L’UTILIZZO  DELLE  NUOVE  TECNOLOGIE NELLA  DIDATTICA  MUSICALE 
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Il presente lavoro delimita il proprio campo di indagine in modo 
specifico alla scuola del primo ciclo (scuola dell’infanzia, scuo-
la primaria e scuola secondaria di primo grado) ed ad alcune 
attività di sperimentazione realizzate nella scuola del secondo 
ciclo, tralasciando volutamente la realtà specifica dei Conser-
vatori di Musica, degli altri settori formativi musicali (Dams, 
Accademie, ecc...) e il rapporto specifico tra nuove tecnologie e 
disabilità.
Nella prima parte del lavoro l’utilizzo delle nuove tecnologie 
nella didattica dell’ educazione musicale è stato analizzato par-
tendo da tre diverse angolazioni. Sono stati, pertanto, presi in 
esame:
la posizione ufficiale e teorica del settore scolastico espressa a) 
dai documenti programmatici ministeriali elaborati negli ul-
timi 30 anni;
la documentazione oggettiva sulla prassi didattica dei docen-b) 
ti di educazione musicale;
la proposta pratica offerta dalle case editrici dei libri di testo c) 
scolastici ed i sussidi didattici ad essi abbinati.
I documenti ministeriali, infatti, costituiscono il primo punto di 
riferimento per la programmazione prima e realizzazione poi 
delle attività di insegnamento; dalle finalità in esse espresse 
scaturiscono gli obiettivi, i contenuti e le modalità di lavoro dei 
docenti. Sono, pertanto, documenti utili a verificare come pian 
piano le nuove tecnologie siano state considerate sempre più 
pregnanti nelle attività didattiche e come il computer, in parti-
colare, sia diventato prima uno degli strumenti da conoscere e, 
poi, uno degli strumenti per conoscere.
Per le considerazioni teoriche del legislatore verso questo aspet-
to della disciplina sono stati presi in esame i documenti mini-
steriali, degli ultimi 30 anni, riferiti all’educazione musicale:
Programmi per la scuola media (D.M. del 9-2-1979); - 
Programmi didattici della scuola elementare (D.P.R. del 12-- 
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2-85 n. 104);
Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne - 
statali (D.M. del 3-6-91);
Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività - 
Educative nelle scuole dell’Infanzia, nelle scuole Primarie e 
nelle scuole Secondarie di I grado (D.L. n. 59 del 19-2-2004);
Nuove Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e - 
per il primo ciclo di istruzione (D.M. del 31-7- 2007).
Per quanto riguarda la documentazione oggettiva sulla prassi 
didattica dei docenti di educazione musicale va precisato che, a 
tutt’oggi, non esistono documenti ministeriali che abbiano mai 
verificato tale aspetto della realtà scolastica italiana. Ufficial-
mente, infatti, in Italia non si è mai indagato sul “lavoro d’aula” 
dei docenti; non si sa, dunque, cosa si fa effettivamente nelle 
classi e come lo si fa. Si è fatto riferimento, pertanto, ai dati 
scaturiti da ricerche effettuate in questo settore dalla SIEM
1
 
nel 2005 e a quanto viene richiesto, da parte del Ministero della 
Pubblica Istruzione, nell’Indagine Conoscitiva Nazionale sulla 
presenza della musica nella scuola italiana che si sta realizzan-
do in questo anno scolastico 2007-2008.
Per questo motivo, quindi, si è resa necessaria realizzare  un’ana-
lisi “indiretta” di tale situazione facendo riferimento, così, alle 
proposte pratiche per le attività didattiche presenti nei  libri di 
testo in uso nelle scuole ed ai supporti tecnici ad essi abbinati  e 
messi a disposizione dei docenti di educazione musicale. I libri 
di testo, infatti, costituiscono un importante punto di riferimen-
1 Società Italiana Educazione Musicale, fondata nel 1969, opera per la diffusione dell’educa-
zione e della cultura musicale ad ogni livello ed in ogni ambiente. Interviene sia negli ambiti 
scolastici (sostenendo una maggiore presenza della musica, il rinnovamento dei programmi 
scolastici, la riforma globale degli studi musicali, la formazione e l’aggiornamento degli 
insegnanti) che negli ambiti extrascolastici (favorendo il dialogo tra culture diverse, curando 
iniziative per portatori di handicap, extracomunitari, ecc…); collabora con enti, associazioni 
 H G  L V W L W X ] L R Q L  S H U  U H D O L ] ] D U H  S U R J H W W L  F R P X Q L  H  S U R P X R Y H  O D  U L F H U F D  H G X F D W L Y D   V F L H Q W L   F D P H Q-
te intesa, in ambito musicale.
