2.L’Integrated Report secondo l’IIRC
2.1. Cenni storici
L’evoluzione del reporting si è scontrata con le gravi crisi finanziarie del decennio passato e con
la necessità di riconsiderare il modello di creazione del valore delle società, anche di fronte a un vero
e proprio cambiamento di prospettiva della nozione stessa di valore. Il valore creato da un’ azienda
non può più rimanere nel confine della stessa, ma si passa ad un concetto di valore condiviso, che
influenza e tocca più soggetti esterni e interni all’azienda stessa (C. Busco et al.2013).
Sebbene già dalla seconda metà degli anni 80 , partendo dalla stakeholder theory (Freeman 1984),
e dallo sviluppo del report sostenibile si sia creata una nuova sensibilità che allargava il numero dei
destinatari dei report a tutti coloro che fossero più o meno influenzati dalle azioni dell’azienda, fino
alla seconda metà degli anni 2000 non è mai stato fatto un tentativo di creare un report che
comunicasse in maniera integrata gli aspetti che determinano la creazione di valore all’interno
dell’azienda.
Difatti il primo bilancio che può essere considerato integrato , quello di Novosymes del 2002, in
realtà non può essere considerato tale secondo i requisiti più recenti: il bilancio in questione infatti è
un documento che riunisce due bilanci separati, quello di sostenibilità e quello finanziario. Una delle
critiche che viene fatta dai sostenitori dell’ IR è infatti quella di non creare una sintesi che metta
insieme i fattori che determinano la creazione del valore e di non comunicare i rapporti che legano
questi fattori, tenendo separati i dati finanziari e economici da quelli sociali e ambientali.
E queste critiche si riflettono anche sul tema della conduzione interna dell’azienda. L’Integrated
Report non chiede solo di un nuovo modo di comunicare, ma anche un nuovo modo di organizzare
l’azienda attraverso l’Integrated Thinking (Indelicato 2014). L’azienda non è più vista come un
insieme di comparti separati (silos thinking) ma un sistema che è formato da varie parti con legami e
rapporti determinati dall’obbiettivo comune dalla creazione del valore: non è più quindi possibile
descrivere l’attività di una singola parte senza fare riferimento al resto del sistema.
Questo nuovo approccio di reporting ha dei principi ben precisi che vengono stabiliti da un ente
l’IIRC, fondato nel 2010 dal The Prince’s Accounting for Sustainable Project e il Global Reporting
Initiative, attraverso un Framework del 2013. La sua mission è quella di creare un “framework
accettato globalmente che riunisca informazioni finanziarie, ambientali e sociali e sulla governance”
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nell’ottica di aiutare il business a prendere decisioni sostenibili e permettere agli investitori e gli altri
stakeholders di capire la performance dell’azienda”
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2.2. Il Framework: aspetti fondamentali
L’IIRC al momento della sua fondazione non ha imposto da subito delle linee guida. In realtà la
formazione dei principi dell’IR è stata graduale e ha visto la partecipazione delle imprese, degli
standard setter e di altri enti. La piattaforma su cui si è impiantato tale dibattito è il discussion paper
del 2011 pubblicato dall’IIRC Towards Integrated Reporting- Communicating Value in the 21st
Century. Con questa pubblicazione si crea un quadro di riferimento della materia e viene avviata la
sperimentazione vera e propria.
Il dibattito va avanti per i successivi due anni. Nell Settembre 2011 l’IIRC public Draft Outline of
the Integrated Reporting. In questo documento si stabilisce la struttura di base dell’IR, e si utilizza
questo stumento per tenere gli stakeholder informati degli avanzamenti dei lavori., Nel 2012 viene
pubblicato un primo prototipo di framework, che viene usato come base per il Consultation Draft. In
tale documento viene pubblicato un Draft Framework insieme a alcune domande riguardanti le varie
aree del framework, le definizioni utilizzate e il processo di reporting. Lo scopo è quello di ottenere
risposte da parte degli stakeholders che siano da base per la versione definitiva del Framework.In
questo periodo inoltre si attivano la Technical Task Force dell’IIRC: la Task Force crea delle
piattaforme di collaborazione con i partecipanti all’IIRC per la creazione dei Background Paper.
La versione definitiva del Framework viene pubblicata nel 2013, pochi mesi dopo i responsi degli
stakeholder sul consultation draft.
