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Introduzione 
 
 
 
“La salute della società dipende dalla qualità  
delle informazioni che essa riceve” 
• W. Lippman. 
 
 
Informazione. Siamo quotidianamente esposti ad una quantità 
sconfinata di notizie: molte arrivano da parti lontane del mondo, altre 
dal paese in cui viviamo, dalle persone con cui interagiamo nel corso 
della giornata.  
Se apriamo un quotidiano, leggiamo un giornale online o ascoltiamo il 
tg, noteremo che le notizie sono molte, sempre diverse, ma alcune 
tipologie sono più frequenti rispetto ad altre, questo perché riguardano 
i cosiddetti argomenti “caldi”: uno scandalo, un avvenimento 
importante, l’intervento di un politico… 
Negli ultimi anni, le notizie di cronaca hanno trovato uno spazio sempre 
più ampio nei palinsesti televisivi e nelle prime pagine dei giornali; in 
particolar modo assistiamo ad una sovra- esposizione dei fatti di 
cronaca nera: omicidi, rapimenti, stragi…  
Le notizie diventano veri e propri show che si piegano alle regole 
dell’intrattenimento, del sensazionalismo e dei titoli ad effetto.  La nera 
diventa un serial, un romanzo a puntate che ricorda i feuilleton 
ottocenteschi o i serial thriller più seguiti: tutto è sbattuto in prima 
pagina, persino i dettagli più macabri, si dà adito a supposizioni,
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processi televisivi in mancanza di prove, indagini, interviste, esclusive, 
tutto diventa argomento di dibattito.   
Obiettivo di questa tesi è, in un primo momento, dare una definizione 
di cosa sia notizia e cosa no; eseguire una differenziazione delle varie 
tipologie di cronaca, e cosa la distingue dall’inchiesta.  Fornire, perciò, 
le basi per essere in grado, in seguito, di condurre un’analisi più 
approfondita della nera che evidenzierà in breve alcuni dei casi che 
hanno sconvolto l’Italia del passato: da Rina Fort ad Alfredino Rampi.     
Successivamente verranno esposti i meccanismi di spettacolarizzazione 
dei casi di nera e la differenza di narrazione messa in atto da stampa e 
tv. 
Si cercherà di individuare le trame comuni di narrazione che si ritrovano 
nella trattazione di ogni caso di cronaca, come l’ampio utilizzo del 
modello narrativo di Campbell- Vogel, e il meccanismo attraverso il 
quale un fatto di nera entra nell’immaginario collettivo, prendendo ad 
esempio il giallo di Avetrana.  
Infine, verrà riportata la regolamentazione dell’albo dei giornalisti in 
materia di nera e si cercherà di rispondere ad un interrogativo: come si 
scrive di cronaca oggi, nell’era dell’informazione televisiva, senza 
rischiare di cadere vittima dei meccanismi dello show business?
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Capitolo I 
 
“Write what should not be forgotten” 
• Isabelle Allende, “Writing Notebook”. 
 
1.1. Che cos’è la notizia? 
Una definizione di un concetto astratto, come la notizia, porta con sé 
delle difficoltà. Possiamo definirla, per antonomasia, come un evento 
che potenzialmente suscita, per diversi fattori, un vasto interesse in chi 
ne viene a conoscenza.  
La cultura della notizia si adatta al variare dei tempi, delle circostanze 
e corrisponde ad una zona liquida e imprevedibile, come la nostra 
società. 
Il concetto di notizia è fortemente legato a quello della notiziabilità; la 
traduzione letterale del termine inglese, newsworthiness, ossia, “ciò che 
merita di essere notizia” ci fornisce un significativo aiuto nel darne una 
prima definizione: l’insieme delle caratteristiche che rendono un evento 
interessante da raccontare, da trasformare in notizia.  
Le analisi e le valutazioni teoriche, principalmente condotte in America, 
hanno portato all’individuazione di alcuni criteri di notiziabilità
1
: 
Novità: un fatto è degno di nota se non è stato mai raccontato, ad 
esempio una rapina o l’approvazione di una legge; 
Imprevedibilità: eventi come catastrofi naturali, successi sportivi o 
stragi, che non si è stati in grado di prevedere e che suscitano curiosità, 
interesse, o angoscia; 
Singolarità: un fatto eccezionale o inconsueto. John Borgart, uno dei 
redattori del Sun, diceva: “un cane che morde un uomo non fa notizia, 
 
