- 4 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
§ 1 - INTRODUZIONE - 
Al tempo in cui i Romani sfruttavano le miniere della Sardegna e della 
Spagna, essi usavano chiudere per qualche decennio quelle che davano 
qualche segno di esaurimento nella speranza che la "Madre Terra" potesse 
così riposare e generare nuove risorse di preziosi minerali. 
 Anche se oggi sorridiamo di tali ingenue primitive credenze, è innegabile 
che gli antichi minatori diedero sorprendenti prove di ingegnosità ed abilità 
nell'escogitare, perfezionare e tramandare le tecniche estrattive 
proporzionate alle loro conoscenze ed ai mezzi di cui disponevano. 
 D'altra parte lo sfruttamento minerario organizzato può considerarsi una 
delle attività più antiche dell'uomo; infatti tale attività è stata sempre 
presente ed ha segnato le tappe della storia evolutiva 
dell'uomo.L'esperienza secolare dettò la necessità di perfezionare le 
tecniche estrattive oltre quei limiti imposti dalla semplice applicazione di 
princìpi empiricamente acquisiti nel corso della storia.La tecnica moderna 
- 5 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
viene permeata sempre più profondamente dalla ricerca scientifica che ne 
spinge ed accelera lo sviluppo. Lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo, 
viene ad essere affiancato dalla ricerca scientifica, sempre più applicata in 
questo campo e sempre più prolifica di risultati positivi. 
L'attività estrattiva al fine di pervenire a sicuri risultati finali, deve 
affiancarsi agli studi delle Scienze Geologiche tappa obbligata dello 
sfruttamento minerario. Individuare un giacimento minerario nella litosfera, 
significa esplorare le sue caratteristiche di estensione, la sua ricchezza, tutti 
parametri che vengono elaborati dalle diverse discipline della geologia. La 
"litologia" permette al geologo di riconoscere le formazioni rocciose 
affioranti, la "paleontologia" e la "micropaleontologia" di determinare la 
corretta successione stratigrafica dei sedimenti, la "tettonica" di ricostruire, 
almeno per sommi capi, le reciproche posizioni di giacitura in cui le masse 
rocciose si trovano. La connessione tra ricerca mineraria e studi geologici 
- 6 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
appare tanto più netta quanto più ci si avvicina alla messe di studi geologici 
che la ricerca mineraria, direttamente o indirettamente, ha suscitato in 
Sicilia a partire dagli ultimi anni del secolo scorso, quando si decise di 
iniziare dalla Sicilia il rilevamento geologico del regno d'Italia (
1
). 
Alla fine del secolo scorso fu completata la prima carta geologica della 
Sicilia (
2
), una tra le prime al mondo nel suo genere. 
Questo studio su vasta scala dell'isola, consentiva di affiancare alla fiorente 
industria solfifera nuove attività estrattive segnalate dai geologi in seno ad 
                                                     
(
1
) 
Le ragioni che indussero ad iniziare il rilevamento geologico sistematico 
proprio dalla Sicilia, furono essenzialmente l’esistenza di una buona base 
topografica ereditata dai lavori di rilevamento eseguiti durante il Regno 
delle Due Sicilie (E. MANZI, La lunga via al sottosviluppo, Saggi di 
geografia Umana sul mezzogiorno, Napoli, Loffredo Ed.), e l’esistenza di 
una fiorente industria mineraria solfifera. 
(
2
) 
Nel 1867 fu fondato il regio Comitato Geologico, il quale,nonostante 
autorevoli pareri contrari,decise di iniziare i lavori di rilevamento dalla 
Sicilia. Un importante contributo alla formazione del R.C.G. fu dato 
dall’allora funzionario del corpo delle miniere Quintino Sella.Supervisore 
dei lavori di rilevamento in Sicilia fu il celebre Gemmellaro. Nel 1882 tutta 
la Sicilia, comprese le isole minori, era rilevata al completo. Nel 1885 
venivano pubblicati i fogli di questo ingente lavoro compiuto in soli sei 
anni (1887 - 1882). 
- 7 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
un'ampia zona di particolare interesse minerario e denominata,per le sue 
peculiarità minerarie, "serie Gessoso - Solfifera", localizzata tra i Comuni 
di Gela, Caltanissetta, Enna, Santa Caterina Villarmosa, Lercara ed 
Agrigento. Essa incorpora l’intera serie dei sali marini in successione 
stratigrafica, giacente su uno strato di tripoli e formata dai sali alcalini più 
in basso, seguiti dai sali potassici ed infine dai sedimenti marnosi solfiferi. 
 La prima carta geologica della Sicilia venne utilizzata finchè, in occasione 
della campagna di ricerche petrolifere dell'Agip (1927), si sentì la necessità 
di disporre di una carta moderna e particolareggiata.Anche nel 1947 si ebbe 
un nuovo fervore di ricerche minerarie, ma il rilevamento geologico 
sistematico vero e proprio avvenne solo nel 1951 in occasione delle 
ricerche solfifere e petrolifere promosse dalla Regione Siciliana in tutta 
l'isola (COGGI L.,SERANUGO C.,1959). 
- 8 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
Nel corso del tempo,anche nel settore estrattivo si è dunque affermata l'idea 
che la ricerca scientifica diminuisce in modo apprezzabile le possibilità di 
insuccesso nell’individuazione dei giacimenti. Tale consapevolezza ha 
permesso di inquadrare geologicamente la Sicilia in maniera ormai 
definitiva in  
rapporto alle attuali possibilità tecniche (
3
). Sembra opportuno perciò 
riferire brevemente dei risultati raggiunti dalle scienze geologiche in 
relazione alla geologia dell'isola siciliana. 
                                                     
