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Tra le varie tipologie di fonti storiche sia civili che religiose possiamo ricordare: 
 
Fonti Pre-Tridentine  
 
-Fonti civili eterogenee sullo stato della popolazione. Soprattutto fonti fiscali del 
Regno di Napoli del XIII secolo e del catasto Fiorentino dal 1427. 
- Fonti Ecclesiastiche: soprattutto Battesimi nei grandi centri urbani. 
 
Dal concilio alla Rivoluzione Francese 
 
-Fonti civili: i censimenti nel Regno di Napoli, le   enumerazioni   del Granducato di 
Toscana, il catasto  onciario  nel regno di Napoli (1753-54), il censimento 
Farnesiano di Parma (1765). 
-Fonti Ecclesiastiche: Status Animarum (stato delle anime), Registri Parrocchiali di 
Battesimi, Matrimoni, Sepolture e Cresime. 
 
Rivoluzione Francese, periodo Napoleonico e post Napoleonico 
 
-Stato Civile: Nascite, Matrimoni, Decessi (Dal 1805 in avanti) 
-Censimenti Ottocenteschi Preunitari  
-Fonti Ecclesiastiche  
 
 
 
          
 
 
 
 
 
 
 
 
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1.2 Descrizione delle Fonti di origine Religiosa 
 
 
Alla base delle registrazioni parrocchiali ci sono motivazioni di carattere 
religioso e di controllo della somministrazione dei sacramenti. Questi documenti 
hanno conosciuto una notevole espansione a partire dal secolo XVI a seguito del 
Concilio di Trento nel quale vennero decise importanti norme per la registrazione dei 
battesimi, matrimoni e sepolture. Segu , nel 1563, la definitiva obbligatoriet  della 
tenuta dei registri parrocchiali di battesimo e matrimonio secondo uno schema 
omogeneo di redazione e soprattutto esteso a tutte le parrocchie. Nel caso specifico 
di Iggio, ad esempio, il primo atto di battesimo registrato risale al 1575. La riforma 
fu completata dall emanazione nel 1614 del Rituale Romanum di Paolo V nel quale 
veniva sancito anche l obbligo della registrazione delle sepolture e la compilazione, 
nel periodo pasquale, dello  stato delle anime . Tra cinquecento e seicento si diffuse 
in Italia una straordinaria documentazione relativa a singole comunit  parrocchiali. 
Le informazioni contenute nelle registrazioni di tipo religioso dopo il Concilio di 
Trento seguono, quindi, uno schema omogeneo e permettono di avere diversi tipi di 
informazioni riguardanti la popolazione. Informazioni desumibili dai registri 
parrocchiali 
: 
Battesimo 
 
• Data di battesimo (in passato spesso coincide con quella di nascita) 
• Data di nascita 
• Sesso (spesso deducibile dal nome) 
• Nome del bambino 
• Nome e cognome del padre 
• Nome (e talvolta cognome della madre) 
• Indicazione dell eventuale illegittimit  
• Luogo di domicilio dei genitori 
• Professione del padre (solo dopo il XIX sec.) 
• Generalit  di padrini e madrine 
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Matrimonio 
 
• Data del matrimonio 
• Nome, paternit  e maternit  dei due sposi 
• Et  degli sposi (quasi mai prima del XIX sec.) 
• Professione degli sposi (quasi mai prima del XIX sec) 
• Luogo di residenza degli sposi  
• Stato civile al matrimonio (saltuariamente) 
• Eventuali dispense per consanguineit  
 
 
Sepoltura 
 
• Data di sepoltura 
• Data di morte 
• Nome e cognome del defunto 
• Sesso 
• Et  alla morte 
• Stato civile del defunto 
• Paternit  del defunto (piø frequente per i bambini, i giovani e le donne nubili) 
• Luogo di residenza del defunto 
• Professione (quasi mai prima del XIX sec) 
• Causa del decesso (sporadicamente, per morti accidentali, o talvolta in occasione 
di epidemie) 
 
 
Non sempre i registri erano redatti con la completezza d informazioni appena 
esposta; ve n erano di piø accurati e completi ma anche diversi contenenti poche 
informazioni. Molto dipendeva dalla preparazione culturale del Parroco, nonchØ dalla 
sensibilit  o dalla conoscenza della popolazione di quest ultimo. Quindi si possono 
avere registri, riferiti alla stessa popolazione, che presentano periodi contenenti le 
informazioni fondamentali, ma anche periodi redatti con scarsa cura. 
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 Altri problemi riguardanti queste fonti sono dovuti alla possibilit  dell esistenza di 
imprecisioni nella rilevazione degli eventi, che si possono distinguere in errori di 
copertura e errori di accuratezza (L.Del Panta, 1994). Gli errori di copertura 
riguardano l universalit  della rilevazione, infatti, le registrazioni parrocchiali 
riguardano solo una parte della popolazione, quella che appartiene alla religione 
cattolica. La parte esclusa da questa registrazione Ł spesso ben nota ed in molti casi 
poco consistente. In popolazioni storiche e a forte tradizione cattolica, come quella di 
Iggio, questa parte di individui esclusi dalle registrazioni Ł trascurabile. Per quanto 
riguarda le omissioni si possono distinguere in tre tipi: fortuite, selettive, o 
sistematiche (Henry e Blum, 1988). Si definiscono fortuite quelle mancanze dovute a 
situazioni particolari, come la malattia o a volte la morte del parroco che si occupava 
della scrittura del registro. Rientrano in questa categoria anche le omissioni dovute al 
ritardo nell introdurre l evento nel relativo registro. Si ha omissione selettiva quando 
ad esempio non viene trascritto nell apposito registro un battesimo di un neonato 
morto immediatamente dopo il parto. Si parla, invece, di omissione sistematica 
quando, ad esempio, non vengono registrati abitualmente i decessi dei bambini, da 
cui risultano seri problemi nella valutazione della mortalit  infantile. Gli eventi meno 
soggetti a omissioni risultano essere i matrimoni, probabilmente per la maggior 
pubblicit  data all evento e per la sua piø chiara rilevanza sociale.  
La seconda tipologia di errori, quelli relativi all accuratezza, derivano 
sostanzialmente dalla mancanza o dalla non precisione di informazioni quali: 
 
