L' Anticristo secondo Luca Signorelli
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2 Quanto al ben noto paragone Signorelli / Michelangelo, questo certo ha una sua onorevole ragione di esistere, anche se si deve tener conto dell’ammirazione che Vasari nutre per i due pittori considerati rispettivamente precursore e pieno realizzatore di quella maniera tanto ardita da divenire ineguagliabile. 1.2. Tra Settecento e Ottocento Alle brevi, anche se significative, note del Vasari seguono anni di silenzio, rotti nel 1716 dalla descrizione attenta e puntuale della cappella offerta da Girolamo Curzio Clementini. 3 Se ne darà conto limitatamente alle scene principali, sottolineando con le parole dell’autore i soggetti di maggior interesse. Il Clementini individua con facilità sopra l’altare, nelle volte, il Cristo giudice: attorno a lui angeli (alcuni dei quali recanti i simboli della passione), la Vergine con i dodici apostoli, profeti, santi martiri, dottori della Chiesa, Patriarchi e Vergini. Proprio ove compaiono le Vergini, Clementini menziona due stemmi relativi alla famiglia Monaldeschi, uno di questi associato ad Achille di Baccio che nel suo testamento del 1494 lasciò un legato alla chiesa cattedrale pro pictura et ornamentis Cappellae Novae, l’altro a monsignor Francesco della stessa famiglia, vescovo di Orvieto e poi di Ascoli che dotò anch’egli la cappella. Sotto il Cristo giudicante, sono menzionati angeli musicanti che accolgono le anime beate, angeli che discacciano i reprobi all’inferno, un diavolo barcarolo atto al traghettamento, altri diavoli che tormentano i dannati. I vani finestra presentano San Brizio, che Clementini aveva già citato a proposito della sepoltura a lui dedicata nella cappellina sepolcrale della parete a destra dell’ingresso, S. Costanzo, l’angelo Tobia e l’arcangelo Gabriele annunciante, San Michele con la bilancia, e in atto di percuotere un demonio. Tra la volta e l’ingresso ecco apparire «[..]ciò che succederà negli ultimi periodi del mondo: guerre atrocissime, comete spaventevoli, il primo luminare privo del suo lume, il secondo tutto tinto di sangue, le stelle cadenti, gli edifici più forti scossi e abbattuti da terremoti, pioggie di fuoco et insomma tutto ciò che di orribile possa idearsi una mente qui vedesi figurato dal pennello, ma con disegno colorito, invenzione et espressiva tale che è forza chi lo vede, benché con spavento, che vi ritorni più volte con l’occhio per dilettarsene.» 4 3 G.C. Clementini, Esatta Descrizione del celebre Duomo o sia Chiesa, Cattedrale di Orvieto e facciata di esso, ms.1716, Archivio dell’Opera del Duomo, trascrizione a cura di Laura Andreani in G. Testa (a cura di), La Cappella Nova o di San Brizio nel Duomo di Orvieto, Rizzoli, Milano 1996, pp. 457-459. 4 Ibid. p. 457.
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L' Anticristo secondo Luca Signorelli
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Informazioni tesi
Autore: | Paola Francesca Davico |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Gian Luca Potestà |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 112 |
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