Le patologie turistiche: il turismo sessuale
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nobildonne della città, le quali, passato qualche giorno e favorendo o incoraggiando il suo stordimento, lo ripulivano di tutti i suoi averi. Ticknesse, autorevole autore, evidenzia e chiarisce l'intreccio tra sesso, cultura nel Grand Tour "In quanto rito di passaggio, sprona alla ricerca di un'iniziazione erotica, in quanto sfoggio di opulenza, attira l'attenzione dei predatori sessuali; in quanto scoperta dei modi di vivere in altre nazioni, incoraggia l'adozione di costumi sessuali stranieri". La destinazione principe, l'Italia, luogo ricco di storia e cultura e, allo stesso tempo, di libertà sessuale, culla della sodomia animalesca, terra fertile per le trasgressioni e, quindi, della cattiva condotta morale e religiosa. L'Italia in generale e Venezia nel particolare erano sinonimo di erotismo. "Il bordello d'Europa", così lo definiva Baldwyn. Le leggende riguardanti le sue cortigiane, che hanno spinto molti a recarvisi, sono però parte della cultura del turismo già da prima del Grand Tour: T. Coryate ritiene che all'inizio del 1600, le cortigiane erano circa ventimila e che costituivano una consolidata "attrazione turistica". Lord Byron sosteneva invece, che i peccati fanno parte dell'attrattiva dell'Italia quanto le sue ricchezze storiche e culturali. Ritornando alla figura del "conoscitore" che si identifica con il grantourista, il suo percorso non può dirsi solo culturale, ma anche, se non prevalentemente sessuale. Inoltre, un'altra caratteristica che emergeva nel viaggiatore di questo tempo, e che si ritrova tutt'oggi nei turisti, è lo sfoggio del suo potere economico e della sua supremazia culturale che facilitano gli scambi sessuali. Boswell, parlando a Rousseaux, fa questo ragionamento:"Avendo il denaro posso procurarmi un gran numero di ragazzze; le metto incinte; così si moltiplica la discendenza, .... , e io ho dalla mia il vantaggio di possedere una grande varità di donne". Anche Blessington rivela come gli inglesi non viaggiavano per conoscere le altre culture, ma, piuttosto, per esibire la loro; se possibile, evitavano il contatto con le popolazioni autoctone ed, anzi, spesso, l'unico rapporto era di natura carnale. Il potere economico, ancora oggi, è l'elemento di unione tra turismo e sesso, ciò che permette al viaggiatore di sfruttare le occasioni erotiche della vacanza, e di collezionare incontri sessuali nelle terre straniere. Questa ostentazione consumistica testimonia il maggior potere economico del turista rispetto alle popolazioni locali e, quindi, anche la disuguaglianza esistente alla base dei rapporti. Dunque, si può concludere che i quartieri a luci rosse rappresentano tappe tradizionali nel percorso di un visitatore da quando è nato il turismo. 3.3 - La fine del Grand Tour e l'avvio del turismo di massa Con la rivoluzione Francese e il crescere delle ostilità tra l'Inghilterra e la Francia viene meno la pratica del Grand Tour, ma non il turismo. Infatti, l'espansione della rete ferroviaria e la riduzione dei costi e dei tempi di percorrenza necessari per muoversi permettono la diffusione dei viaggi. Il turismo, però, non ricopre più una funzione culturale, ma sociale: il compito è ora quello di permettere lo sviluppo e la conoscenza dell'essere umano in quanto tale. Laurence Sterne evidenzia come il viagiatore non è più interessato all'aspetto culturale, ma, 9
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Informazioni tesi
Autore: | Naciketa Tiwary |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia dei Mercati e dei Sistemi Turistici |
Relatore: | Lorenzo Zirulia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 51 |
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