(
3
) 
Gli studi geologici del sottosuolo vengono compiuti sui campioni di 
carotaggio. Il limite tecnico è dovuto alla impossibilità di spingere le 
perforazioni oltre 5.000 metri. 
- 9 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
§ 2 - LA FORMAZIONE GEOLOGICA DELLA SICILIA - 
 
I terreni più antichi affioranti in Sicilia appartengono al Paleozoico (vedi 
tav. 1). Essi costituiscono l'ossatura della Catena dei Peloritani la quale, 
anche da un punto di vista strutturale, può essere considerata la 
continuazione dei gruppi con carattere alpestre dell'‘Aspromonte e della 
Sila. 
 
 
- 10 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
TAV 1 - LA CRONOLOGIA DELLA TERRA 
 ARCHEOZOICO 
 MIL.ANNI 
PALEOZOICO 
MIL.ANNI
 MESOZOICO 
MIL.ANNI
CENOZOICO 
MIL.ANNI 
NEOZOICO 
MIL.ANNI
ARCHEANO 1800 CAMBRIANO 80 TRIASSICO  35 PALEOGENE 60 OLOCENE  1
ALGONCHIA-
NO 
650 SILURIANO 100 GIURASSICO 30 NEOGENE 60 PLEISTOCE- 
NE 
1
 DEVONIANO 50 CRETACICO 70   
 CARBONIFE-
RO 
INFERIORE  
38  
  CARBONIFE-
RO 
SUPERIORE 
43      
  PERMIANO 30      
 
ERA PERIODO PIANO M.A. 
 OLOCENE 
 
 
 
PLEISTOCENE 
 
 
 
 
 
TIRRENIANO 
SICILIANO 
CALABRIANO 
0,01 
 
 
 
 
1,8 
 
 
 
 
 
 
_________ 
 
 
 
 
 
PLIOCENE 
 
 
 
MIOCENE 
 
 
 
__________ 
 
 
OLIGOCENE 
 
 
 
EOCENE 
 
 
 
PALEOCENE 
 
SUPERIORE 
MEDIO 
INFERIORE 
 
SUPERIORE 
MEDIO 
INFERIORE 
 
 
__________ 
 
SUPERIORE 
MEDIO 
INFERIORE 
 
SUPERIORE 
MEDIO 
INFERIORE 
 
INFERIORE 
MEDIO 
SUPERIORE 
 
 
VILLAFRANCHIA-
NO 
 
TORTONIANO 
LANGHIANO 
ACQUITANIANO 
 
 
_____________ 
 
CATTIANO 
RUPELIANO 
LATTORFIANO 
 
PRIABONIANO 
LUTEZIANO 
CUISIANO 
 
ILERDIANO 
THANETHIANO 
DANIANO 
 
 
 
 
5,2 
 
12 
16.5 
26 
 
 
___ 
 
 
 
37 
 
 
 
54 
 
 
 
