Il  marketing  per  la  salute  si  articola  in  tre  fasi:  il  marketing  analitico, 
finalizzato alla scomposizione dell’insieme di tutti i potenziali destinatari in 
gruppi  omogenei  per  variabili  sociologiche,  demografiche,  psicologiche, 
comportamentali  e  geografiche  in  modo  da  realizzare  interventi 
programmati  in  base  alle  caratteristiche  degli  individui;  Il  marketing 
strategico,  individua  le  priorità,  gli  obiettivi  ed  il  posizionamento  del 
prodotto e il marketing operativo, definisce il marketing mix costituito dalle 
caratteristiche del  prodotto o della prestazione; dal  prezzo inteso anche 
come costo psicologico; dalla comunicazione e dai suoi canali distributivi. 
Il  marketing  sanitario  e  il  marketing  per  la  salute,  sono  in  stretta 
correlazione  con  quello  “sociale”,   in  quanto  attraverso  una  più  diffusa 
informazione  medica,  ha  permesso  una  crescita  dell’empowerment 
(processo per la consapevolezza del cittadino sano e del paziente), non 
solo delle categorie sociali  più deboli quali gli  anziani, ma anche di una 
parte  significativa  dell’intera  collettività.  Il  marketing  sociale  mira  a 
codificare quei comportamenti che, pur avendo una certa diffusione tra i 
vari  strati  della  società,  sono  ritenuti  dalla  stessa  negativi  o  contrari  al 
senso etico comune, o perché devianti rispetto alle regole consolidate di 
convivenza2 (droga, alcool, fumo). 
 
L’immagine della salute è cambiata nel corso dei secoli,  adeguandosi ai 
diversi  contesti  culturali.  Recentemente da un concetto di  salute basata 
sull’assenza di malattie, si è passati ad un’idea di benessere fisico, mentale 
e sociale. Poiché il benessere, inteso in questo modo, non è accertabile 
con  metodi  oggettivi,  la  medicina  si  sta  svincolando  dalle  rigidità  delle 
scienze  naturali  e  caricandosi  di  nuovi  valori  etici.  Il  nuovo concetto  di 
salute favorisce lo sviluppo di una medicina diretta a promuovere lo stato di 
salute, indipendentemente dalla malattia. Il cambio di nome del Ministero 
della Sanità, oggi della Salute, è un indizio che sta proprio ad indicare che 
2
 Fonte: www.marketingsociale.net 
8
la qualità della vita dei cittadini, deve obbligatoriamente passare dalla tutela 
sanitaria alla promozione della salute. Il modello difensivo della medicina 
scientifica, ha dimostrato la sua inadeguatezza a causa di alcune forme di 
malessere come l’ansia, lo stress, l’AIDS (Sindrome da Immunodeficienza 
Acquisita), e la SARS (Sindrome Acuta di Respirazione Severa). Non è un 
caso, lo conferma l’ISTAT, che il numero degli utenti delle medicine non 
convenzionali sia praticamente raddoppiato in poco tempo.
Dalla fine del Novecento, l’esasperato approfondimento delle conoscenze 
scientifiche  in  campo  biomedico,  genetico  e  molecolare,  assieme  alle 
innovazioni  straordinarie  apportate  dalla  rivoluzione  biotecnologia  e 
dall’ingegneria genetica, hanno messo il  medico di fronte a una serie di 
problemi e di responsabilità nei confronti della vita dell’uomo, tanto da fargli 
riscoprire  il  senso  del  limite  delle  scoperte  scientifiche  e  la  sofferenza 
apportata dalle malattie. La supertecnologia, quindi, deve fare i conti con la 
prospettiva ippocratica del mestiere di medico, affinché venga recuperata 
quella  dimensione sociale e antropologica che consenta di  affrontare le 
emergenze sanitarie e le patologie ancora sconosciute.