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to per la prassi didattica dei docenti e spesso le case editrici 
vi abbinano vari tipi di sussidi che si sono rivelati di grande 
utilità pratica per lo svolgimento delle varie lezioni. Si è verifi-
cato, così, come, per lo specifico dell’educazione musicale, questi 
primi mezzi hanno influito prima sulla didattica dell’ascolto (si 
pensi ai  primi dischi di vinile  e audio - cassette che  hanno reso 
possibile il contatto diretto con la musica prodotta dai principa-
li compositori o con i diversi timbri degli strumenti musicali), 
e, poi, sulla didattica vocale e strumentale, (si pensi alle audio 
- cassette ed ai Cd contenenti le basi adattate per tali attività). 
Con le proposte di utilizzo, infine, del computer e dei vari sof-
tware musicali si è verificato come la didattica si stia evolvendo 
con modifiche radicali in tutti gli aspetti delle varie attività: 
dalla ricerca alla documentazione di informazioni, dall’appren-
dimento della notazione alle attività di esecuzione e, soprattut-
to, dalla creazione e manipolazione dei suoni alla produzione 
finale di nuovi materiali sonori. 
Nella seconda parte del lavoro si è fatto riferimento ad alcuni 
progetti speciali riguardanti le attività musicali e realizzati in 
alcune scuole italiane; ciò al fine di verificare cosa è stato effet-
tivamente realizzato con l’utilizzo delle nuove tecnologie nella 
didattica musicale. Sono stati presi in considerazione i seguenti 
progetti:
“Progetto MUSE” (1993-1996) e “Progetto MUSE 2000” rea-- 
lizzati in alcune scuole elementari;
“Progetto Nazionale Musica : un laboratorio musicale per  le - 
scuole italiane”;
“Progetto Rete telematica e Musica Elettronica” realizzato in - 
25 scuole secondarie di secondo grado. 
Questi progetti, anche se rappresentano delle “micro-esperien-
ze” - nel senso che non hanno riguardato tutto il territorio nazio-
nale - hanno fatto da apripista alla realizzazione e divulgazione 
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di modelli didattici e metodologici innovativi e sono stati impor-
tanti anche per le conseguenti riflessioni, studi e documenta-
zioni che hanno prodotto. I progetti “MUSE”, per esempio, han-
no avvicinato molti docenti della scuola primaria alle attività 
musicali realizzate con metodi innovativi ed hanno evidenziato 
l’importanza dell’interattività nei processi di apprendimento. Il 
“Progetto Nazionale Musica” ha favorito la creazione di spazi 
specificatamente attrezzati per la realizzazione delle attività 
musicali e, in particolare, ha favorito l’utilizzo delle nuove tec-
nologie nel settore scolastico musicale. Il progetto “Rete telema-
tica e musica elettronica”, infine, ha evidenziato nuovi aspetti 
della didattica musicale realizzata con l’utilizzo delle nuove tec-
nologie: si pensi, per esempio, alle attività di autoproduzione 
della musica ora rese accessibili al vasto pubblico - spesso ca-
ratterizzato da competenze e gusti musicali molto variegati - e 
alle conseguenti nuove evoluzioni del linguaggio musicale stes-
so. L’intreccio tra musica e tecnologie, infatti, si sta rivelando 
un felice connubio che sicuramente renderà a breve necessaria 
sia una ridefinizione dei saperi (si pensi a un nuovo concetto di 
suono) sia la diffusione di nuove modalità di insegnamento e 
di apprendimento. Metodologie, queste, che fin’ora erano state 
escluse dal modello formativo della società occidentale, si pensi 
qui alle differenze tra l’intendere in senso “acustico” e all’inten-
dere in senso “logico” o al “sentire” subordinato al “comprende-
re” già teorizzati dal filosofo Jean-Luc Nancy.
