Conservazione e impianti; per un approfondimento della conservazione della componente impiantistica nel patrimonio esistente
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Impianto idrosanitario le soluzioni del XIX° sec. 8 fondo, gola (o canna) e copertura. La corona di fondo consta di tavoloni grossi cm 4, raddoppiati, riuniti con chiodi di legno , se lo spesso è di 8 cm vengono inchiavardati. La muratura della canna ha un larghezza maggiore nella base inferiore , i singoli conci o mattoni all’interno della gola vengo stretti il più possibile l’uno contro l’altro. La costruzione di un pozzo “si eseguisce nel modo indicato dallo Scamozzi” descritto nel “Manuale dell’architetto di D.Donghi, difficoltosa viene ad essere l’operazione di abbassamento di un pozzo già eseguito, anche se vantaggioso per i terreni sabbiosi sciolti. “Celebri sono le vere da pozzo veneziane, e molte sono le armature in ferro o le soprastrutture miste dei pozzi e cisterne degli antichi conventi che si possono citare tra le opere artistiche. Per darne una idea si cita il pozzo del cortile del chiostro dell’Abbazia di Sassovino presso Foligno costruito nel 1350, ma rimodernato nel 1623 […] o il celebre pozzo di Orvieto, detto di S.Patrizio del 1527.” 10 Da segnalare la presenza in questo periodo di pozzi stradali pubblici, con la seguente maniera di copertura: “Ad una profondità sotto il suolo, eguale del diametro interno della canna, di tengono i filari di mattoni sporgenti un sull’altro in modo da ottenere il restringimento di circa m 0,60. Sopra questo collo del pozzo vi ha una specie di cassa in muratura con cornice o telaio in granito, che porta una piastra di ghisa. La parte superiore di questo doppio suolo viene accuratamente ricoperta con uno strato di creta grosso circa cm 7 e la parte inferiore viene sigillata tutt’intorno con canape e sego. Una tale disposizione permette altresì’ di usare direttamente della gola di pozzo con pompe aspiranti, vantaggio non trascurabile per le città che non sieno provviste di una condotta d’acqua in pressione 11 “ I fontanili I fontanili sono usati nella bassa Lombardia per irrigare i campi e sfruttano lo stesso principio dei pozzi artesiani, ma con la falda acquifera a minore profondità. “Vari sono i mezzi o sistemi d’utilizzazione delle acqua sotterranee. Se trattasi di estrarre acqua per irrigazioni da zone poco profonde, si sua il sistema dei fontanili […] quando in una data località si ha speranza di trovare acqua a poca profondità […] si scava una fossa poco profonda per raggiungere la falda acquifera a 1 o 2 m.circa dal suolo. Trovata l’acqua si seguita a scavare la fossa fino ad un metro sotto il pelo d’acqua […]La località dove si raduna l’acqua del sottosuolo si chiama testa di fontanile , che può avere una lunghezza di 80100 m ed una lunghezza da 10 a 40m restringendosi fino alla dimensione del canale raccoglitore delle acque del fontanile.” 12 Pozzi artesiani Per superare i 10 metri di profondità, e arrivare alla falda acquifera, si usano i pozzi artesiani costituiti da tubazioni in metallo che perforano il terreno verticalmente fino a raggiungere la falda, l’acqua segue la tubazione secondo il principio di equilibrio tra i liquidi e giunge in superficie dove viene utilizzata. Esistono anche sistemi misti pozzi artesiani in profondità e a gola nella superficie. “L’origine dei pozzi artesiani 13 deriva dalle prime trivellazioni del terreno eseguite per la ricerca dell’acqua sotterranea nell’Artois, nel nord della Francia, alla fine del 1700. 11 ibidem pg 340 12 ibidem pg 342 13 per approfondimenti si segnala il testo: L.Perrau “L’arte della sonda” Milano, Hoepli, 1885da Donghi pg 342
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Conservazione e impianti; per un approfondimento della conservazione della componente impiantistica nel patrimonio esistente
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Informazioni tesi
Autore: | Kristian Fabbri |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1997-98 |
Università: | Politecnico di Milano |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Architettura |
Relatore: | Dezzibardeschi Marco |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 432 |
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