• L et  della madre alla nascita del figlio 
• L et  degli sposi al matrimonio 
• L et  alla morte 
• La mancanza della data di registrazione di un atto 
• L imprecisione nella trascrizione di un cognome  
• L imprecisione dell et  negli stati delle anime 
 
 
 
 
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In queste tipologie di errori di accuratezza la variabile maggiormente distorta risulta 
essere l et . Spesso l et  rilevata negli atti parrocchiali e negli stati delle anime 
risulta approssimativa e addensata nelle cosiddette   et  tonde  ; la corrispondenza 
tra et  dichiarata ed et  reale risulta molto spesso piø accurata per gli uomini che per 
le donne; per i giovani piø che per gli adulti e gli anziani; per gli appartenenti ai ceti 
abbienti piø che per i poveri (Del Panta & Rettaroli, 1994). 
A titolo d esempio nella figura 1 viene riportata la piramide delle et  della 
popolazione della citt  di Perugia secondo lo stato delle anime del 1853. 
 
 
Fig. 1 - Fonte: L.Del Panta & R.Rettaroli, Introduzione alla demografia storica, 
Editori Laterza, pag 68) 
 
Dalla figura appena proposta Ł possibile notare l addensarsi delle dichiarazioni delle 
et  dei censiti attorno alle cifre  tonde , soprattutto per le et  adulte. Esistono, 
comunque, tecniche come il  Linkage  dei dati, che verr  approfondito nella sezione 
dei Metodi, che permettono una valutazione maggiormente accurata della variabile 
et , ma anche la ricostruzione di importanti informazioni non direttamente desumibili 
dagli atti parrocchiali. Per quanto riguarda gli errori di trascrizione dei cognomi essi 
pesano soprattutto sugli studi biodemografici, infatti, viene a mancare la perfetta 
associazione tra genitori e figli. Inoltre, vista le modalit  di trasmissione del 
cognome l errore si protrae nel tempo. 
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1.3 L origine de cognomi 
 
 
La diffusione dei cognomi in tutti gli strati sociali in Italia inizi  nei primi 
anni del 1600. Nella loro formazione Ł insita l origine geografica o etnica, la 
professione, la collocazione sociale, le caratteristiche somatiche dei loro portatori, 
ma anche la paternit , come nel caso dei patronimici (ad esempio  Di Giovanni ,  Di 
Matteo ). La diffusione dei cognomi avviene in modo diverso e con frequenze 
variabili a causa d interazioni tra eventi culturali, demografici e biologici. Si pu  
affermare che la fissazione o la perdita dei cognomi avviene con le stesse modalit  
delle caratteristiche biologiche ereditate. Nelle societ  a trasmissione cognominale 
patrilineare (dove i figli ereditano il cognome del padre), il cognome pu  essere 
considerato come un gene sito sul cromosoma Y e quindi trasmesso secondo la linea 
maschile. Le varie forme di cognomi possono essere considerate come alleli dello 
stesso gene. Il cognome costituisce quindi un dato che pu  considerarsi alla stregua 
di un marcatore genetico. Le frequenze cognominali, potendo essere usate come 
frequenze alleliche, si prestano a studi sulla struttura di una popolazione e sul suo 
grado di suddivisione in sottopopolazioni. E  inoltre possibile, tramite l analisi dei 
cognomi, stimare le similarit  o le differenze di una stessa popolazione in diversi 
periodi storici, nonchØ confrontare popolazioni distinte geograficamente. Questo 
metodo offre grandi vantaggi che vengono qui brevemente riassunti: 
 
• Facilit  di reperimento e rilevazione dei dati grazie alle numerose fonti 
disponibili (civili e religiose) 
 
• Estensione dell analisi a popolazioni sia contemporanee sia del passato, a 
differenza dei veri e propri dati genetici che possono essere reperiti solo su 
popolazioni contemporanee 
 
• Possibile valutazione della mobilit  degli individui 
 
• Informazioni socioculturali sulla popolazione in esame. 
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Esistono ovviamente anche alcuni svantaggi. I cognomi devono essere considerati un 
sistema polifiletico soggetto a mutazioni non biologiche, che possono tradursi in: 
errori di trascrizione, modifiche, variazioni linguistiche, adozioni, illegittimit , 
processi storici e culturali, comparsa di nuovi cognomi per esposti o trovatelli. 
Queste   mutazioni   portano ad una mancata corrispondenza tra l eredit  genetica in 
una linea famigliare e la sua identificazione mediante il cognome. I fenomeni di 
variazione delle forme cognominali sono per  statisticamente trascurabili in 
popolazioni piuttosto ampie. Un altro svantaggio consiste nel fatto che l analisi dei 
cognomi Ł limitata alla sola linea maschile dato che come citato in precedenza, la 
trasmissione Ø di tipo patrilineare.