2
Nella terza parte del lavoro si descrivono brevemente alcune 
esperienze didattiche realizzabili nel laboratorio musicale, ora 
inteso in senso multimediale, con l’uso delle nuove tecnologie. 
In particolare, si fa riferimento ad attività con giochi didattici 
per lo sviluppo delle capacità di percezione e di improvvisazione 
2  Na N c y  Je a N -Lu c , All’ascolto, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2004.
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e ad attività sulla manipolazione e studio dei parametri del suo-
no. Ciò al fine di dimostrare come per il prossimo futuro il com-
puter possa essere considerato non semplicemente come uno 
strumento di supporto per le attività della didattica musicale 
ma come il nuovo strumento per la didattica musicale. Didatti-
ca che si basa sempre più sulla prassi laboratoriale, che modi-
fica lo stesso ruolo e funzione del docente e che si mostra ideale 
non solo a sperimentare direttamente con il mondo sonoro, ma 
anche a realizzare la creazione sonora stessa nella sua totalità. 
E, forse, una nuova didattica della musica che sfrutti a pieno 
le nuove risorse tecnologiche servirà anche ad abbattere quel 
muro di incomprensione creatosi, già all’inizio del Novecento, 
tra il grande pubblico ed i primi compositori-sperimentatori 
di musica elettronica. Le nuove generazioni, così, fin dalla più 
tenera età potranno sperimentare la produzione della “musica 
nuova”.
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1. LE TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA
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1. Le tecnologie per la didattica
L’insieme delle tecnologie per la didattica è costituito da tutti 
quegli strumenti, mezzi, che possono essere utilizzati per faci-
litare l’apprendimento degli studenti e l’insegnamento da parte 
dei docenti; anche se possono essere stati inizialmente inventa-
ti con altri fini
3
.
Qualsiasi processo di apprendimento, qualunque sia la sua stra-
tegia o modello psicologico, si serve della tecnologia: si pensi, ad 
esempio, alla semplice penna, alla lavagna, al libro stampato, 
ecc…
Fino a pochi decenni fa l’apprendimento era maggiormente fon-
dato su metodologie  derivate dalla comunicazione verbale e so-
prattutto scritta; era, pertanto, basato sulla schematizzazione 
lineare, procedeva dal particolare al generale, era distante dai 
contesti concreti e richiedeva astrazione e conseguente sforzo 
immaginativo.
Con l’utilizzo dell’energia elettrica e con la nascita di nuovi 
mezzi di comunicazione si è notevolmente ampliato l’elenco dei 
nuovi strumenti, soprattutto multimediali e digitali, da poter 
utilizzare nella quotidianità didattica dell’insegnamento e si 
sono rivoluzionate le stesse modalità dell’apprendimento.
Se dischi e cassette hanno mantenuto il carattere trasmissivo 
dell’ oralità grandi cambiamenti si sono avuti con la diffusio-
ne della televisione (e successive video cassette, telecamere, 
ecc…); la televisione, infatti, immersiva, multimediale, “me-
dium caldo”
4
 dando una grande quantità di informazioni non 
lascia molti spazi vuoti che lo spettatore deve colmare e propo-
ne un tipo di apprendimento lontano dalla dimensione astratti-
3 Cfr. quanto riportato su sito internet www.mediamente.rai.it/index.asp.  Il computer per inse-
gnare ed apprendere, di Lauro Colasanti.   
4 Ma r s h a L L  McLu h a N , Gli strumenti del comunicare, Milano, Net, 2002, p.31.
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va. Con la televisione ed i suoi derivati, dunque, i canali verbali 
della comunicazione hanno cominciato a cedere il posto a quel-
li visivi e sonori. Ciò che mancava, comunque, a questo nuovo 
mezzo era  l’ interattività.
