direttamente sull’integrazione delle abilità durante l’apprendimento del 
linguaggio in senso generale?  In fondo il linguaggio non è solo verbalità, 
ma è sviluppo comunicativo, motorio-prassico,  cognitivo, ecc... 
 
… Così mi sono presto chiesta se una maggiore attenzione all’integrazione 
delle varie aree di apprendimento fosse possibile grazie ad un ruolo più 
rilevante della logopedia… 
 
…  Informandomi attraverso la letteratura americana e andando a lavorare 
negli Stati Uniti ho scoperto che in effetti l’approccio riabilitativo 
comportamentale consiglia sempre un sostegno logopedico per problemi 
specifici legati alla fonologia o alla produzione verbale… 
 
… Una volta scoperto che la riabilitazione del bambino autistico deve essere 
anche di competenza logopedica dovevo capire perché in genere c’è molta 
reticenza a prendere in carico i bambini autistici, soprattutto i casi più 
“difficili”, più “gravi”, che non parlano, proprio quelli che più hanno 
bisogno di essere stimolati in maniera globale… 
 
… Cercando una risposta a queste domande è nata la tesi: 
 
 
“IL RUOLO DELLA LOGOPEDIA NELLA RIABILITAZIONE DEL 
BAMBINO AUTISTICO” 
 
 
INTRODUZIONE GENERALE 
 
 
L’Autismo, un enigma che colpisce da 1 a 3 bambini su 1.000;  non si 
conoscono le cause di una patologia così devastante ma l’eziopatogenesi 
organica è oggi accertata.   Come dice Utah Frith « è ora di respingere il 
mito della “madre frigorifero” nato per dare una spiegazione all’inspiegabile 
in un’epoca in cui tante patologie ad eziologia organica venivano attribuite a 
“traumi  psicologici” creando per più di 50 anni false credenze poi sostenute 
dalle distorte modalità con cui venivano riportati i dati a sostegno dei casi 
clinici».  Alla luce delle nuove scoperte si dovrebbe  far tesoro 
dell’esperienza accumulata nel campo dell’Autismo per “schivare” erronee 
ed inutili proposte terapeutiche, perché queste non tengono conto 
adeguatamente della complessità del fenomeno. 
Tra le tante incertezze che riguardano l’Autismo, l’evoluzione di migliaia di 
casi clinici ci dà oggi almeno una certezza: la prognosi favorevole è 
direttamente proporzionale alla precocità d’intervento.   Esistono ora mai  
indicatori precisi che sostengono il team medico-riabilitativo nel porre una 
diagnosi precoce anche prima dei 2-3 anni di età del bambino.  Malgrado 
ciò in Italia l’Autismo nei bambini viene ancora diagnosticato troppo tardi.  
Proprio questa diagnosi tardiva induce ad una prognosi “sfavorevole”, 
mentre una diagnosi precoce, seguita da un’altrettanta tempestività 
terapeutica permetterebbero di bloccare o rallentare il processo di 
devastazione che si mette in atto a causa dell’involuzione autistica. 
Addirittura, nei migliori dei casi, l’intervento precoce permette ai bambini 
di perdere la diagnosi di Autismo dopo qualche anno di intervento.   Nel 
caso contrario, si è visto quanto il tempo perso sia  irrecuperabile: 
purtroppo i peggioramenti di un bambino autistico non riabilitato evolvono 
esponenzialmente di mese in mese. 
 
