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Il nodo energetico tra Europa e Russia: l'Eni e la Gazprom

Partiamo dall’analisi del titolo: cosa si intende per “nodo energetico”? Ho usato questo termine con due diversi significati; il primo, quello più immediato, fa riferimento all’intricata rete di gasdotti e di infrastrutture atte a mantenere vivi i rapporti commerciali tra Italia e Russia. Ma allo stesso tempo il termine “nodo” suggerisce l’insorgere di complicazioni quindi con riferimento alle tensioni diplomatiche che si sono venute a creare nell’inverno tra il 2005 e il 2006 quando, a causa dei difficili rapporti tra Russia e Ucraina, è partito un vero e proprio allarme di “crisi energetica” (le cui cause e risultati verranno chiariti in seguito) che dall’Ucraina si è rapidamente diffuso anche agli altri Paesi della Unione Europea provocando disagi sia ad aziende che a privati.

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6 Introduzione Questo studio si propone di fornire un quadro generale sulle relazioni strategiche e commerciali avviate in campo energetico tra Italia e Russia – più precisamente, tra le aziende Eni e Gazprom - evidenziando come la compiuta affermazione del gas, ―nuova‖ fonte energetica di ampio consumo e valida alternativa a petrolio e carbone, possa influenzare gli equilibri mondiali di ―sicurezza energetica‖ (in russo Energobesopasnost‘) e le relazioni tra Paesi anche molto lontani tra loro. È innanzitutto necessario chiarire le motivazioni che stanno alla base della scelta di trattare un argomento dai risvolti complessi che abbraccia contemporaneamente diversi campi del sapere, dalla politica all‘economia fino alla tutela dell‘ambiente. Partiamo dall‘analisi del titolo: cosa si intende per ―nodo energetico‖? Ho usato questo termine con due diversi significati; il primo, quello più immediato, fa riferimento all‘intricata rete di gasdotti e di infrastrutture atte a mantenere vivi i rapporti commerciali tra Italia e Russia. Ma allo stesso tempo il termine ―nodo‖ suggerisce l‘insorgere di complicazioni quindi con riferimento alle tensioni diplomatiche che si sono venute a creare nell‘inverno tra il 2005 e il 2006 quando, a causa dei difficili rapporti tra Russia e Ucraina, è partito un vero e proprio allarme di ―crisi energetica‖ (le cui cause e risultati verranno chiariti in seguito) che dall‘Ucraina si è rapidamente diffuso anche agli altri Paesi della Unione Europea provocando disagi sia ad aziende che a privati. Nello scenario della ―Crisi Energetica‖ che ha colpito l‘Europa in prima persona, ma che ha influenzato anche gli accordi e le trattative tra le maggiori aziende distributrici di gas, si collocano le imprese Eni e Gazprom, protagoniste della mia ricerca e due tra i più influenti colossi dediti all‘ estrazione e alla distribuzione del gas. Ma che rapporto lega queste aziende? Tenendo presente che la Russia è uno dei principali fornitori di metano per l‘Italia (30%) e per il resto d‘Europa (25%), va da sé che Gazprom, colosso energetico russo e monopolista statale del gas, sia divenuto oggi non solo un‘arma formidabile nelle mani del Cremlino al fine di perseguire la sua geo-politica energetica, ma anche un importante partner commerciale per l‘ Eni e dunque per l‘Italia, come dimostrato dall‘accordo firmato dalle due imprese nel novembre 2006, (la Russia ottenne l'accesso diretto al nostro mercato, mentre l‘Italia ebbe a disposizione il gas, materiale di cui esiste poca disponibilità interna). Non poche furono le polemiche scaturite in seguito

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Indaco
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere Moderne
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Stefania Tregambe
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 101

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