Conservazione e impianti; per un approfondimento della conservazione della componente impiantistica nel patrimonio esistente
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Impianto idrosanitario le soluzioni del XIX° sec. 9 In Italia le prime trivellazioni del suolo allo stesso scopo furono fatte su vasta scala in territorio di Modena. Gli Americani invece attribuiscono il mertito dell’invenzione di questo sistema di pozzi a Guglielmo Norton, donde vengono chiamati col nome di pozzi tubolari Norton. Fin dal 1861 il signor C.Calandra di Torino, che tanto studiò e si adoprò a vantaggio dell’agricoltura nazionale , ottenne la privativa su un suo sistema d’estrazione dei tubi di ferro fino ad oltrepassare vari strati del terreno, tanto permeabili che impermeabili. […] Il pozzo artesiano Norton consiste in una serie di tubi lunghi da m1 a m3 ed anche 5m del diametro interno variabile da cm 3-7, secondo i casi. Il tubo in ferro, quello inferiore, deve penetrare per primo e fare la strada agli altri, è munito di punta di acciaio temperato e l’ultima parte del tubo è bucherellata con fori obliqui della larghezza di mm.3, in modo che la terra non li possa otturare durante la discesa e che raggiunto uno strato acquifero l’acqua possa, per la differenza di pressione, facilmente salire nel tubo stesso.” Diversi sono i tipi di tubi oltre che per forma anche per tipo di acciaio che li costituiscono. I pozzi Norton vengono usati per profondità minori di 9 metri, oltre i quali occorre trivellare il terreno con le cipolle di aspirazione, tubi in ferro bucherellati all’intorno e filettati in modo da potere essere congiunti con altri tubi per mezzo di manicotti,) e successivamente estrarre l’acqua con pompe. Prima di cominciare la costruzione di un pozzo artesiano si procede al saggio del terreno per mezzo di sonde e trivelle, manovrate all’interno di tubi di garanzia . Diversi sono i sistemi si trivellazione e i pozzi che prendono nome da questi. I pozzi Crefeld oltrepassano diversi strati di terreno, e sfruttano l’acqua fornita da una pompa premente che agisce all’interno del tubo di garanzia favorendo la penetrazione della trivella e l’espurgo del terreno . In Italia nel territorio di Cremona si sono costruiti pozzi artesiani di grande profondità. I pozzi Piana (dal nome del costruttore ) usati nel Veneto e per la città di Mantova, sono costituiti tubi di acciaio robusto per le grandi profondità, servendosi per affondarli, di un maglio a vapore. Altri sistemi sono stati usati per trivellare il terreno e i pozzi prendono nome dalle località in cui vennero adottati. Le condotte pubbliche a pressione: la nascita degli acquedotti Altra fonte di approvvigionamento d’acqua è l’acquedotto cittadino. Da metà ottocento e all’inizio del 1900 si inizia anche in Italia la costruzione e lo studio per la realizzazione di acquedotti cittadini, grandi condotti, dighe e riserve idriche al fine di portare l’acqua nelle grandi città. Diversi testi e scuole di ingegneria idraulica si occupano a fondo del problema soprattutto per quello che riguarda i dati dimensionali, le resistenze dei grandi condotti, così come per lo scarico delle acque, la fognatura, diversi sono i testi citati nel “Manuale dell’architetto” del Donghi che parlano esclusivamente di idraulica, e a questi si fa riferimento quando si parla di un sistema alternativo ai pozzi per l’approvvigionamento d’acqua. Occorrerà attendere il secondo dopoguerra per avere una distribuzione capillare dell’acqua mediante acquedotto.
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Conservazione e impianti; per un approfondimento della conservazione della componente impiantistica nel patrimonio esistente
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Informazioni tesi
Autore: | Kristian Fabbri |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1997-98 |
Università: | Politecnico di Milano |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Architettura |
Relatore: | Dezzibardeschi Marco |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 432 |
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