Queste osservazioni generali portano ad una considerazione precisa: 
l’Autismo necessita di un intervento intensivo e precoce.  Il naturale eco 
delle stesse osservazioni fa inoltre risuonare le seguenti domande: “quali 
scelte riabilitative devono intraprendere i genitori di un bambino autistico? 
E quale percorso riabilitativo deve seguire un bambino con diagnosi di 
sindrome autistica?” Per far fronte ad una patologia così “globale” 
l’intervento riabilitativo deve lavorare a 360° gradi su tutte le aree di 
sviluppo.  La Prima Parte del presente lavoro illustra l’Autismo nel modo 
più completo e riassuntivo possibile.  La Seconda Parte introduce 
l’argomento della riabilitazione con un escursus sui numerosi metodi 
riabilitativi utilizzati oggi nel mondo; molti di questi sono attendibili perché 
fondati su anni di studi approfonditi e su un’ampia campionatura di casi 
clinici.  In virtù di tanta attendibilità alcuni di questi saranno ripresi, perché 
utili da abbinare all’intervento logopedico specifico.  Infine, una Terza Parte 
conclude il lavoro, illustrando perché e come l’intervento logopedico può far 
abortire la rapida involuzione autistica attraverso una riabilitazione 
linguistica precoce, globale e che lavora su tutti i fronti (prerequisiti alla 
comunicazione, prerequisiti cognitivi, prassie orali, fonologia, pragmatica, 
semantica, ecc…).  Ricordandoci che il bambino autistico è prima di tutto 
un bambino che non comunica e che non può usare il linguaggio come 
mediatore per il comportamento e per lo sviluppo cognitivo, il canale 
linguistico-verbale deve essere sbloccato al più presto. 
 
…………………………
 PARTE PRIMA 
AUTISMO: differenziazione dagli altri Disturbi 
Generalizzati di Sviluppo (DGdS) - Caratteristiche e 
Diagnosi (dal DSM-IV) 
 
 
L’AUTISMO fa parte di quel gruppo di condizioni psichiatriche chiamate 
“DISTURBI GENERALIZZATI dello SVILUPPO” in cui le facoltà sociali 
attese, lo sviluppo del linguaggio e le modalità di comportamento non 
evolvono in modo appropriato o si perdono nell’infanzia.  In generale 
colpiscono multiple aree dello sviluppo, si manifestano precocemente e 
causano una disfunzione persistente.   
 
Nella categoria dei DGdS, il DSM-IV include le seguenti suddivisioni: 
 
- Autismo 
- Sindrome di Asperger 
- Disturbo di Rett  
- Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia 
- Dist.Pervasivo dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato (PDD-NOS) 
- Disturbi Associati 
 
Vediamo ora nei dettagli le singole patologie: 
 
I.  AUTISMO - “Autismo: perdita del contatto con la realtà e 
costruzione di una vita interiore propria, che alla realtà viene anteposta".  
L'inventore di questa etichetta è Eugen Bleuler (Zurigo 1857 - 1939), 
psichiatra e psicanalista; collaborò con S. Freud e poi con C. G. Jung. Coniò 
anche il termine "schizofrenia", intendendo una psicosi dissociativa della 
personalità psichica con gravi disturbi della strutturazione del pensiero, 
della dinamica affettiva e dell'apprezzamento dei rapporti tra "Io" e 
ambiente circostante. Sostenne che la sindrome autistica si riscontrava 
generalmente in soggetti schizofrenici. Senza nulla togliere al merito di 
quegli studiosi che per primi fornirono all'uomo una chiave di accesso all'Io 
interiore, bisogna tuttavia riconoscere che da allora sono stati fatti grandi 
progressi nel campo della fisiologia, ed a tante patologie, che in quell'epoca 
rientravano nel campo psicoanalitico, sono oggi state riconosciute origini 
fisiologiche. Una per tutte: l'Epilessia, che è causata da una lesione 
cerebrale. 
1
 
Successivamente, le trattazioni dell’Autismo infantile continuano con Leo 
Kanner e con Hans Asperger che, rispettivamente nel 1943 e nel 1944, 
furono i primi a dare una descrizione accurata del disturbo distinguendolo 
per la prima volta dalla schizofrenia.  Per caratterizzare il disturbo entrambi 
scelsero il termine “Autismo” (dal greco autòs che significa sé) perché così il 
grande psichiatra Eugene Bleuler nel 1911 definiva il disturbo fondamentale 
della schizofrenia con caratteristiche di chiusura talmente estreme da 
escludere qualsiasi cosa eccetto il proprio sé.
2
 Come molti disturbi 
psichiatrici, l’Autismo non è un fenomeno moderno, è solo stato 
riconosciuto da Kanner e Asperger, e successivamente, solo in tempi 
recenti, ne è stata anche certificata la natura biologica (e non 
psicodinamica). 
                                                 