1 
A. Barbano, Manuale di giornalismo, Laterza, 2012, pp. 25- 34.
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un uomo che morde un cane fa notizia”. Al netto del fatto che bisogna 
capire se un cane morde un uomo chi è il proprietario e chi l’uomo 
morso;   
Attualità: il concetto di attualità è mutato nel tempo. Oggi le notizie 
possono essere raccontate in diretta, perciò, devono essere il più 
possibile a ridosso del momento della loro trasmissione. Altrimenti, c’è 
il rischio che altri la raccontino per primi e che venga quindi meno il 
carattere della novità;  
Negatività: le notizie che riguardano avvenimenti drammatici, fatti di 
cronaca, vengono seguiti con maggiore attenzione e partecipazione 
emotiva; 
Interesse: l’attitudine di una notizia a suscitare comprensione, empatia 
o disapprovazione.  
Persone, nazioni coinvolte: se un evento coinvolge personaggi pubblici 
rilevanti o nazioni di èlite, specie se si tratta di uno scandalo, viene 
seguito con maggiore attenzione.  
Innovazione: fatti che riguardano scoperte tecnico- scientifiche volte a 
migliorare la vita delle persone.   
Esclusività: una notizia data in anticipo sugli altri. Uno scoop, come ad 
esempio un’inchiesta svolta da un giornalista della propria testata 
giornalistica.  
Vicinanza: un fatto suscita maggiore interesse quando avviene nelle 
vicinanze del lettore. 
I criteri di notiziabilità sono il frutto di un’analisi accurata del contesto 
sociale e dei suoi cambiamenti. Essendo, la società, in continua 
evoluzione, è del tutto plausibile ipotizzare che questi criteri subiranno 
una mutazione, includeranno altre caratteristiche o ne escluderanno 
delle vecchie, ridefinendo il concetto di notizia.
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1.2. La cronaca 
Nella redazione di un giornale, uno dei settori maggiormente sviluppati 
è quello riguardante la cronaca. La parola cronaca proviene dal greco 
“Kronos”: tempo. Si tratta di una narrazione di fatti accaduti nella realtà 
quotidiana con lo scopo di ricostruirne lo svolgimento.  
Nello scrivere il pezzo di cronaca, il giornalista deve essere in grado di 
individuare il cuore della notizia, i dati importanti da mettere in risalto. 
Inoltre, dovrà evitare l’utilizzo di termini come “efferato” o “terribile” 
che non aggiungono elementi alla notizia e rendono le frasi altisonanti 
e scontate.  
Altro compito del cronista è quello di centrare, in poche righe, gli 
elementi chiave: chi è coinvolto, la descrizione del fatto, dove è 
avvenuto e quali sono i risvolti, le conseguenze.   
Le notizie di cronaca possono essere ripartite principalmente in macro 
aree, a seconda della natura del fatto accaduto, così suddivise
2
: 
Cronaca rosa: i temi seguiti sono quelli riguardanti il costume e 
avvenimenti di carattere sociale che coinvolgono personaggi pubblici, 
attori, star. 
Cronaca bianca: segue le attività della politica e la gestione della 
pubblica amministrazione. Le fonti del giornalista, in questo caso, sono 
gli organi di competenza – Comune, Regione, Provincia- da consultare 
quotidianamente (Giro di bianca) per evitare il cosiddetto “buco nella 
notizia”, ossia, la perdita di sviluppi importanti.    
Cronaca nera: si occupa di avvenimenti di natura violenta, inaspettati: 
incidenti, omicidi, sequestri, morti sospette o in condizioni particolari. 
Le fonti ufficiali sono funzionari di polizia, carabinieri, vigili del fuoco, 
guardia di finanza, magistrati o avvocati spesso restii a fornire dettagli 
o dati specifici. Per questo è di fondamentale importanza l’essere in 
grado di mantenere un rapporto personale con la fonte, che risulterà ben 
 