Finalmente si comprende che l’uomo è molto di più della somma dei suoi 
organi  fisici  e  del  suo  sistema  nervoso.  E’  persona  proprio  perché  la 
dimensione biologica si fonde con quella psicologica e sociale. 
L’interesse  di  tanti  medici  scientifici  verso  le  terapie  “alternative”,  è 
sorprendente.  Davanti  all’impotenza relativa  della  medicina del  2000,  si 
ripropongono quelle forme di cure che si basano su una antropologia fatta 
dal conforto di una buona parola, di una carezza, di amicizia.
Il medico del terzo millennio supertecnologico, si rivolge al mondo animale 
quando non trova la terapia adeguata e ha la necessità di curare il  suo 
paziente,  con  l’intento  di  riscoprire  il  valore  curativo  della  relazione  col 
malato. 
9
Nel  primo  capitolo,  si  affronta  l’analisi  del  mercato  sanitario  e 
l’applicazione del marketing in questo settore, con particolare riferimento 
alla domanda e all’offerta. 
Inoltre, vengono citate alcune norme che certificano la qualità dei servizi 
erogati e la legislazione per la tutela dei diritti del malato.
Nel secondo capitolo, si espongono l’origine e le attività della pet-therapy 
come  medicina  non  convenzionale,  arrivando,  attraverso  un  excursus 
legislativo,  ad  affermarsi  nel  panorama italiano  con  una  propria  dignità 
scientifica.
Il terzo capitolo, attraverso gli strumenti del marketing analitico, riguarda il 
possibile target di riferimento per mirare alle prestazioni più idonee, mentre 
con quello strategico, si delineano i processi per la realizzazione di una 
struttura che consenta l’impiego terapeutico degli animali. In più, offre la 
descrizione delle caratteristiche degli animali che maggiormente vengono 
adoperati nell’ambito delle Terapie e Attività Assistite dagli Animali.
Il  quarto  capitolo, è  dedicato  all’utilizzo  della  pet-therapy  nell’ambito 
psicologico,  educativo e sociale.  Si  osserva come l’utilizzo degli  animali 
possa giovare allo sviluppo sociale dell’individuo, non solo nelle scuole, ma 
anche  nelle  Comunità  per  tossicodipendenze  e  nelle  carceri.  Inoltre  gli 
animali vengono adoperati anche per permettere una normale e migliore 
riabilitazione di pazienti ospedalizzati. 
Infine  nel  quinto capitolo, si  analizzano  le  diagnosi  di  alcune malattie 
neuropsichiatriche quali il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività 
(ADHD, Attention Deficit Hyperactivity Disorder), la sindrome autistica e il 
morbo di Alzheimer.
10
Inoltre,  attraverso  l’analisi  di  un  progetto  di  pet-therapy,  si  viene  a 
conoscenza dell’O.P.G. (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) rimasta l’unica 
istituzione totale di ricovero psichiatrico. 
11
CAPITOLO PRIMO
IL MARKETING SANITARIO
1.1 Premessa
Il mercato sanitario rappresenta il luogo nel quale i servizi sanitari vengono 
scambiati; in questo mercato siamo in presenza di una domanda di salute 
in costante aumento e di un’offerta pubblico-privata che richiede di essere 
meno dispersiva, ma più concentrata ed organizzata.
I cambiamenti apportati dalle varie riforme sanitarie, hanno introdotto una 
serie  d’importanti  elementi  che  hanno  avuto  come  conseguenza  di 
richiedere  scelte  economiche  ed  imprenditoriali;  queste  riforme  hanno 
infatti  dato un contributo all’introduzione di  logiche di  mercato (strutture 
sanitarie come imprese, ricerca della qualità, prestazioni appropriate, ecc.) 
portando  alla  presenza  di  più  attori  produttori  di  servizi  e  prestazioni 
sanitarie (aziende sanitarie ed ospedaliere, centri diagnostici, ambulatori, 
case di cura, medici e paramedici, professionisti vari della salute).
