Implicazioni e problemi connessi all'adozione del concetto di complessità
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5 Von Wright, il concetto tradizionale di causalità ha subito dei cambiamenti e sarebbe oggi meglio indentificabile con quello di “condizionalità relativa al sistema “. 25 La tesi di Von Wright sostiene che la causa non è in se stessa, ma solo in determinate circostanze, una condizione sufficiente e necessaria dell’effetto”. 26 Anche Luhmann sembra avere delle idee simili in proposito. “Nessuna causa è da sola sufficiente a produrre un effetto, così come nessuna causa o pluralità di cause ha un solo effetto. E d’altra parte diverse cause possono produrre il medesimo effetto, così come effetti diversi possono essere prodotti dalla medesima causa”. 27 La questione è abbastanza semplice da comprendere se si considera il fatto che lo studio dei sistemi sociali non è riproducibile in laboratorio dove si può ottenere un certo isolamento dell’oggetto di studio. (In fondo la sfida della complessità consiste anche in questo: cioè nel cercare di allargare i campi delle analisi affinché si possa raggiungere una sempre maggiore completezza d’indagine). “Ad uno stile di ricerca che pretende di fornire descrizioni il più possibile depurate dalle compromissioni con altri oggetti e con i soggetti, viene sostituito un tipo di esplorazione che investighi la complessità delle relazioni, di cui fa parte anche l’osservatore”. 28 Questa interpretazione del concetto di causalità apre una nuova prospettiva per l’analisi epistemologica dell’ idea di legge scientifica, nel senso che la legge diviene un elemento di delimitazione delle possibilità e perde la “capacità” di descrizione univoca. “ Possiamo parlare di una transizione da una nozione di legge prescrittiva e necessitante a un’ idea di legge intesa come espressione di un vincolo”. 29 Il paragone può essere fatto con le regole di un gioco dove si delimitano le possibilità di azione, ma all’interno di queste le possibilità di sviluppo del gioco rimangono sempre numerose se non infinite, nel senso che esso lascia la possibilità di nuovi sviluppi, perciò “non limita semplicemente i possibili ma è anche opportunità”. 30 L’aspetto organizzativo dei sistemi, inteso come insieme di relazioni fra elementi singoli e discreti che formano un’unità oltre le proprie singolarità, è da considerarsi un aspetto della complessità ed al tempo una sua chiave interpretativa. Il problema relativo alla distinzione tre la parte ed il tutto è un problema datato che, però, non ha ancora esaurito la sua forza come metodo di indagine e non ha smesso di creare vivaci confronti epistemologici. Basti pensare al confronto fra olismo, teorie organicistiche della società ed individualismo. “L’organizzazione è ciò che determina un sistema a partire da elementi differenti, e costituisce un’unità nello stesso tempo in cui costituisce una molteplicità”. “La complessità logica dell’unitas multiplex ci richiede di non dissolvere il molteplice nell’uno, nè l’uno nel molteplice”. 31 Pensare in forma organizzazionale, secondo Morin, significa rendersi conto che “l’organizzazione non si risolve in pochi principi d’ordine, in poche leggi” e che essa ha invece “bisogno di un pensiero complesso estremamente elaborato.” 32 I concetti di autoorganizzazione, di relazione sistema - ambiente, di ricorsività e quello di relazione sono aspetti importanti senza i quali si rischia di cadere nella banalità. Si percorre in questo modo una strada che porta ad una distinzione delle categorie di analisi sempre meno netta, rischiando di perdere quelli che sono, a mio giudizio, punti di riferimento essenziali per ogni indagine, tra cui 25 G. H. Von Wright, Spiegazione e comprensione, Il Mulino, Bologna, 1977. P. 93. 26 Ibidem. 27 N. Luhmann, Potere e complessità sociale, Il Saggiatore, 1979, introduzione di D. Zolo, p. XIV. 28 Pardi, Lanzara, L'interpretazione della complessità, op.cit. p.16. 29 M. Ceruti, La Hybris dell' Onniscienza e la Sfida della Complessità, op. Cit. 30. 30 Prigogine, I. Stengers I. (1979), La Nouvelle Alliance, Métamorphose de la Science, Gallimard, Paris, tr.it. La Nuova Alleanza. Metamorfosi della Scienza, Einaudi, Torino, 1981, p. 1076. 31 E. Morin, Le vie della complessità, op.cit p. 51. 32 E. Morin, Le vie della complessità, op.cit p. 60.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabrizio Brascugli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1996-97 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Roberto De Vita |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 41 |
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