L'incidente probatorio
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16 istituto solo per consentire l’assunzione indilazionabile di elementi di prova, altrimenti impossibili da raccogliere o soggetti a rischi rilevanti di dispersione ed inquinamento. Da ciò le caratteristiche dell’incidente probatorio, per cui la nozione di “incidente” esprime il suo valore accidentale rispetto al normale svolgimento delle indagini preliminari, mentre l’attributo “probatorio” ne sottolinea la funzione. La ratio dell’incidente è riposta, pertanto, nel contemperamento di due opposte esigenze: la rimozione di una reintroduzione sotto spoglie surretizie della abolita “istruzione formale” e la necessità di predisporre un meccanismo processuale atto ad evitare, durante le indagini preliminari, il rischio di dispersione di prove non rinviabili al dibattimento. L’incidente probatorio rappresenta l’ineludibile corollario del principio di “centralità del dibattimento”, ravvisandosi nel dibattimento la sede ove la prova deve formarsi ai fini della sua valutazione conclusiva. Malgrado tale fase possa in concreto mancare, il sistema appare conformato in modo tale che l’attività dei soggetti processuali sia tesa comunque, nel corso della indagini, a predisporre un programma avente di mira l’acquisizione della prova per il dibattimento, con la conseguenza che, se la prova non potrà essere utilmente assunta in quella sede, dovrà esserne anticipata la formazione. Che il dibattimento costituisca l’esclusivo termine di raffronto in base al quale valutare la presenza delle condizioni legittimanti l’adozione dell’ incidente probatorio, pare chiaramente emergere anche dall’art. 392, lett.a.
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Informazioni tesi
Autore: | Giorgio Lanzafame |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1997-98 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Alessandro Cassiani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 160 |
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