Una serie di elementi condizionatori hanno l’effetto di classificare il mercato 
sanitario alquanto particolare:
• il ruolo dello stato nell’assicurare a tutti i cittadini la salute;
• la presenza di un’offerta pubblica, privata accreditata e privata;
• il diritto del cittadino alla tutela della salute e la libertà di scegliere la 
struttura che meglio risponde alle sue esigenze;
• la deontologia, l’etica, l’umanizzazione che caratterizza il settore;
• lo  specifico  rapporto  personale  che  ci  deve  essere  tra  medico  e 
paziente.
Studiando la  società,  diventa possibile  capire ed anticipare un’offerta di 
salute rispondente alle sue esigenze ed aspettative.
12
La ricerca della maggiore qualità della vita voluta dalla società (migliori stili 
di vita, ambiente più pulito, innalzamento dell’età dei cittadini) non fa che 
apportare un miglioramento della salute3.
Tali e tanti sono i fattori di trasformazione che si stanno verificando nella 
società;  questa  evoluzione  evidentemente  cambia  la  stessa  vita  dei 
cittadini, evidenzia nuove richieste, nuovi valori, nuovi stili di vita, ma anche 
nuovi malanni; ogni giorno si affacciano vecchi e nuovi problemi e nuove 
patologie con cui sia i cittadini/pazienti che le stesse strutture sanitarie si 
devono confrontare.
Se  il  marketing  riesce  a  migliorare  l’offerta  di  salute  e  soddisfare  le 
esigenze ed aspettative di  chi  la domanda, è il  benvenuto,  visto che si 
rivela  un  valido  ed  attuale  strumento  per  raggiungere  questi  importanti 
obiettivi.
Il marketing sanitario permette di rendere l’offerta di salute più efficace ed 
efficiente  attraverso  la  possibilità  di  conoscere  meglio  la  domanda,  di 
predisporre servizi e prestazioni sanitarie appropriate, di rendere l’offerta di 
qualità  nelle  sue  varie  esplicazioni  (assistenza,  cura,  accertamenti 
diagnostici,  riabilitazione  ecc.),  di  promuovere,  organizzare,  pianificare, 
controllare l’offerta.
In questo modo avremo un’offerta di salute più mirata all’utente/paziente, 
ma anche un utente/paziente più informato, più attento nei confronti della 
salute e di chi offre cure, assistenza e prevenzione.
Per il settore sanitario è dunque possibile applicare tutte quelle tecniche di 
analisi,  segmentazione,  posizionamento,  valutazione,  pianificazione, 
controllo, nonché strategie e politiche che vengono applicate in altri settori 
produttivi e che rappresentano il terreno su cui opera il marketing.
1.1.1 L’applicazione del marketing in ambito sanitario
3
 Fonte: www.censis.it 
13
Il marketing, per tradizione o prevenzione, non è mai stata una tecnica a 
grande diffusione da parte del settore sanitario e del suo management; 
alcuni da sempre hanno obiettato che l’introduzione di questa disciplina, 
applicata  ai  servizi  sanitari,  non  si  giustifica,  visto  che  questi  si 
caratterizzano e si rapportano ad aspetti umanitari e sociali; al contrario gli 
studiosi  ritengono  che  l’utilizzo  del  marketing  si  renda  necessario,  sia 
trattandosi di  un’offerta sanitaria pubblica che privata; è infatti  la ricerca 
dell’efficienza,  della qualità,  della customer satisfaction a richiederlo per 
rispondere ai cambiamenti che lo scenario ha evidenziato e con i quali le 
aziende sanitarie si devono confrontare.