1
 Appunti su Internet di Patrizio e Paola Serges, genitori di un bambino autistico (Roma) 
2
 U.Frith, p.5-10 
I.1 Caratteristiche cliniche 
I.1.1  Caratteristiche Comportamentali 
Prima di approfondire la diagnosi della patologia autistica, vediamo un 
breve excursus di caratteristiche comportamentali che possono essere 
presenti in un soggetto autistico.  Questa lista va considerata solo come un 
riferimento o come una sorta di checklist per individuare/elencare i 
comportamenti autistici in alcune aree dello sviluppo: 
 
a)   Compromissione Qualitativa nelle Abilità Sociali 
- attaccamento ai genitori, ma difficoltà a relazionarsi con gli altri adulti 
- nessun interesse a puntare, mostrare, condividere o attirare l’attenzione 
   degli altri 
- nella prima infanzia, mancanza di sorriso sociale e di postura anticipatoria 
   per essere presi in braccio 
- nessuna ricerca di conforto nei momenti di disperazione 
- mancanza di ansia da separazione 
- spesso non differenziano le persone importanti nella loro vita 
- scarso contatto visivo 
- preferenza per il gioco solitario, nessuna ricerca di gioco con i coetanei o 
   incapacità a giocare con i coetanei 
- mancanza di imitazione spontanea  (non imitano gli altri bambini) 
- mancanza di gioco simbolico 
- difficoltà ad essere direzionato verso un’attività 
- incapacità a sviluppare empatia 
- in adolescenza, la mancanza di competenza e capacità sociali li preclude 
   amicizie o vita sentimentale 
 
b) Disturbi di Comunicazione e di Linguaggio 
    (tra i principali criteri di diagnosi di Autismo) 
- la modalità di lallazione è abnorme e ridotta (possono emettere rumori,  
   scatti, strilli, suoni, sillabe in modo stereotipato senza apparente intento 
   comunicativo) 
- utilizzano poco i significati semantici nella memoria e nei processi del 
   pensiero 
-  se parlano, al contrario dei bambini normali, riescono a dire più di quanto  
    capiscono 
- possono usare una parola una volta e poi mai più per settimane, anni, 
   mesi… 
- sono ecolalici (ecolalia sia immediata che ritardata) 
- invertono il pronome “io” con il “tu” 
- hanno difficoltà di articolazione per alcuni fonemi 
- se presente il loro linguaggio è qualitativamente inusuale (timbro alto,  
   tono cantilenante e prosodia monotona) 
- quando imparano a conversare in modo fluente, mancano di competenza 
   sociale e le loro conversazioni non rispettano gli scambi di risposte  
   reciproche 
- incapacità di verbalizzare o comunicare in qualche modo i propri bisogni o  
   il proprio dolore 
- discrepanza fra i livelli di competenza in comprensione e in produzione  
   verbale 
- iperlessia 
 
c)   Comportamento Stereotipato 
- gioco esplorativo assente o minimo 
- oggetti manipolati in modo non voluto o stereotipato 
- attività di gioco rigide, ripetitive, monotone 
- forte presenza di rituali compulsivi (come urtare, ruotare o allineare 
   oggetti) 
- stereotipie, manierismi, smorfie (soprattutto se molto compromessi  
   intellettivamente) 
- range ristretto di interessi e preoccupazioni 
- forte attaccamento ad oggetti particolari 
- comportamenti ripetitivi come saltare, camminare sulle punte dei piedi,  
   aleggiare le mani, mantenere gli oggetti troppo vicini agli occhi, ecc …  
d)   Instabilità di Umore 
- fanno resistenza a modifiche e cambiamenti 
- possono avere scoppi di riso o di pianto / attacchi di panico o di collera  
   senza ragione apparente  
 
e)   Alterata Risposta a Stimoli Sensoriali 
- iper o iporesponsitività a stimoli sensoriali come l’ipersensibilità ai suoni, 
alla luce e alle sensazioni  tattili. (Per esempio, possono ignorare il richiamo 
di una persona o non accorgersi di un suono dirompente e poi essere 
infastiditi dal ticchettio di un orologio), 
- alterata risposta al dolore (aumentata soglia dolorifera, per esempio 
possono farsi molto male e non piangere). 
 
