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Il by-pass femoro distale con vena

ABSTRACT
IL BY-PASS FEMORO DISTALE CON VENA “SAFENA IN SITU”
Il ruolo e il valore della chirurgia ricostruttiva arteriosa nel tratto femoro-popliteo e distale è stato contrassegnato da notevoli progressi che hanno permesso di trattare avanzate e diffuse lesioni arteriosclerotiche minaccianti la vitalità dell’arto, portando la rivascolarizzazione fino in sede distale con percentuali di risultati immediati e a distanza più che incoraggianti.
La possibilità di poter effettuare by-pass distali rispetto al tratto femoro-popliteo è stata da tempo codificata, stabilendo gli approcci chirurgici nelle rivascolarizzazioni di severe ischemie degli arti inferiori.
Indubbiamente il materiale che si è dimostrato maggiormente affidabile è rappresentato dalla vena safena autologa: si è infatti ormai concordi nel considerare i by-pass venosi distali degli arti inferiori più duraturi rispetto a quelli protesici.
L’intervento di “safena in situ” rappresenta il trattamento chirurgico d’elezione in due situazioni cliniche ben precise:
1) Ischemia critica minacciante l’arto;
2) Claudicatio grave invalidante.
Nel primo caso la “safena in situ” rappresenta un intervento di salvataggio, l’ultima possibilità per un paziente prima di essere sottoposto ad amputazione.
La possibilità di rivascolarizzazione deve comunque tenere conto delle lesioni di tipo irreversibile e della eventuale impossibilità di eseguire amputazioni parcellari ; la necrosi calcaneare costituisce pertanto una controindicazione all’intervento in quanto non esclude un’amputazione di gamba.
Nel secondo caso l’intervento di “safena in situ” rappresenta un valido mezzo per migliorare indiscutibilmente la qualità di vita del paziente arteriopatico, candidato in breve tempo ad un’evoluzione peggiorativa.
Oggi l’intervento di “safena in situ” è affidabile e sicuro. In ultima analisi l’affinamento delle tecniche diagnostiche ed anche chirurgiche ci permette di esprimere un giudizio attendibile sulla durata del by-pass stesso.
Essendo una tesi di diploma in disegno chirurgico di patologia chirurgica e tecnica operatoria, è corredata da illustrazioni che chiarificano i passaggi principali dell’intervento.

BIBLIOGRAFIA

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-- 1 INTRODUZIONE Il ruolo e il valore della chirurgia ricostruttiva arteriosa nel tratto femoro-popliteo e distale é stato contrassegnato da notevoli progressi che hanno permesso di trattare avanzate e diffuse lesioni arteriosclerotiche minaccianti la vitalità dell’arto, portando la rivascolarizzazione fino in sede distale con percentuali di risultati immediati e a distanza più che incoraggianti. La possibilità di poter effettuare by-pass distali rispetto al tratto femoro-popliteo é stata da tempo codificata, stabilendo gli approcci chirurgici nelle rivascolarizzazioni di severe ischemie degli arti inferiori. Indubbiamente il materiale che si é dimostrato maggiormente affidabile è rappresentato dalla vena safena autologa: si é infatti ormai concordi nel considerare i by-pass venosi distali degli arti inferiori più duraturi rispetto a quelli protesici. L’intervento di “safena in situ” rappresenta il trattamento chirurgico d’elezione in due situazioni cliniche ben precise: 1) Ischemia critica minacciante l’arto; 2) Claudicatio grave invalidante. Nel primo caso la “safena in situ” rappresenta un intervento di salvataggio, l’ultima possibilità per un paziente prima di essere sottoposto ad amputazione. La possibilità di rivascolarizzazione deve comunque tenere conto delle lesioni di tipo irreversibile e della eventuale impossibilità di eseguire amputazioni parcellari ; la necrosi calcaneare costituisce pertanto una controindicazione all’intervento in quanto non esclude un’amputazione di gamba. Nel secondo caso l’intervento di “safena in situ” rappresenta un valido mezzo per migliorare indiscutibilmente la qualità di vita del paziente arteriopatico, candidato in breve tempo ad un’evoluzione peggiorativa. Oggi l’intervento di “safena in situ” é affidabile e sicuro. In ultima analisi l’affinamento delle tecniche diagnostiche ed anche chirurgiche ci permette di esprimere un giudizio attendibile sulla durata del by-pass stesso.

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Baccarani
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 1996-97
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Medicina e Chirurgia
  Relatore: Gianfranco Morrone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 26

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Parole chiave

arteriopatia
arto inferiore
by-pass
rivascolarizzazione
safena in situ

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