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Diffusion weighted imaging in ambito senologico caratterizzazione delle lesioni e influenza delle variazioni di temperatura corporea sul coefficiente di diffusione apparente

Questo lavoro di tesi si prefigge l'obiettivo di indagare se la variazione di temperatura corporea possa influenzare il calcolo del Coefficiente di diffusione apparente (ADC) nello studio della mammella, poiché su questo particolare valore si basa la caratterizzazione delle lesioni in Risonanza Magnetica.
Le premesse di questa ricerca, si basano sulle evidenze già presenti in letteratura da cui emerge che esiste la possibilità di applicare l'imaging di diffusione e valutare il significato e la valenza del coefficiente di diffusione apparente nella diagnosi differenziale fra lesioni benigne e maligne della mammella ricercando una possibile correlazione fra ADC e istotipo.
Uno dei più recenti ed interessanti campi di applicazione della Risonanza Magnetica è rappresentato dalla possibilità di misurare in vivo il grado di diffusione delle molecole dell’acqua nei tessuti biologici, parametro biologico che correla con le caratteristiche strutturali dei tessuti, sia in condizioni fisiologiche che patologiche.
Conoscere come le molecole di acqua si muovano nei tessuti permette di ricavare utilissime informazioni circa la struttura microscopica degli stessi e dei processi che in essi avvengono. In particolare la diffusione dell’acqua è legata alla viscosità del mezzo e alla sua temperatura.

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Calcolo dell' ADC su fantoccio L'esperimento in vitro è stato realizzato in una seduta RM a parte, adottando gli stessi mezzi dello studio in vivo, in particolare si è utilizzato: • Magnete GE SIGNA da 1,5 T e bobina HDBreast • Un Termometro HT 161 con termocoppia di tipo k (cromo-alluminio) • Fantoccio vegetale sferico del diametro di 5 cm • Un fornelletto elettrico per riscaldare fantoccio Nella prima fase dell'esperimento, abbiamo riscaldato il fantoccio con un fornellino elettrico immergendolo in acqua portandolo ad una temperatura di 60 °C. Il fantoccio è stato posizionato immediatamente davanti al magnete, in vicinanza del centro e ci siamo comunque tenuti a distanza di sicurezza, a causa della incompatibilità del termometro con l'elevato campo magnetico. Inizialmente è stata misurata solo la dispersione termica del fantoccio, all'esterno del magnete, per poter stimare una prima relazione di dipendenza della temperatura in funzione del tempo. Nella seconda fase dell'esperimento un secondo fantoccio identico è stato posizionato all'interno del magnete, al centro del canale destro della bobina HDbreast. Dopo le immagini di localizzazione (fig. 6), siamo partiti con le acquisizioni EPI-DW conservando gli stessi parametri adottati per l'imaging in vivo, ad eccezione di piccole variazioni, che ci hanno permesso di avere un buon compromesso nel rapporto segnale/rumore (tabella 1). Abbiamo acquisito i dati misurando la temperatura alla fine di ogni sequenza di diffusione, circa ogni minuto e quaranta secondi e analizzato i dati con il software functool GE ricavandoci le mappe di diffusione. 13

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Informazioni tesi

  Autore: Gianpaolo Fini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia
  Relatore: Armando  Tartaro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 24

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Parole chiave

mammella
senologia
coefficiente di diffusione apparente
diffusion weighted imaging
lesioni benigne
lesioni maligne
diffusione dell’acqua
radiologia medica

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