Drammatica bellezza. Estetica e storia in Hans Urs von Balthasar
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7 “informazione”: essa mi insegna che io sono e che cosa sono mediante ciò che non sono; “io sono” significa: io non sono le varie cose che mi circondano in quanto sono delimitato da esse e sperimento questa esperienza e ricevo così la mia “informazione”, “nella mia forma vengo delimitato da tutto”, ma in questo modo condetermino tutto l’altro da me. 32 La farfalla, come ripete spesso e in vari modi Claudel, non è comprensibile senza il fiore su cui si posa, e la stella più lontana è indispensabile per essere ciò che sono. Pertanto la verità del mondo è paragonabile a una magnifica sinfonia 33 mozartiana, in cui ogni singolo suono è mirabilmente e armonicamente collegato agli altri. La forma, dunque, è «il tutto nel frammento», come recita il titolo di una delle sue più famose opere, ma anche il frammento nel tutto, inscindibilmente legato al tutto. In modo particolare la figura di un’opera d’arte, di letteratura o di filosofia, deve essere inserita secondo Balthasar in quel tutto che è l’intero corpus delle opere di quell’autore, così come la figura di quello stesso autore deve essere collocata nel tutto che è un’epoca di cui egli fa parte, e che per la sua parte contribuisce a formare e «informare». Questa fenomenologia della Gestalt sta al centro dell’intera trilogia teologica di Balthasar. Tramite essa egli compie una vera svolta estetica in teologia fondando la possibilità della rivelazione sul pensiero estetico intuitivo del soggetto capace di cogliere nella Gestalt il tutto, l’infinito, e per tanto costitutivamente aperto ad una possibile teofania. Per Balthasar le forme del mondo nello scorrere della sua storia sono, dunque, ciò di cui Dio si serve per rivelarsi. «L’essere assoluto si serve per manifestarsi nella sua abissale personale profondità della forma del mondo nella sua duplice lingua: ineliminabile finitezza della forma singola e rimando incondizionato e trascendente di questa forma singola all’essere in generale» 34 . Balthasar utilizza la simbologia musicale della sinfonia per descrivere la rivelazione di Dio nella storia tramite l’armonico intrecciarsi delle forme del mondo. Dio «sta eseguendo una sinfonia, della quale non è possibile dire cosa sia più maestoso, se l’ispirazione unitaria della composizione oppure l’orchestra polifonica della creazione, che egli si è preparato a questo scopo. […] Non sono previsti altri spettatori all’infuori di coloro che suonano: eseguendo la sinfonia divina - la cui composizione non può essere in alcun modo ricavata dagli strumenti e neppure dal loro insieme -, tutti conoscono per quale scopo sono radunati. All’inizio siedono, estranei e nemici, l’uno accanto all’altro. Improvvisamente, quando l’opera comincia, comprendono perfettamente come tutti si integrano a vicenda. Non all’unisono, ma – cosa molto più bella – in una sinfonia» 35 . Se Dio si rivela tramite la sinfonia delle forme del mondo, ciò significa che in esse Egli lascia e imprime in modo profondo e misterioso la sua immagine, la sua bellezza, la sua gloria. Quali teologie hanno saputo vedere questa fondamentale rivelazione estetica di Dio nel mondo? A questa domanda Balthasar risponde mostrando nel secondo e nel terzo volume di Gloria gli stili teologici di dodici eminenti figure che nell’arco della storia bimillenaria del cristianesimo hanno saputo porre al centro delle loro teologie la rivelazione gloriosa di Dio nel mondo 36 . Queste dodici figure teologiche rappresentano come una sintesi della storia dell’estetica teologica. Quali metafisiche lungo la storia del pensiero occidentale hanno saputo vedere e mantenere la relazione estetica tra soggetto e oggetto nella meravigliosa e spontanea accordatura ontologica, e quindi nella possibilità 32 Teologica II, p. 26. 33 H. U. von Balthasar, La verità è sinfonica, Jaca Book, Milano 1991. 34 Gloria IV, p. 36. 35 Ivi, pp. 8-9. 36 Cfr. Gloria II e III.
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Informazioni tesi
Autore: | Gianni Vidoni |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Udine |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Alessandro Bertinetto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 135 |
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