Bartolomeo Vivarini
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ancora nel corso del primo Quattrocento grazie a forze che si sprigionano dall�interno della citt�: accanto all�ambiente universitario, si fa strada una cultura nuova che ricorre alla filologia, allo studio delle lingue antiche per mettere da parte i vetusti commenti scolastici ai filosofi antichi e tornare ai testi originali. L�interesse per l�antico, gi� fortemente avvertito alla fine Duecento con il �preumanesimo� di Lovato dei Lovati e Albertino Mussato, con il collezionismo di Oliviero Forzetta e definitivamente rifiorito sulla scia degli studi di Petrarca, trova nell�archeologia e nell�antiquaria forme di espressione capaci di coinvolgere numerosi intellettuali 4 : Felice Feliciano, antiquario veronese amico ed estimatore di Mantegna ed in diretto contatto con Ciriaco d�Ancona 5 , Giovanni Marcanova, medico e filosofo padovano raccoglitore di epigrafi e statue antiche e Pietro Bembo, padovano anch�egli, proprietario della pi� importante collezione d�antichit� dell�epoca. A costoro si aggiunge Francesco Squarcione a sua volta viaggiatore e appassionato antiquario, ma soprattutto artista a capo di una fiorentissima bottega attraverso la quale passano alcuni tra i maggiori nomi dell�arte rinascimentale del nord Italia. In questi anni a Padova lavorano numerose interessanti figure legate agli stilemi tardogotici: il Maestro di Roncaiette 6 , di cui rimane un vasto e discusso corpus di opere 7 , il possibile Stefano da Ferrara 8 , che reintegra parte del salone del Palazzo della Ragione distrutto da un incendio il 2 realizzato per la chiesa di San Michele, oggi al Museo Civico, ma non esistono al momento prove concrete in grado di suffragare l�ipotesi. 4 Sul tema risulta interessante un testo di R. Weiss (�La scoperta dell�antichit� classica nel Rinascimento�, 1969, ed. 1989, Padova). 5 Sulla figura di Ciriaco d�Ancona si veda B. Ashmoll (�Cyriac of Ancona� in �Proceedings of the British Academy�, XLV, 1959, pp. 25-41). 6 Cfr. R. Longhi (�Calepino Veneziano�, 1947, p. 86), M. Lucco (�Di un affresco padovano del �Maestro di Roncaiette�� in �Arte Veneta�, 1977, pp. 172-175) e S. Padovani (�Materiale per la storia della pittura ferrarese del Primo Quattrocento� in �Antichit� Viva�, 5, 1974, pp. 3-21; �Qualche nuovo appunto sulla pittura emiliana del primo Quattrocento� in �Cultura figurativa ferrarese tra XV e XVI secolo�, Venezia, 1981, pp. 35-49). 7 Sulla questione tuttavia esistono oggi alcune perplessit� espresse da M. Lucco: �ora, sarebbe forse eccessivo dire che tutto quanto � stato battezzato finora �Maestro di Roncaiette� debba passare in blocco sotto il nome di Federico Tedesco, ma certo pare di quel corpus deve cambiare titolazione� (�Padova� in �La pittura nel Veneto. Il Quattrocento�, I, Milano, p. 82). 8 Cfr. N. Pietrucci (�Biografia degli artisti padovani�, Padova, 1858, p. 196), C. L. Ragghianti (�Stefano da Ferrara�, Firenze, 1972).
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Tassoni |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1999-00 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Discipline dell'Arte, della Musica e dello Spettacolo |
Relatore: | Mauro Lucco |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 653 |
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