Love Addiction: l’approccio multidisciplinare del Counseling

Questa tesi tratta della tematica della dipendenza affettiva basandosi su situazioni di vita reale analizzate da un punto di vista fenomenologico.
L'elaborato inizia analizzando i tratti distintivi della dipendenza affettiva, quelli che portano una coppia sana a diventare disfunzionale. In una coppia sana vediamo come i due partner sono in grado di ascoltarsi e comprendersi reciprocamente, si rispettano l’un l’altro e riescono a mantenere una propria identità, soddisfacendo i propri interessi e passioni anche al di fuori della coppia senza che questo intacchi la ricchezza della condivisione, accettano e si riconoscono quindi reciprocamente i propri spazi. In una coppia disfunzionale invece si arriva a fondersi con l’altro, annullandosi nell’idealizzazione del partner, mettendo da parte i propri bisogni e perdendo la propria identità, affidando la propria vita e la propria sopravvivenza all’altro, non essendo in grado di contare su se stessi. Così facendo, lo scambio continuo che permette alla coppia di mantenere vivo il rapporto viene meno e l’altro diventa una parte inscindibile di sé con cui ci si fonde e ci si confonde.
Possiamo affermare che la dipendenza affettiva sia quindi una condizione mentale negativa e pervasiva in cui la persona permane ed è convinta che senza l’altro non sia possibile sopravvivere. Questa convinzione si esprime concretamente nell’eccessivo bisogno di avere sempre l’altro accanto al fine di ricevere rassicurazioni, accudimento, per controllare e manipolare il partner.
Il dipendente affettivo vive in una costante e ossessiva paura di perdere la persona amata, di essere rifiutato o abbandonato. E questo terrore lo costringe a vivere in un continuo stato di allarme e controllo dell’altro, provocando un forte stress sull’altra persona che alla fine non farà altro che allontanarsi rendendo realtà proprio l’evento più temuto dal dipendente affettivo: la separazione.
La dipendenza affettiva ha origine nell’infanzia del soggetto, possiamo infatti affermare che per comprendere la dipendenza affettiva dobbiamo tornare indietro fino all’attaccamento del bambino nei suoi primi mesi di vita, alla prima relazione di cui ha fatto esperienza: quella con i genitori o la figura di riferimento.
In questa cornice, un percorso di Counseling può essere una possibilità, per il soggetto, di diventare consapevole del proprio comportamento disfunzionale, di far luce sul problema reale, eliminare gli ostacoli e incrementare il suo stato risorse per superare il momento di difficoltà.
Uno degli assunti fondamentali del Counseling Umanistico secondo Carl Rogers è proprio quello per cui ogni individuo ha già in se una tendenza attualizzante che lo orienta naturalmente verso la crescita e l’autorealizzazione. Ma in momenti di sofferenza il soggetto non riesce ad attivare queste risorse automaticamente ed è proprio qui che l’aiuto di un facilitatore diventa essenziale per ritrovare ed attivare le risorse interiori e auto-guarirsi.
Grazie ad un percorso di colloqui di Counseling il soggetto può darsi la possibilità di rivivere in modo diverso la ferita del passato, per trasformarne la visione al fine di modificare i propri comportamenti attuali e uscire così dal circolo vizioso in cui è entrato che lo porta a reagire, da adulto, ponendo in essere le stesse strategie che utilizzava da bambino e che ha creato per sopravvivere un tempo, ma che continua ad adottare anche ora che le cose sono cambiate. Il Counselor potrà aiutarlo a comprendere che chi ha paura è il bambino di allora e non l’adulto di oggi e lo incentiverà a trovare dentro di se la pienezza e l’amore che sta invece cercando nell’altro. Il Counselor può così intervenire mettendo in contatto questo adulto ferito, che si è sentito e si sente ancora non amato, con quel bambino che si è sentito abbandonato e inadeguato e che lo porta ora a ricercare un legame simbiotico. Tramite la consapevolezza e l’elaborazione di quelle ferita può aiutarlo a riconciliarsi con il proprio se, a ristabilire i confini del se riconquistando gradualmente la propria libertà e riconoscendo i propri bisogni autentici.
Il Counselor potrà utilizzare l’approccio della Schema Therapy per aiutare il cliente a non arrendersi, fuggire o contrattaccare di fronte alle proprie trappole ma a cambiare questi stili di coping maladattivi sostituendoli con comportamenti funzionali allo stato attuale delle cose.
Un altro importante contributo da cui il Counselor può attingere per sostenere il dipendente affettivo nel superamento della propria problematica è quello fornito dall’Analisi Transazionale: modello psicologico sviluppato da Eric Berne.
Vediamo quindi come un Counselor tramite il suo approccio integrato possa far capire al cliente che è lui stesso che deve cambiare, non gli altri, rendendosi responsabile della propria felicità.