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Koloman Moser e la Secessione Viennese. Il rinnovamento della Grafica in Austria

Nel capitolo propedeutico sulla storia della Secessione viennese, attraverso i commenti contemporanei di Hevesi e Bahr, gli scritti pubblicati sui cataloghi delle mostre della Secessione e sulla rivista “Ver Sacrum”, e grazie al contributo del libro Quer Sacrum. Wiener Parodien und Karikaturen der Jahrhundertwende di Hans Goldschmidt, ho cercato di rendere un’immagine fresca, e per certi versi nuova, di questo movimento. Nella parte dedicata a Moser, ho voluto mettere in luce, anche attraverso la pubblicazione del più completo corpus di immagini dell’autore mai apparso in Italia, l’importanza avuta dall’artista nello sviluppo di una grafica di estrema attualità, che partendo dalla tradizione della grafica ottocentesca che nei paesi di lingua tedesca aveva in Max Klinger il suo rappresentante principale, era passata attraverso la sinuosità e l’esasperazione della linea tipica dello Jugendstil per poi arrivare a soluzioni che hanno anticipato esperienze astratte e sviluppato motivi che troveranno la loro piena maturità circa sessant’anni più tardi con le ricerche dell’optical art.

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3 1) NOTA INTRODUTTIVA Se devo pensare ai motivi che hanno suscitato in me l’interesse e l’amore per l’arte di fine secolo e per la Secessione viennese in particolare, la prima cosa che mi viene in mente è la mia passione per il fumetto coltivata fin dall’infanzia. Il fumetto è un mezzo di espressione e comunicazione che ancora oggi dal punto di vista grafico non viene considerato degno della qualifica di arte mentre dal punto di vista dei testi quasi nessuno si sente di classificarlo come letteratura. Nell’immaginario della maggioranza delle persone, in Italia la parola fumetto fa pensare a Topolino, Diabolik, Superman e pochi altri personaggi, del tutto ignorati e sconosciuti ai più sono quei disegnatori come Breccia o Battaglia, le cui opere secondo me non hanno nulla da invidiare a quelle di pittori, grafici o esponenti delle cosiddette Arti maggiori, fatto testimoniato anche dal ciclo di mostre organizzate a Milano a Palazzo Bagatti Valsecchi tra il 1997 e il 2000 e dedicate a Moebius, Enki Bilal e Philippe Druillet, tre maestri del fumetto fantastico e di fantascienza. La passione per il fumetto e quindi per tematiche fantastiche e per uno stile grafico in cui sono sfruttate tutte le possibilità espressive della linea e delle combinazioni di bianco e nero ha fatto sì che nel corso degli anni passati alla scuola superiore il mio interesse per l’arte fosse suscitato da quegli artisti e da quei movimenti che mettevano in primo piano il disegno e la linea rispetto al colore o da quegli artisti eccentrici le cui tematiche si allontanavano dia tradizionali soggetti religiosi, cominciò quindi un lungo processo che partì dal gotico internazionale, da Filippo Lippi e Botticelli, Brueghel e Bosch, si interruppe, escluse rare eccezioni, per alcuni secoli, per poi risvegliarsi con Blake e Füssli, la grafica di Daumier e Dorè, Degas e il movimento simbolista concludendosi con l’arte di fine ottocento e inizio novecento di cui mi impressionò particolarmente l’arte della Secessione viennese. Nel prosieguo degli anni mi interessai soprattutto a Gustav Klimt e Egon Schiele dei quali mi affascinavano la morbidezza della linea, l’atmosfera e le figure sognanti del primo, la nervosità, la durezza della linea, l’angoscia e il tormento che trasmettevano le figure del secondo. Attraverso lo studio di questi due artisti e grazie ad alcuni soggiorni a Vienna imparai a conoscere anche l’arte di altri membri della Secessione e ad ammirare la modernità della loro produzione grafica, della loro linea e delle loro figure e mi accorsi quanto questi artisti

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Codazzi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Storia
  Relatore: Antonello Negri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 457

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Parole chiave

arti applicate
arti grafiche
jugendstil
koloman moser
riviste
secessione viennese
ver sacrum
vienna

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