Il grande passo in avanti, infatti, che è stato fatto con i succes-
sivi computer, e, quindi, con gli ipertesti, i vari software e le reti 
telematiche è stato quello di aggiungere all’“immersione nella 
realtà plurisensoriale”  la possibilità dell’interazione da parte 
dell’utente e, in questo caso, cioè, dell’alunno: 
le risorse multimediali residenti sul computer non sono 
regolate da un’architettura stabile dove le relazioni fra gli 
elementi sono immutabili, come per esempio in un libro 
illustrato, ma tutto è soggetto a riconfigurarsi continua-
mente, secondo le esigenze di chi osserva e ascolta
5
.
Lo studente, così, non si limita a vedere quello che gli viene 
presentato ma agisce su di esso e, come nella vita reale, l’ap-
prendimento nasce dal fare e dall’interagire con le cose e con le 
situazioni. Le nuove tecnologie, pertanto, permettono di ripro-
durre in un solo computer ogni tipo di fenomeno della realtà e 
offrono a chi deve apprendere un “laboratorio sperimentale e 
virtuale in cui sviluppare la propria comprensione dei fenomeni 
e il proprio apprendimento”
6
, apprendimento che è il risultato 
della propria interazione con i fenomeni riprodotti (osservazio-
ne ed analisi delle conseguenze delle proprie azioni).
Con questi nuovi mezzi, pertanto, i ragazzi diventano gli attori 
principali del proprio processo di apprendimento.
Quanto sopra esposto è riferibile anche alla didattica dell’edu-
cazione musicale dove, dinanzi ad un computer gli alunni inte-
5  aM e d e o  Ga G G i o L o , Educazione musicale e nuove tecnologie, Torino, EDT, 2003, p.73.
6  do M e N i c o  Pa r i s i  e Ma s s i M i L i a N o  sc h e M b r i  , 1 X R Y H  F R P S H W H Q ] H  H  Q X R Y H    J X U H  S U R I H V V L R Q D O L  
per la produzione di materiali di apprendimento digitali, Ved.: 
 http://laral.istc.cnr.it/pubblicazioni/italiano/articoli.
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1. LE TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA
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ragiscono con le proposte educative, per esempio,:
negli ipertesti scelgono le informazioni e le soluzioni narrati-- 
ve che più piacciono, incuriosiscono ed assecondano i propri 
stili di apprendimento;
nelle semplici proposte di karaoke adattano le musiche alle - 
proprie estensioni vocali e alle velocità più gradite;
con un semplice programma di scrittura musicale possono - 
modificare una partitura già scritta o crearne una completa-
mente nuova sentendone immediatamente gli effetti prodot-
ti;
con semplici programmi musicali possono riprodurre le sono-- 
rità di un’intera orchestra o possono manipolare e generare 
una nuova “materia sonora” creando, così,  suoni nuovi e spe-
rimentando un tipo di musica totalmente diversa da quella 
giornalmente proposta.
Con la diffusione della rete telematica, infine, non solo si è faci-
litato l’accesso ad ogni tipo di informazione ma si sono azzerate 
tutte le distanze spaziali creando la possibilità di poter comuni-
care, far conoscere i propri prodotti e collaborare in tempo reale 
con qualsiasi persona situata in qualsiasi parte della terra.
Se oggi nella scuola si utilizza il termine TIC per indicare ap-
punto le nuove Tecnologie dell’Informazione e della Comuni-
cazione qui si è voluto utilizzare  il termine generale “nuove 
tecnologie” per far riferimento a quei mezzi più utilizzati negli 
ultimi 30 anni nella didattica musicale
7
  ossia inizialmente ai 
dischi, alle cassette audio e video , ai Cd, ai Cd-Rom e, successi-
vamente, ai computer e, quindi, alle reti telematiche; strumenti 
questi che, come si vedrà, hanno via via modificato i vari modi 
del “fare musica”, intendendo col termine “fare musica” tutte  le 
varie attività di:
7 Esulano dal presente lavoro i riferimenti ai dispositivi tecnologici impiegati nell’ambito mu-
sicale professionale, così come le descrizioni tecniche dei vari hardware e software.
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ascolto (dalla semplice percezione all’analisi e comprensione - 
dei vari messaggi sonori e loro collocazione nei vari contesti 
storici e geografici);
produzione vocale e strumentale;- 
comprensione ed applicazione della notazione e della termi-- 
nologia specifica dell’educazione musicale;
rielaborazione e creazione personale dei materiali sonori.- 
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