f)   Eventuali Caratteristiche Associate 
- attenzione particolare per la musica e capacità di memorizzare subito i  
   motivi  
- ripetitiva autostimolazione vestibolare (girare, dondolarsi, fare movimenti  
   su e giù) 
- basso livello di attenzione 
- completa incapacità di focalizzarsi su un compito 
- caratteristiche anormali del sonno, oppure insonnia / enuresi / encopresi 
- problemi nutrizionali (come la ridotta varietà di cibi accettati) 
- memoria visiva altamente sviluppata 
- comportamenti autolesionistici 
- “isolotti di capacità” (tipo i prodigi degli Idiots Savants) possono  
   riguardare la memoria e la capacità di calcolo, l’iperlessia, la memoria per  
   le melodie, le abilità musicali, ecc … 
 
g)  Abilità Motorie: normalmente buone se non è presente disprassia 
 
h)  Caratteristiche Fisiche:  aspetto intelligente e attraente  
i)   Lateralizzazione: rimangono ambidestri per tempi più lunghi, quando la 
dominanza dovrebbe già essere stabilita 
 
j)  Malattie Fisiche Intercorrenti:  infezioni delle vie aeree, crisi febbrili, 
malattie infettive senza iperpiressia, eccessiva eruttazione, stipsi, 
aumentata peristalsi, problemi intestinali o batterici. 
 
I.1.2  Funzione Intellettiva 
A causa delle loro difficoltà ad apprendere ed integrare gli input esterni di 
ogni genere, spesso il loro QI è nel range del ritardo mentale. 
 
      - 40% ha QI sotto i 50 
      - 30% ha QI tra 50 e 70 o più 
      - 30% ha QI di 70 o più 
 
Il rischio per l’Autismo aumenta con il diminuire del QI.  Circa 1/5 dei 
bambini autistici ha normale intelligenza non verbale. Il punteggio del QI 
tende a riflettere problemi con le capacità di sequenza verbale e di 
astrazione, suggerendo l’importanza di difetti nelle funzioni correlate al 
linguaggio. 
 
             I.1.3  Incidenza 
Il numero di bambini nati o che sviluppano una sindrome autistica (ASD) 
sembra corrispondere a 1 su 500/1000 nati (secondo le fonti ed i criteri 
diagnostici) e per motivi sconosciuti legati all’origine biologica della 
malattia tocca quattro volte più i maschi delle femmine (anche se 
quest’ultime hanno poi sintomi più gravi). L’Autismo rappresenta il terzo 
più comune disturbo di sviluppo. 
 
I.2 Cause, Eziologia e Patogenesi 
 
 I.2.1 Cause 
E’ assai sorprendente quanto i bambini autistici siano clinicamente simili 
tra di loro, benché provengano da paesi, ambienti e comunità diversi. 
Questo fatto ribadisce ancora una volta che i bambini autistici non sono resi 
tali da genitori che non li amano abbastanza. I genitori non causano 
l'Autismo. L’Autismo è un evento tragico che può colpire tutti, qualunque 
famiglia, all’improvviso.  L’origine psicosociale e psicodinamica è oggi 
dépassée e obsoleta: si basava sulla non conoscenza della malattia e su vizi 
di campionatura.  Inoltre, nessuna prova soddisfacente indica che qualche 
tipo particolare di funzionamento deviante familiare possa portare allo 
sviluppo di un disturbo autistico. La sua origine biologica è ora mai 
assodata e probabilmente da ricercarsi prima della nascita.
3
   
Ad oggi l'Autismo non sembra avere una causa unica.  Le molteplici teorie 
riguardo alle potenziali cause concordano sulla multifattorietà e sull'origine 
organica neurologica della malattia.  Anche se non sappiamo in che modo 
l’Autismo affetti le strutture, le funzioni, e la chimica del cervello,  sappiamo 
che è proprio il cervello ad essere coinvolto nella patologia e non la psiche 
in quanto disturbo del comportamento e delle emozioni. 
Vi sono inoltre prove a sostegno di una componente genetica in quanto i 
genitori di un bambino autistico rischiano di averne un altro con la stessa 
patologia. 
4
 Nello stesso modo in anamnesi familiare il bambino autistico 
presenta spesso casi di disturbi della comunicazione o di malattie 
psichiatriche tipo depressione e schizofrenia. 
5
 
