settore anticiclico”. Per spiegare meglio tale affermazione, si può fare riferimento al contesto economico e storico creatosi negli anni successivi allo scoppio della bolla immobiliare negli Usa con la crisi dei mutui subprime, indiziata come essere il principale capro espiatorio dell'inizio di una crisi finanziaria globale (“la Grande Recessione”).
Il calcio sembrava uno dei pochi settori dell'economia ancora funzionante ed in crescita, tuttavia, al detto “non è sempre oro quel che luccica”, anche questo, accanto alla movimentazione di tali considerevoli cifre di denaro, stava percorrendo una strada che lo avrebbe presto portato alla deriva.
Non preoccupandosi troppo di che impatto nel breve termine le disposizioni potessero avere, ma nell'ottica di migliorare il modello europeo di sport e di incentivare all'uso di best practices forte dell'appoggio UE, dunque la stessa UEFA aumentò il livello di severità delle proprie regole e il numero di verifiche a cui assoggettare le società professionistiche europee con le nuove “UEFA Club Licensing and Financial Fair Play Regulations”.
Nelle pagine riguardanti il terzo ed ultimo capitolo infatti seguirà una descrizione della normativa e una più completa possibile valutazione, mutatis mutandis, di quegli effetti (più o meno benefici) apportati alla situazione economico-finanziaria di partenza del calcio europeo, senza disdegnare la valutazione di possibili proposte alternative per raggiungere lo stesso bramato fine: la sostenibilità e credibilità del calcio europeo.

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1 INTRODUZIONE Il rapporto fra sport ed economia è diventato sempre più robusto dall’ultima metà del secolo scorso in poi ovvero da quando la dimensione economica dello sport è divenuta una componente dall’importanza progressivamente crescente nelle economie di quasi tutti i paesi del mondo. Il calcio ne è senza dubbio l’esempio lampante. Generatore di un campo di affari globale sempre più smisurato che vede organizzazioni e società sportive amministrate in modo manageriale orientate al profitto prima che al successo sportivo e alla gloria dei propri tifosi. Se è vero che l’uno non esclude l’altro, anzi, come vedremo nel corso della trattazione, il primo (il profitto) è condizione necessaria e strumentale al secondo (le vittorie), è anche vero che il risultato conseguente all’ingresso prorompente dell’industria del calcio nelle nostre vite è stato proprio questo: l’aspetto sociale e simbolico di questo sport è andato via via scemando di fronte alle sempre più stringenti politiche di bilancio dei clubs volte all’equilibrio finanziario e alla massimizzazione dei ritorni economici. Si pensi immediatamente al solo fatto che mentre prima i matches venivano giocati tutti allo stesso orario la domenica, adesso vengono “spalmati” nei tre giorni del fine settimana (il cd. calcio “spezzatino”) per ovvie esigenze di mercato legate ai diritti televisivi. La crescente importanza dell’industria del calcio si può scorgere avendo riguardo agli effetti indiretti che questo produce sia sulla politica sportiva e sulle decisioni di politica economica di alcuni paesi 1 . Tuttavia, il gioco del calcio degli inizi era ben diverso da quello attuale: nel corso del primo capitolo è apparso giusto dare giustizia alla storia di questo sport, in primis, procedendo ad una ricostruzione storica dei giochi con la palla in uso nell’antichità che presentano strette analogie con il nostro calcio; in seguito, esponendo brevemente la sua struttura organizzativa a livello mondiale europeo e nazionale e infine, soffermandoci sulle varie tappe fondamentali per il sostrato normativo del mondo calcio in quanto avvenimenti che ne hanno determinato la trasformazione e affermazione nel mondo di oggi in business a tutti gli effetti. Da questa evoluzione del calcio, da attività sportiva meramente ludica a vera e propria 1 Si pensi a quanto sia importante per l’immagine e l’economia di una nazione ospitare una grande manifestazione sportiva come i Mondiali e quanto, al contempo, sia importante per lo stesso paese predisporre un buon piano di investimenti per sostenere tale avvenimento) sia sulle entrate e il progresso economico di quei settori commerciali che ne compongono in senso lato il contesto ambientale di riferimento e che, di riflesso, ne beneficiano (come l’abbigliamento e le attrezzature sportive, l’acquisto di giornali e pubblicazioni sportive e il turismo sportivo, le radio e le trasmissioni tv e i siti internet dedicati).

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppe Amato
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Diritto
  Relatore: Marco Tieghi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 160

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