Nel frattempo i report basati sulle versioni precedenti sono stati raccolti in un database di
“emerging reporting practises” che servono da riferimento per le aziende che vorrano approcciarsi
all’IR.
L’IR, da come viene impostato nel Framework finale, si sostanzia in un processo che ha come
obbiettivo la comunicazione della creazione di valore nel tempo tramite l’Integrated Report. Il
Consultation Draft definisce quest’ultimo come una comunicazione concisa su come la strategia di
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http://www.theiirc.org/about/
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una organizzazione, la governance, la performance, nel contesto del suo ambiente esterno, porti alla
creazione di valore nel breve, medio e lungo termine.
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L’obbiettivo quindi è quello di dare un quadro chiaro e completo della creazione del valore. Una
differenza sostanziale con i report di sostenibilità risiede nel fatto che i destinatari principali dell’
Integrated Report sono i fornitori di capitale finanziario.
Quella che può sembrare una contraddizione può essere facilmente spiegata. Sebbene i primi
destinatari sono gli shareholders, in realtà possono beneficiare di un impostazione integrata tutti
coloro che influenzano o sono influenzati dalle attività dell’azienda, che siano stakeholders esterni e
interni. (C.Busco et al. 2013). La centralità di una sola tipologia di operatori però si spiega con la
volontà dell’IR di non essere un evoluzione dei bilanci sociali e di sostenibilità, e di sottolineare
l’importanza del processo di creazione di valore come obbiettivo principale.
Creazione di valore che però viene vista in un ottica di lungo termine, e il valore nel lungo termine
è determinato da driver, fattori e strumenti che sono dipendenti dall’esistenza di rapporti dell’azienda
con altri soggetti esterni. Da questo concetto deriva l’importanza dell’Integrated Report anche nei
confronti di altri stakeholders.
Un altro principio base dell’Integrated Report è la sua caratteristica “principle based”. L’IIRC non
prevede alcuna prescrizione o regola obbligatoria. L’obbiettivo è fornire dei principi guida indicando
i contenuti fondamentali dell’Integrated Report, realizzando un compromesso tra flessibilità e rigidità
del bilancio. In questo modo si dà una significativa libertà alle aziende di scegliere quali informazioni
sottoporre a rendicontazione e comunicare. Questo caratteristica dell’Integrated Report è anche
suggerita dal fatto che il processo di creazione di valore è differente da azienda a azienda, e quindi si
sceglie di dare la possibilità a ciascuna azienda di descriverla al meglio.
La libertà lasciata alle aziende di descrivere la propria performance arriva al punto da non
prescrivere indicatori di performance o metodi di misurazione, per cui gli addetti al reporting sono
incaricati di esaminare le circostanze specifiche dell’organizzazione al fine di identificare:
Gli aspetti materiali
Le modalità di divulgazione di tali aspetti, inclusa l’adozione di metodi di misurazione e
di modalità di rappresentazione generalmente accettate. Se le informazioni di un report
integrato sono simili ad altre informazioni pubblicate dall’organizzazione, o si basano su
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Consultation Draft IR (2012): “An integrated report is a concise communication about how an organization’s
strategy, governance, performance and prospects, in the context of its external environment, lead to the creation of
value over the short, medium and long term.”
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queste altre, il report deve essere preparato sulla stessa base informativa o essere facilmente
riconducibile ad esso. (IR Framework 2013, pag. 7)
2.2.1. Il processo di creazione di valore secondo l’IR
L’Integrated Report parte dal definire quali sono gli aspetti che influenzano il valore. Il valore non
viene più inteso come un concetto che nasce in maniera autonoma dalle attività dell’organizzazione,
ma è
Influenzato dall’ambiente esterno
Creato attraverso le relazioni con gli stakeholders
Derivante da diverse fonti
Il punto 2.5 del Framework chiarisce il rapporto tra valore per l’organizzazione e valore creata
dall’organizzazione per altre entità: i fornitori di capitale finanziario sono interessati solo al valore
che l’organizzazione crea per sè, ma possono essere interessati anche alla capacità di creare valore
per altri se:
Questo aspetto influisce sulla capacità di creare valore per sè
Questo aspetto rientra nel quadro di un obiettivo specifico dell’organizzazione in grado di
influire sulla valutazione della stessa
Il punto 2.6 chiarisce ulteriormente:
“La capacità di un'organizzazione di creare valore per sé è collegata alla capacità di creare valore
per altre entità”
Figura 2La creazione di valore per l'organizzazione e altre entità
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