L’Autismo è certamente associato ad un’ampia gamma di traumi pre, peri, e 
postatali.   
                                                 
3
 U. Frith – “Autismo – Spiegazione di un Enigma” p. 4 -15 
4
 Manuale della Toddler School 
5
 M. Borghese 
Altre recenti ricerche associano l’Autismo ad una serie di problematiche 
legate alle infezioni virali, alle reazioni ai vaccini, all’inquinamento, e alle 
intolleranze alimentari. 
6
 (vedi sotto) 
 
I.2.2 Eziologia e Patogenesi 
Ad oggi fra le cause a favore del substrato biologico si associano: 
 
a)  Anomalie organiche-neurologiche-biologiche, dovute a: 
-  anomalie nel processo di solfatazione 
-  malassorbimento di glutine e caseina con conseguente intossicazione da 
peptidi oppioidi 
- condizioni che determinano lesioni neurologiche (come Fenilchetonuria,  
Rosolia, Sindrome dell’X Fragile, Sclerosi Tuberosa, Martin Bell, Disturbo 
di Rett, …) 
- complicanze in gravidanza nel primo trimestre o complicanze perinatali 
- allargamento dei ventricoli alla TAC 
- crisi di grande male 
- mancata lateralizzazione 
- ipoplasia dei lobuli cerebellari vermiani VI e VII / anomalie corticali / 
polimicrogiria (alla RMN) 
- alterazioni della migrazione cellulare nei primi sei mesi di gestazione 
- riduzione del numero delle cellule di Purkinje 
- aumento diffuso del metabolismo corticale 
- vi può essere deficienza o eccesso di sostanze neurotrasmettitrici o di 
enzimi 
- ipoplasia o riduzione di numero e/o di dimensione delle cellule cerebellari 
(NB: tronco encefalico e cervelletto hanno stessa origine embrionale, 
nascono a partire dalla vescicola mesencefalica) con conseguente 
scoordinazione delle migrazione delle cellule neuronali.  Infatti i bambini 
autistici sono scoordinati e disorganizzati in tutte le loro funzioni.
7
  
8
 
                                                 
6
 Manuale della Toddler School 
7
 M. Borghese 
-  probabile coinvolgimento dei vaccini in età pediatrica (DTP antidifterie-
tetano-pertosse, antipolio, antinfluenza, antiepatite B, MPR antimorbillo-
parotite-rosolia). 
 
b)   Fattori Genetici 
- i fratelli dei soggetti autistici hanno un tasso 50 volte superiore di rischio 
di Autismo rispetto alla popolazione generale 
-  circa 96% dei gemelli monozigoti sono entrambi autistici 
- è risultata un’alterazione del gene Hoxa1 che modula lo sviluppo tronco 
encefalico nelle prime settimane di vita embrionale.  Le conseguenze 
neurologiche di questa alterazione sono: a) un nucleo facciale più piccolo 
(meno di 9000 motoneuroni, 400 per l’esattezza) che spiegherebbe la 
caratteristica mimica del bambino autistico b) assenza del nucleo olivare 
superiore con conseguente alterazione delle afferenze provenienti 
dall’apparato uditivo (spiegherebbe il fenomeno di confusione sensoriale 
dovuto a iperacusia, come se non funzionasse il sistema di contenimento e 
di filtro delle informazioni uditive che dalla coclea vanno alla corteccia).  
[NB:  dall’orecchio medio arrivano 9-11 bite/sec di stimoli che devono 
essere decurtati in corteccia fino a 10potenza2].  
9
 
 
c)  Fattori Immunologici 
- può contribuire l’incompatibilità immunologia tra madre ed embrione (i 
linfociti di alcuni bambini autistici reagiscono con gli anticorpi materni, con 
il conseguente rischio di un possibile danno dei tessuti embrionali, neurali, 
o extraembrionali, durante la gestazione). 
-  enterocolite post-vaccinica (cf: paragrafo delle intolleranze alimentari) 
- probabili casi di reazioni auto-immuni dopo il vaccino Trivalente (MMR 
vaccine – cf. Andrew Wakefield): rende i bambini sintomatici e poi si 
vedono regredire nell’Autismo.  Aurbach scoprì che l’intestino è in realtà un 
secondo cervello.  Lo denominò “cervello addominale”, avvolto da una rete 
                                                                                                                                       
