Social Network
Con questo lavoro analizzo lo sviluppo dei social network quali luoghi di incontro di tendenza e di crescita dell'opinione pubblica.
Diffusi sull'onda della reazione popolare alle derive dell'infotainment (ibridazione di informazione e intrattenimento), essi offrono uno spazio utile all'autorappresentazione condivisa dei significati e all'elaborazione di nuovi percorsi di senso. Si radicano nella logica grassroot della società convergente e realizzano l'emancipazione dei prosumers (consumatori-produttori), sebbene a rischio di banalizzazione semantica e strumentalizzazione.
Ne è emersa una preponderante privatisation of sociability che riversa nella cultura partecipativa. Le rappresentanze consistono in personaggi e rappresentazioni di identità frutto delle scelte personali indirizzate da legami amicali che si fondano su forme di fiducia dal “calore tiepido” in cerca di visibilità. I gruppi si autorganizzano oscillando tra omologazione e creatività inedite, vanno verso il superamento della proprietà privata, nel segno del fondamentale preferire la connessione invece che il possesso.
La visibilità e il successo in rete sono ottenibili grazie a pressioni mirate e gestite statisticamente in forma di bombardamento mediale, con l'uso di robot automatizzati, ma soprattutto grazie all'impegno e alla valorizzazione del capitale umano laddove è impossibile produrre l'algoritmo dell'etica giornalistica.
La possibilità di presentarsi in rete tramite identità fittizie, frutto dei frattali delle proprie scelte, rischia però paradossalmente di limitare la spontaneità e sostituirla con avatar, simulacri e rappresentazioni totemiche omologanti che sostengono una nuova verticalizzazione che influenza le scelte.
L'alternativa è costituita da organizzazioni trasversali spesso antipolitiche che individualizzano l'agire civico e sociale e sono formate da soggetti nomadi che non si riconoscono nei confini geografici stabiliti nel secolo scorso ma si esprimono come cittadini del “villaggio globale” e producono la “chiacchiera” informale, che demistifica la distanza tra sguardo implicito e previsto nella produzione del messaggio e sguardo empirico dello spettatore, filtrando la valutazione etica del potere.
La diffusione virale dei SNs ha portato all'accumulo di una enorme quantità di dati che richiedono l'intervento di esperti disintermedianti e indirizzano verso il progetto cyberdemocratico, il quale porta però con sé rischi di derive tecnocratiche, di strumentalizzazioni commerciali e di banalizzazione populista.
Il fulcro della questione si è spostato verso la narrazione autorappresentativa dello storytelling interattivo, gli esperimenti di linguaggio di programmazione open source, la riflessione metalinguistica all'interno del mezzo e il prodursi di comunità connesse che puntano su un sempre maggiore coinvolgimento sinestetico e sulla sperimentazione di etico-estetiche forme di linguaggio multimediale.
La scena virtuale offerta dal web pare essere una risposta alle aspettative dei giovani di fine secolo che confidavano in un nuovo associazionismo in cui esprimere e proteggere le proprie idee, ed è facilmente gestito dalle nuove generazioni di “nativi digitali”.
Consiste nella possibilità di costruire un ponte informativo per creare comunità trasnazionali, che si riuniscono intorno a topic di interesse comune, si fondano sulla libertà di scelta e fidelizzano attraverso l'elaborazione critica dei codici esulando dai format dell'agenda setting del secolo scorso.
L'opinione pubblica del nuovo millennio si esprime nella democratizzazione del gioco e delle forme d'arte e attraverso i SNs propone inedite possibilità dialettiche anche all'agenda policy, permettendo la critica costruttiva nei confronti del sistema che è collassato con la crisi del 2008.
Stiamo vivendo comunque una fase sperimentale ed esplorativa che rischia di essere autoreferenziale o populista e su cui incombe l'ombra della tecnocrazia omologante e della manipolazione da parte dei colossi dell'informatizzazione.
Il progetto di emancipazione del capitale umano costituito dalle idee, dalla creatività e dalla condivisione basantesi sulla fiducia, nonché l'enorme e velocissima diffusione del mezzo, sembrano indicare d'altronde un ormai avvenuto radicamento nel tessuto sociale.
L'attualità dell'argomento non permette una disanima esauriente di ciò che comporta, ma con il mio lavoro intendo proporre un'interpretazione generale delle principali tendenze analitico-critiche circolanti che vorrebbe essere utile a una visione lucida del quadro d'insieme.
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Informazioni tesi
Autore: | Giulia Cardellino |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Luciano Paccagnella |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 94 |
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