65 
 L'età della terra si calcola in almeno tre miliardi di anni. La storia del 
nostro pianeta è stata ricostruita secondo una cronologia che distingue 
cinque grandi ere, divise a loro volta in periodi, i periodi in epoche e le 
epoche in età (piano del periodo).  
- 11 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
Le cinque ere sono: 
1) - l’ARCHEOZOICA O ARCAICA 
2) - LA PALEOZOICA O PRIMARIA  
3) - LA MEESOZOICA O SECONDARIA 
4) - LA CENOZOICA O TERZIARIA 
5) - LA NEOZOICA O QUATERNARIA 
Le tavole appaiono di facile lettura; nella prima in alto sono riportate le 
suddivisioni in ere e in corrispondenza i relativi periodi di suddivisione con 
l’indicazione degli anni (in milioni) di ciascun periodo. 
Nella seconda tavola sono riportate in scala più ampia le ultime due ere 
(terziario e quaternario) per rendere più evidenti le suddivioni in epoche 
ed in età. 
___________________________________________ 
In generale i caratteri geologici delle formazione siciliana, data la sua 
naturale posizione geografica, fanno da connessione fra la Catena 
Appenninica e quella Nord - Africana, presentando notevoli analogie sia 
con l'una che con l'altra (fig. 1). 
L'evoluzione della paleogeografia della Sicilia si può sintetizzare in cinque 
grandi fasi che interessano il periodo che va dal Cenozoico fino al 
Quaternario.  
Nella prima fase detta del " mare Langhiano ", le acque ricoprivano circa i 
cinque sesti della superficie dell'‘attuale isola. Le zone emerse erano 
costituite probabilmente da alcune isole distribuite in senso Est - Ovest 
- 12 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
lungo l’attuale fascia settentrionale (Bibl. 
S.Crescenzi,U.Garuffini,1955,pag 59). L'angolo Nord Orientale dell'attuale 
isola pare sia stata la zona emersa più estesa. 
I testimoni della fase Langhiana, lasciano supporre che il mare avesse 
carattere epicontinentale, caratterizzato cioè da acque basse; nella zona di 
Corleone l'attuale Catena dei Monti Sicani era in fase di emersione; 
l'altopiano Ibleo costituiva una zona di mare litorale prossima ad un 
continente attualmente scomparso. Inoltre, data la presenza di masse 
plastiche nella zona tra Cefalù e Bronte, si può supporre una parziale 
continentalità di questa zona.  
Nella seconda fase paleogeografica, detta del " mare Tortoniano ", si nota 
un aumento della superficie emersa della Sicilia. Le isole della fase 
langhiana si sono saldate ed il mare settentrionale comunica con quello 
meridionale per mezzo di un braccio di mare in corrispondenza dell'attuale 
- 13 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
Golfo di Castellammare. In questa fase si ha la totale emersione 
dell'Altopiano Ibleo e dei Monti Sicani. Inoltre si formano dei mari interni 
nella parte occidentale ed una fossa nella parte centrale e centro - orientale, 
i quali daranno luogo a depositi sedimentari. 
La terza fase detta del "mare Sarmaziano",è caratterizzata da una ulteriore 
regressione delle acque salate, le quali lasciano bacini chiusi con zone 
lagunari dove sedimenteranno formazioni evaporitiche (
4
), (P.MEZZADRI, 
1954). In questa fase "sarmaziana", 
*
circa cinque milioni di anni fa 
(Miocene superiore,Tav 1), l’isola iblea si salda con la zona continentale 
                                                     
(
4
) 
Le sedimentazioni in oggetto formano uno strato potente circa 400 - 500 
metri chiamato " serie gessoso - solfifera ". Si discute circa la natura di 
tale sedimento: il Mezzadri afferma che le sperimentazioni eseguite in 
laboratorio sull’ 
*
  
evaporazione dell’acqua marina, confrontate con i dati stratigrafici della 
Serie gessoso - solfifera, lasciano supporre che la serie stessa sia stata 
originata da sedimentazioni marine e non lacustri (Cfr. P. MEZZADRI, 
1954). In senso contrario altri ritiene che si tratti di depositi di origine 
lacustre originati dalla formazione di bacini chiusi dovuti al ritiro delle 
acque salate (S. CRESCENZI, U. GARUFFINI, 1955). 
 