2
 S. Natoli, La professione del giornalista, CDG, 2016, pp. 233- 237.
9 
 
disposta a fornire elementi chiave della notizia. Oltre alle fonti ufficiali 
troviamo eventuali testimoni o conoscenti della vittima.  
Seguire gli sviluppi di un fatto di nera è un lavoro difficile che, come 
nel caso della bianca, implica un aggiornamento quotidiano (Giro di 
nera) persino più volte nell’arco di una giornata.    
Cronaca giudiziaria: si sviluppa generalmente a partire dal fatto di nera. 
Ad eventi di natura delittuosa, infatti, segue l’apertura di un’inchiesta il 
cui proseguimento naturale, una volta individuato il presunto colpevole, 
è il processo.   
Per scrivere un buon pezzo di cronaca è necessario seguirne 
quotidianamente e minuziosamente gli sviluppi. Un compito che 
diventa di fondamentale importanza per i fatti di nera e giudiziaria 
poiché l’attenzione dei lettori nei confronti di queste tipologie di notizie 
è molto alta.           
1.3. Cronaca vs Inchiesta 
Spesso si tende ad avvicinare la scrittura di cronaca al modello 
dell’inchiesta. Sebbene le due presentino, senza dubbio, delle 
somiglianze riguardanti il rapporto con la fonte e il lavoro sul campo, 
entrambe hanno delle caratteristiche specifiche e alcune differenze.    
Cronaca: 
• Regole: attenersi ai fatti; resoconti immediati e attendibili; 
utilizzo di più fonti. 
• Strumenti: interviste, testimonianze e lavoro sul campo. 
Inchiesta:  
• Regole: la notizia deve essere di pubblico interesse; occorre una 
lunga pianificazione; verificare l’attendibilità della notizia; 
utilizzare più fonti. 
• Strumenti: lavoro sul campo, testimonianze ed interviste, 
documenti d’archivio, motori di ricerca.
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Un cronista riporterà correttamente i fatti del giorno mentre un 
giornalista investigativo porterà alla luce quello che si nasconde dietro 
all’apparenza: dinamiche, motivazioni e interessi che possono 
modificare la realtà sociale.  
L’inchiesta, infatti, è un’analisi più approfondita dell’evento, scava a 
fondo alla ricerca di risvolti particolari che meritano di essere 
approfonditi. La maggiore messa a fuoco sull’evento richiede tempi di 
realizzazione diversi rispetto al pezzo di cronaca, spesso anche mesi o 
anni. 
Il giornalista investigativo tenta di scoprire e ricostruire i fatti, non 
limitandosi a una narrazione superficiale, ma andando oltre, in quanto 
l’inchiesta è un’indagine approfondita su un fatto, un problema 
analizzato cercando le cause, gli antecedenti e le possibili 
conseguenze
3
.   
I temi maggiormente trattati da questa tipologia di giornalismo sono 
quelli inerenti agli scandali in cui sanità e ambienti politici ed 
istituzionali possono essere coinvolti, seguono poi clientelismo, 
favoritismi negli appalti pubblici, contaminazione di aree protette e 
zone marine, inquinamento atmosferico nelle grandi città e molti altri.  
Nel nostro paese, però, uno degli argomenti che trova ampio spazio 
nelle inchieste sono gli affari della mafia: dalla collusione con le 
istituzioni statali ai casi irrisolti di omicidio, le guerre tra clan e il 
traffico di droga. 
Per la pericolosità degli argomenti d’indagine, spesso il giornalista 
investigativo è oggetto di minacce che mettono a rischio la propria 
incolumità e, per questo, può avere bisogno di protezione.     
Nel tempo, con la nascita dell’online e in particolare dei blog, si è 
delineato un nuovo modo di fare inchiesta.  
 
3
 G. Adinolfi, Dentro l’Inchiesta, Edizioni della sera, Roma, 2016, p. 19.