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La vittima culturale: analisi psicologica e giuridica delle mutilazioni genitali femminili

Il presente lavoro si è posto l'obiettivo di analizzare, attraverso un approfondimento multilivello di tipo psicologico, sociologico e storiografico il fenomeno quanto più attuale della vittimizzazione culturale con specifico riferimento alle mutilazioni e/o modificazioni genitali femminili. Dalle epoche più antiche ad oggi le MGF ricoprono un ruolo fondamentale per un ampio ventaglio di culture che non riguardano solo quella araba. Le società a stampo prettamente patriarcale in realtà sembrano celare dinamiche di potere al contrario matriarcali che definiscono un ruolo centralissimo delle donne in quella che è stata definita "trasmissione intergenerazionale" della vittimizzazione culturale poco considerata. Infine, si è voluto presentare anche il panorama giuridico italiano e internazionale relativo ai reati culturalmente orientati con lo scopo di inquadrare il fenomeno da un punto di vista criminologico. Da questa analisi emergono criticità in termini di prevenzione e persecuzione giuridica delle mutilazioni genitali femminili che, rispetto ad altri reati culturalmente orientati, sembrano porre le basi per forti discriminazioni di genere in questo caso, non rispetto al genere femminile, quanto al genere maschile in un vero e proprio processo di contro-discriminazione di genere. Infine, si è voluto offrire uno spaccato rispetto agli interventi psico-sociali promossi sul territorio italiano al fine di tutelare le vittime da processi di vittimizzazione secondaria e terziaria.

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I Introduzione Negli ultimi cinquanta anni enormi passi avanti sono stati compiuti nel raggiungimento della parità di genere. Le politiche varate dal Cedaw nel 1979 (Cardinali, 2021), dalla Conferenza di Vienna prima e di Pechino poi negli anni Novanta (Cristini, 2021), e in ultimo dalla Dichiarazione di Istanbul nel 2011 (Di Iorio, 2019), hanno fortemente sensibilizzato gli organismi internazionali in materia di uguaglianza tra uomo e donna e garanzia di diritti. L’impegno sul piano teorico è indubbio, ma sul piano della parità di genere sostanziale (Luzi, 2019) è fortemente lacunoso. Dal punto di vista sociologico si potrebbe dire che la disparità di trattamento tra uomo e donna sia occupazionale che socioculturale è ancora evidente. Una visione essenzialmente dicotomica tra generi risponde alla necessità di conferire ordine e senso ai diversi sistemi e rapporti sociali attraverso processi di categorizzazione che a tratti risultano discriminanti. Lo stesso costrutto di genere si inscrive all’interno di significati connotati socialmente e culturalmente. Essi strutturano comportamenti specifici per i sessi e al contempo limitano l’espressione della specificità individuale. Si denotano così dinamiche egemoniche, persuasive e coercitive, se non di vero e proprio potere, alimentate dai processi di categorizzazione sociale. Le dinamiche di potere innescano, inevitabilmente, rapporti asimmetrici se non gerarchici tra individui che pongono uomo e donna in condizione di subalternità l’uno rispetto all’altro. Alla luce di ciò si cristallizzano rappresentazioni di sé coerenti con i costrutti sociali di riferimento. Il paternalismo patriarcale (in L’alternativa Mediterranea, citato da Facchi 2021), seppur rappresenti una minima percentuale dell’ideologia delle nazioni moderne, comunque continua a esercitare una certa influenza sulle coscienze collettive. I movimenti femministi, e in generale i governi mondiali, si sono impegnati attivamente nello sconsacrare l’idea dell’inferiorità femminile, che rappresenta le donne come soggetti fragili e delicati (ivi), non sufficientemente forti. Rappresentazioni di questo tipo da un lato sminuiscono il genere femminile e lo marginalizzano e dall’altro contribuiscono a perpetuare il machismo

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Informazioni tesi

  Autore: Angelica Danza
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Psicologia giuridica, forense e criminologica
  Corso: Psicologia
  Relatore: Annamaria Giannini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 136

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Parole chiave

matriarcato
patriarcato
mgf
reati culturalmente orientati
etnopsicologia
vittime di tratta
vittima culturale
maschilismo tossico
cultura islamica

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