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La sindrome da deficit d'attenzione e iperattività: il caso Bologna

Il presente testo nasce da uno studio riguardante il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, nel testo: adhd) in relazione ad una complessa vicenda locale; il Caso Bologna.
Ad inizio febbraio del 2008, scoppia il Caso Bologna: a seguito della denuncia dell'associazione Giù le Mani dai Bambini la Procura della Repubblica di Bologna ha aperto un fascicolo informativo, dando incarico ai NAS di approfondire gli eventuali estremi di reato circa l'attività delle associazioni di genitori (Agap) che sollecitano l'uso di psicofarmaci per i bambini agitati e distratti e che "migrano" dalla propria ASL ad altre strutture alla ricerca di ricette più facili da ottenere.
L'interesse dello studio verte sull'analisi delle dinamiche processuali che hanno posto in essere il Caso Bologna, indagando le politiche relazionali tra gli attori sociali coinvolti in questo evento locale e contingente al già intenso ed esteso dibattito globale relativo alla sindrome ADHD.
Le interviste che ho realizzato sono per di più dirette agli operatori sanitari coinvolti dalle indagini, in particolare delle asl di Bologna e San Donà di Piave, le dirette interessate nel Caso Bologna.
Il clamore che ha seguito l'esplosione del Caso Bologna ha purtroppo reso problematico intervistare molte delle madri dei bambini coinvolti. Fondamentali sono stati i contributi di psicologi e dottori che hanno discusso della sindrome con inaspettata consapevolezza delle dinamiche che concorrono alla creazione e alla legittimazione della categoria diagnostica in questione.
Nonostante la crescente diffusione della popolarità della sindrome ADHD, fenomeno che ha avuto il suo epicentro in nord America per poi diffondersi nel contesto europeo, l'accettazione e la gestione di questa dibattuta categoria medica in Italia sta seguendo un suo percorso peculiare, che emerge dalle idiosincrasie nazionali e regionali della nostra penisola immerse nelle coordinate storiche attuali. In Italia il dibattito attorno al fenomeno adhd si è formato all'interno di modelli educativi, pratiche cliniche, atteggiamenti, tradizioni psichiatriche peculiari della nostra penisola.
Mancano ad oggi in ambito sociologico e antropologico studi che indaghino le diverse realtà nazionali e regionali del fenomeno ADHD, a maggior ragione in un paese come il nostro dove assistiamo ad una forte differenziazione a livello regionale delle realtà mediche e culturali coinvolte nel riconoscimento ed accettazione della sindrome come categoria medica.
Nel corso di questo breve trattato cercherò di esporre ed approfondire i principali fattori che hanno posto in essere l'acceso dibattito italiano sulla sindrome adhd, ragionando, insieme ai diretti interessati, sulle dinamiche alla base della genesi del Caso Bologna.
Vedremo come le polemiche e i contrasti emergenti da una situazione locale come il Caso Bologna riflettano le ben più vaste tematiche globali attualmente in corso riguardo la sindrome ADHD: il problema della tradizione psicodinamica rispetto a quella neurobiologica, il discusso utilizzo di psicofarmaci in età infantile, la necessità di prove organiche per la validità ontologica della patologia psichiatrica, il gap esplicativo delle neuroscienze, la medicalizzazione del comportamento deviante, il ruolo del bambino come recente categoria antropologica e tante altre prospettive emerse nel corso dei colloqui con gli attori sociali coinvolti dal Caso Bologna.
Uno degli scopi più rilevanti di questo breve studio è quello di mostrare come l'analisi di eventi significativi su scala locale, come la realtà di Bologna, possa essere utile nel comprendere che la gestione e l'utilizzo di una categoria diagnostica e del trattamento relativo possano prendere forma da specifici contesti culturali, attitudini e pratiche sociali proprie di un determinato paese.

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Introduzione Il presente testo nasce da uno studio riguardante il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, nel testo: adhd) in relazione ad una complessa vicenda locale; il Caso Bologna. Ad inizio febbraio del 2008, scoppia il Caso Bologna: a seguito della denuncia dell'associazione Giù le Mani dai Bambini la Procura della Repubblica di Bologna ha aperto un fascicolo informativo, dando incarico ai NAS di approfondire gli eventuali estremi di reato circa l'attività delle associazioni di genitori (Agap) che sollecitano l'uso di psicofarmaci per i bambini agitati e distratti e che "migrano" dalla propria ASL ad altre strutture alla ricerca di ricette più facili da ottenere. L'interesse dello studio verte sull'analisi delle dinamiche processuali che hanno posto in essere il Caso Bologna, indagando le politiche relazionali tra gli attori sociali coinvolti in questo evento locale e contingente al già intenso ed esteso dibattito globale relativo alla sindrome ADHD. Le interviste che ho realizzato sono per di più dirette agli operatori sanitari coinvolti dalle indagini, in particolare delle asl di Bologna e San Donà di Piave, le dirette interessate nel Caso Bologna. Il clamore che ha seguito l'esplosione del Caso Bologna ha purtroppo reso problematico intervistare molte delle madri dei bambini coinvolti. Fondamentali sono stati i contributi di psicologi e dottori che hanno discusso della sindrome con inaspettata consapevolezza delle dinamiche che concorrono alla creazione e alla legittimazione della categoria diagnostica in questione. Nonostante la crescente diffusione della popolarità della sindrome ADHD, fenomeno che ha avuto il suo epicentro in nord America per poi diffondersi nel contesto europeo, l'accettazione e la gestione di questa dibattuta categoria medica in Italia sta seguendo un suo percorso peculiare, che emerge dalle idiosincrasie nazionali e regionali della nostra penisola immerse nelle coordinate storiche attuali. In Italia il dibattito attorno al fenomeno adhd si è formato all'interno di modelli educativi, pratiche cliniche, atteggiamenti, tradizioni psichiatriche peculiari della nostra penisola. Mancano ad oggi in ambito sociologico e antropologico studi che indaghino le diverse realtà nazionali e regionali del fenomeno ADHD, a maggior ragione in un paese come il nostro dove assistiamo ad una forte differenziazione a livello regionale delle realtà mediche e culturali coinvolte nel riconoscimento ed accettazione della sindrome come categoria medica. Nel corso di questo breve trattato cercherò di esporre ed approfondire i principali fattori che hanno posto in essere l'acceso dibattito italiano sulla sindrome adhd, ragionando, insieme ai diretti interessati, sulle dinamiche alla base della genesi del Caso Bologna.

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Casini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze antropologiche
  Relatore: Ivo Quaranta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

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disattenzione
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ipercinetico
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