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Il comportamento di "Panthera leo" nel nuovo exhibit naturalistico del Giardino Zoologico di Pistoia

La tesi si proponeva di mettere a punto un metodo comportamentale per valutare gli effetti di un exhibit di tipo "naturalistico" sul benessere del leone (Panthera leo). Il lavoro si è articolato in due fasi.
Nella prima, ho raccolto informazioni relative alla biologia e al comportamento della specie di studio e ai metodi veterinari usati per il mantenimento dei felini in cattività. L'analisi bibliografica ha inoltre fornito un panorama aggiornato delle moderne tendenze dell'exhibit design.
Nella seconda fase, ho condotto un lavoro sperimentale presso il Giardino Zoologico di Pistoia con lo scopo di studiare l'adattamento di una femmina e di due maschi di leone al nuovo exhibit. Nel periodo ottobre novembre 2004, gli animali sono stati osservati per un totale di 125 ore; durante le osservazioni, registravo una serie di dati relativi al comportamento
dei tre esemplari. Gli animali di studio provenivano dal Giardino Zoologico di Napoli, dove erano stati allevati in un exhibit tradizionale. Dai dati ottenuti ho inizialmente elaborato un etogramma, ad integrazione di quello già disponibile in letteratura. Ho quindi analizzato le modalità di esplorazione dell'exhibit da parte degli animali di studio, l'uso e le preferenze
spaziali, l'influenza di alcune variabili ambientali sul movimento, la frequenza e le differenze nelle varie categorie comportamentali e le interazioni sociali.
I risultati hanno mostrato un'intensa attività di esplorazione nei dieci giorni successivi alla liberazione dei soggetti nel nuovo exhibit, seguita da una sua costante diminuzione, a dimostrazione di un incremento della loro familiarità al nuovo ambiente. Le zone maggiormente frequentate dai leoni erano le più criptiche, cioè quelle in prossimità dei reparti notturni e il bosco. Ho inoltre osservato un'elevata diversità individuale nei comportamenti, la cui frequenza variava significativamente col tempo. In particolare, i comportamenti legati alla locomozione e al controllo si facevano meno frequenti, mentre aumentavano quelli legati alle attività di riposo, come risultato di un decremento dello stato di allerta dei soggetti.
Infine, l'analisi delle interazioni sociali ha confermato l'esistenza di una gerarchia tra maschi. La femmina interagiva più frequentemente con il maschio dominante. Se confrontato con il subordinato, il maschio dominante si dimostrava più attivo e aveva il controllo sulla riproduzione.
La disponibilità di spazio e la complessità dell'exhibit a Pistoia, con abbondante vegetazione ed elementi di arredo, sembrano agire favorevolmente sul comportamento dei soggetti, fornendo ai leoni una quantità di stimoli assai elevata. In effetti, i comportamenti da me registrati mostrano un'alta diversità, soprattutto per quanto riguarda le interazioni sociali.
Questo risultato appare incoraggiante per l'allevamento in cattività del leone, dal momento che, in generale, i felini del genere Panthera, allevati in strutture di tipo tradizionale, mostrano un repertorio comportamentale limitato e spesso stereotipato

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CAPTIOLO 1 11 IL RUOLO DEGLI ZOO 1.1 LA STRATEGIA MONDIALE DI ZOO E ACQUARI La prima Strategia Mondiale di Zoo e Acquari per la Conservazione, pubblicata nel 1993 e stabilita dalla WAZA (World Association of Zoos and Aquariums), era caratterizzata da grandi aspettative e si collocava in un periodo di notevoli cambiamenti - i Giorni di Rio, la nascita della Convenzione sulla Diversità Biologica e della Strategia di Conservazione dell’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) (Philips e Dollinger, 2006). In quegli anni, iniziò a diffondersi il concetto dello sviluppo sostenibile e la prospettiva degli zoo fu quella di assicurare agli animali un futuro migliore: questa aspettativa non fu completamente soddisfatta e la situazione globale andò peggiorando (Philips e Dollinger, 2006). Le minacce ambientali sono ancora oggi in aumento e hanno determinato un grave declino della diversità biologica: gli ultimi 10 anni sono stati caratterizzati da cambiamenti climatici, sovrasfruttamento delle risorse naturali, impatto negativo delle specie invasive e distruzione dell’ambiente su vasta scala; questi problemi sono connessi direttamente all’incremento della popolazione umana, che porta a limitazioni nello sfruttamento delle risorse naturali disponibili per le altre specie non-umane (Philips e Dollinger, 2006). La prospettiva futura, ciò nonostante, non è del tutto negativa, in quanto sono state sviluppate strategie nazionali per la conservazione della biodiversità delle specie animali e vegetali e sono state intensificate le restrizioni e le normative ambientali; inoltre, Zoo e Acquari sono diventati luoghi ove si svolgono attività di supporto e si attuano strategie necessarie per il progresso della conservazione (Philips e Dollinger, 2006). Molte persone si chiedono se è giusto sostenere zoo e acquari, qual è

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Informazioni tesi

  Autore: Ilaria Franchi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze Naturali
  Relatore: Francesca Gherardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 244

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Parole chiave

etologia
scienze naturali
comportamento
conservazione della natura
studio sperimentale
zoo
cattività
arricchimento ambientale
ruggito
stereotipia
exhibit naturalistico
panthera leo
leoni
giardino zoologico
allevamento ex-situ

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