8
 Manuale di Neuropsichiatria Infantile 
9
 ibid 
di fibre nervose che produce neurotrasmettitori (serotonina, dopamina, 
oppiacei, benzodiazepine, …) che mediano vari processi, tra cui quelli 
mentali e comportamentali (es.  vedi i bambini autistici che sembrano non 
percepire il dolore, come se fossero anestetizzati).  Inoltre, una parte del 
cervello addominale è collegata al cervello limbico (struttura trasversale che 
prende il SNC che presiede a funzioni tipo ideazione, anticipazione, capacità 
di sintesi, mediazione, che stanno alla base dell’uso del linguaggio, dei 
processi decisionali e del controllo sul comportamento), altra area del 
cervello che funziona nel bambino autistico in maniera confusa e scollegata. 
 
d)  Fattori Perinatali 
- emorragie materne dopo il primo trimestre 
- presenza di meconio nel liquido amniotico 
- insufficienza respiratoria 
- anemia neonatale 
- farmaci in gravidanza 
 
e)  Reperti Neuroanatomici 
- il lobo temporale può essere abnorme (in persone o animali da laboratorio 
con danno al lobo temporale si nota la perdita del comportamento sociale 
atteso e compaiono irrequietezza, comportamento motorio ripetitivo e un 
repertorio comportamentale limitato, alterazioni di attenzione, veglia e dei 
processi sensoriali). 
 
f)  Reperti Biochimici 
- elevata serotonina plasmatica (tratto comune anche a soggetti con ritardo 
mentale senza Autismo) dovuta ad una alterazione nell’assorbimento o 
immagazzinamento da parte delle piastrine del sangue, 
- aumento di acido omovanilico (il principale metabolita della dopamina) 
nel liquor si associa ad isolamento e stereotipie (la gravità dei sintomi 
diminuisce in modo direttamente proporzionale all’aumento del rapporto 
tra acido5-idrossiindolilacetico metabolita della serotonina e acido 
omovanilico nel liquor.  Il 5-HIAA nel liquor può essere inversamente 
proporzionale ai livelli ematici di serotonina; questi livelli aumentano in un 
terzo dei pazienti con Autismo, reperto aspecifico che si osserva anche nelle 
persone con ritardo mentale) , 
10
 
- rottura della proteina G-alpha: causerebbe danni ai recettori dell’acido 
retinoico i cui legami servono a far funzionare bene la vista (intesa come via 
visiva centrale, quindi intesa come organizzazione delle percezioni), il 
linguaggio, e le capacità attentive. In questo processo la vitamina A avrebbe 
un’azione ristabilizzante dei legami dell’acido retinico con i recettori, ma la 
vitamina A fresca, non il palminato che prendiamo dai farmaci sintetizzati 
(e che i bambini non digeriscono),  
11
 
- possibile/probabile intossicazione da mercurio dopo il vaccino Trivalente 
(MMR vaccine), 
- intossicazione da metalli (cf: Parte Seconda-III.3 Metabolismo dei Metalli) 
  
I.3 Diagnosi 
L’ASD non può essere diagnosticato per via di test medici. Invece viene 
diagnosticato valutando il comportamento del bambino.  Un professionista 
specializzato è in grado di valutare il bambino attraverso l’osservazione 
diretta e prolungata del gioco e utilizzando i test formali senza tralasciare 
un accurato colloquio con i genitori, riguardo al comportamento generale 
del figlio.   Le caratteristiche comportamentali di riferimento sono elencate 
nel DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of the American Psychiatric 
Association, Fourth Edition). Ad oggi la diagnosi è chiara e fattibile anche in 
un bambino di 1 anno e 1/2 .   
 
                                                 
10
 Manuale per la Fabrizi 
11
 M. Borghese