Eutanasia: rilievi comparatistici dopo la legge 22 dicembre 2017, n. 219
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119 di morfina e curaro. La donna, a seguito di una emorragia cerebrale, era rimasta in parte paralizzata, con alcuni organi di senso gravemente compromessi e, ormai in fin di vita, aveva chiesto più volte alla figlia di morire per porre fine alle proprie sofferenze. La Postma accettò la richiesta della madre e nel 1973 venne accusata di omicidio del consenziente (art. 293 c.p.), ma due anni dopo venne condannata per eutanasia volontaria e la Corte d’Assise di Leeuwarden le comminò una pena di solamente una settimana di reclusione. La giustificazione per una pena così lieve risiedeva nel fatto che la dottoressa avesse agito in situazione di forza maggiore, visto il forte dolore a cui era sottoposta da tempo la madre, e in casi simili la Corte sostenne che fosse difficile oltrepassare il senso morale per portare a termine i propri doveri da medico. 248 Un secondo caso molto importante si ebbe nel 1984, quando il dottor Alkmaar venne assolto dall’imputazione di eutanasia grazie all’art. 40 c.p. Il dottore aveva in cura una signora di 95 anni, incapace di alimentarsi in modo autonomo, che, dopo aver perso temporaneamente la coscienza, al suo risveglio aveva più volte chiesto al dottore di morire. Questi, prima di 248 Questa sentenza portò la Royal Dutch Medical Association a sostenere l’impunità dei medici di fronte alla volontà dei pazienti di rifiutare o interrompere i trattamenti sanitari, ormai vani, vista la loro situazione medica, con conseguente disapplicazione dell’art. 293 c.p. Furono elencati alcuni criteri da rispettare: la libera volontà del paziente di porre fine alla sua vita, non frutto di una momentanea depressione; un’informativa da parte del medico sul suo attuale stato di salute; una sofferenza insopportabile e persistente dovuta o al dolore, o a una condizione fisica deteriorata, o a fattori sociali o sindrome psichiatrica; l’assenza di alternative. Era richiesto il consulto con due medici, uno che avesse seguito il paziente e uno esterno (M. B. MAGRO, Eutanasia e diritto penale, cit. pag. 249).
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Informazioni tesi
Autore: | Sofia Bozzolan |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Chiara Silva |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 276 |
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