- 14 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
posta a Nord. Della zona etnea non si può asserire nulla di preciso, in 
quanto la recente attività del vulcano ha ricoperto i testimoni delle epoche 
precedenti, rendendo difficili ed onerose le ricerche stratigrafiche che vi si 
vogliano effettuare.  
Nella quarta fase del " mare Pliocenico ", le acque salate ricoprirono alcune 
terre, emerse nel corso del MioceneSuperiore. La zona a Nord di 
Caltagirone e l’Altopiano di Ragusa, costituirono due isole, mentre 
l'attività vulcanica si manifestò nella zona degli Iblei e, con tutta 
probabilità, anche in quella etnea. Il mare si addentrò notevolmente nella 
parte orientale ed occidentale dell’isola, mentre in altri punti (es. a Nord di 
Canicattì), si ritirò. A Sud di Trapani, i dati stratigrafici confermano che il 
mare Pliocenico ha superato il mare Tortoniano 
(S.CRESCENZI,U.GARUFFINI, 1955). La zona centrale compresa tra 
- 15 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
l'allineamento Corleone - Cefalù e Sciacca - Nicosia - Bronte, presenta 
caratteri di netta continentalità. 
Nell’ultima fase,del mare quaternario " pleistocenico” si sono verificate 
notevoli oscillazioni del livello marino, durante i quali l’isola può avere 
avuto una estensione anche maggiore dell'‘attuale. Le isobate dei dati 
stratigrafici, delineano un fronte litorale molto più al largo di quello attuale. 
Nel complesso però la forma della Sicilia era ormai pressoché quella attuale 
ad eccezione del braccio di mare tra Gela e Catania che ha mantenuto 
separata un’isola Iblea. L'Etna è in attività. 
La litografia della Sicilia è estremamente variegata e rappresentativa di 
tutte le ere geologiche. Appartengono al Paleozoico (Permiano) i calcari 
delle rupi di San Calogero e di san Benedetto nell’alta valle del fiume 
Sosio, mentre discussa è la presenza di un lembo di Paleozoico nella zona 
di Lercara. L'era Mesozoica è largamente rappresentata nell’isola da 
- 16 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
formazioni calcaree e dolomitiche che costituiscono l’impalcatura delle 
Madonie, dei Monti di Palermo e di rapani, dei Monti Sicani, e che 
affiorano in lembi anche sulle Caronie e sui Monti Peloritani. 
Le rocce dell’era Cenozoica o Terziaria, sono di tipo estremamente vario 
con il predominio tuttavia assoluto delle argille. Il Cenozoico inferiore o 
Eocene si presenta sotto forma di " argille scagliose " (
5
), variegate di verde 
e di rosso (E. BENEO, 1951). Alle argille eoceniche seguono delle masse 
di arenarie quarzose da riferire all’Oligocene come le formazioni 
litologiche delle Caronie o Nebrodi. Il periodo del Miocene appartenente 
all’era Terziaria, si presenta spesso come strato sovrastante quello 
dell’Eocene, anzichè sullo strato Oligocenico come cronologicamente 
                                                     
(
5
) 
Per il Beneo le formazioni argillo - marnose sono da intendersi in 
complesso come " argille Scagliose ", derivanti cioè dalla commistione di 
diversi orizzonti geologici operata da una " colata gravitativa " di enorme 
sviluppo. 
 
- 17 - 
 Evoluzione dell’industria mineraria siciliana ed impatto ambientale 
___________________________________________________________________________ 
dovrebbe essere (vedi nota 6). Perciò esso è trasgressivo e rappresentato da 
formazioni arenacee.  
Al Miocene inferiore va riferita la litologia della maggior parte della Sicilia 
sud - Orientale. Il periodo del Miocene superiore è rappresentato da un 
gruppo caratteristico di rocce presente in buona parte dell’isola e 
denominato "Serie Gessoso - Solfifera ". Alla base della serie si trovano i " 
Tripoli ", rocce bianche inglobanti spesso formazioni fossili (Diatomee e 
Radiolari). Al di sopra dei Tripoli segue la formazione solfifera 
propriamente detta comprendente calcari solfiferi e marnosi, gessi e 
argille 
bituminose (6). 
                                                     
(
6
) 
Bisogna precisare che spesso attraverso l’analisi dei campioni di 
carotaggio, si può rilevare che la colonna stratigrafica di una zona non 
presenta una sequenza ordinata secondo lo schema classico della geologia, 
basato sul principio della sovrapposizione degli strati più recenti a quelli 
più antichi. In questo senso vedi la teoria tettonica del Behrmann (R.B. 
BEHRMANN, 1938) il quale si rifà al concetto di mobilità di un terreno 
(Möbilitat) introdotto dallo Stille (H. STILLE, 1924).