La exceptio doli generalis

senatusconsùlta(3), dai respònsa prudèntium(4) e dalle constitutiònes 
imperiales(5), che regolamentava il rapporto tra cittadini romani ed abbracciava 
tutto il diritto privato ad eccezione, appunto, dello jus honorarium quale 
complesso di norme create di volta in volta dal pretore, per regolare casi concreti 
non direttamente disciplinati dallo jus civile, attraverso l'impiego di una 
procedura snella e priva, per quanto possibile di formalismi; nel caso in cui lo 
jus honorarium si contrapponeva allo jus 'civile, questo non era formalmente 
abrogato, non avendone il magistrato il potere, ma solo reso inoperante: in 
pratica il dualismo si componeva con la prevalenza dello jus honorarium, poiché 
il magistrato rendeva lo jus civile inattivo per il caso concreto. 
Il campo   di   più   larga   applicazione   dell' exceptio   fu   creato  dal   pretore,  
che   se   ne   servì   per   far   valere   esigenze   del   sentimento  giuridico   in  
contrasto      col     diritto    civile    e     non      protette        da          nessuna 
 
 
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2 Norme sancite dalla plebe, riunita in concilia plebis convocata all 'uopo da alcuno dei suoi tribuni, che se ne 
faceva promotore . 
3 Fonte del diritto romano consistente in ciò che il Senato comanda e dispone, ed ha forza di legge. 
4 Erano i responsi dati dai singoli giuristi in ordine a problemi pratici sottoposti al loro esame. Essi costituirono 
fondamentale strumento di produzione ed interpretazione del diritto. 
5 Provvedimenti imperiali costituenti fonti del diritto romano a partire dalla fine del II sec. d.C.; assumevano, in 
relazione al contenuto ed alla natura, le seguenti denominazioni: edìcta, mandàta, decrèta, rescripta ed epistulae.