Il marketing viene imposto da tutta una serie di circostanze; anzitutto è la 
stessa  legislazione,  che  con  il  D.Lgs.  229/994,  ne  chiede  il  supporto 
attraverso  il  processo  di  aziendalizzazione  delle  strutture  sanitarie,  il 
reingresso  dei  Comuni  nelle  funzioni  di  verifica  e  programmazione  dei 
servizi e il riequilibrio delle modalità di competizione tra strutture pubbliche 
e quelle private; il marketing viene anche sollecitato dagli stessi pazienti, 
sia malati che sani,  ed infine  dalle  strutture sanitarie, che hanno bisogno 
di tecniche gestionali-aziendali per approcciare proficuamente la domanda 
e   gestire meglio l’offerta.
Proprio l’offerta sanitaria sia pubblica che privata, richiedendo funzionalità, 
produttività,  efficienza,  economicità  e   gestione  aziendale,  non  fa  che 
proporsi gli stessi obiettivi del marketing;  per cui, con le dovute distinzioni 
e adattamenti,  esso trova una strategica ed utile applicazione al settore 
sanitario:  in  alcune  aziende  ospedaliere  il  marketing  è  inteso  come 
marketing dei servizi e delle prestazioni sanitarie, spesso relativo all’attività 
libero  professionale;  in  altre  aziende  questa  funzione  è  inglobata  nelle 
normali  attività  dell’Urp  o  dell’Ufficio  Comunicazione;  in  altre  ancora,  il 
marketing è inteso come marketing sociale, ovvero come promozione del 
4
 Cilione G., op. cit., pag. 37 – 38 
14
cambiamento volontario di comportamenti ed infine non mancano aziende 
sanitarie  dove  il  marketing  sociale  è  inteso  essenzialmente  come 
fundraising5. 
Al fine di inquadrare le applicazioni del marketing nell’ambito sanitario, è 
opportuno  evidenziare  alcuni  aspetti  che  distinguono  il  marketing  dei 
servizi sanitari pubblici dal marketing “commerciale”: 
• decisione di acquisto e pagamento: nel mercato commerciale è il 
cliente che effettua la scelta del bene o del servizio da acquistare e 
provvede al  suo  pagamento;  nel  mercato  sanitario  la  scelta  della 
prestazione  è  affidata  ad  un  prescrittore  professionalmente 
competente e il pagamento dei servizi avviene in genere da parte di 
soggetti terzi;
• obiettivi: le imprese commerciali perseguono la ricerca del profitto, 
per  quelle  sanitarie  l’imperativo  assoluto  è  la  soddisfazione  dei 
bisogni di salute dei cittadini; 
• modifica  della  domanda:  il  marketing  commerciale  cerca  di 
modificare  le  domande  dei  consumatori  al  fine  di  accrescere  le 
vendite e/o i profitti dell’azienda, il marketing dei servizi sanitari deve 
cercare di rendere più razionali gli utenti di tali servizi;
• segmenti: gli utenti dei servizi sanitari vengono classificati in: sotto-
utilizzatori  (coloro  che  non  domandano  i  servizi  di  cui  hanno 
necessità);  sovra-utilizzatori  (coloro  che  domandano  più  servizi  di 
quanto  abbisognano);  normo-utilizzatori  (coloro  che  domandano  i 
servizi  di  cui  hanno  bisogno).  Per  le  aziende  commerciali,  il  cui 
obiettivo è accrescere il  profitto,  tutti  i  potenziali  clienti  sono intesi 
5
 Attività che nel contesto sanitario si è sviluppata a seguito della possibilità di ricerca di sponsorizzazioni 
che il legislatore ha introdotto come opportunità per la pubblica amministrazione nella seconda metà 
degli anni ‘ 90. 
Fonte: www.ior.it
15
come  sotto-utilizzatori  (ovvero  come  clienti  la  cui  domanda  deve 
essere stimolata ed incrementata). 
1.1.2  Il marketing mix a supporto degli obiettivi 
Le peculiarità delle aziende sanitarie, permettono di considerare in modo 
più realistico il cosiddetto marketing mix, ovvero il mix di fattori manovrabili 
al fine di raggiungere gli obiettivi da raggiungere. Il concetto di marketing 
mix è stato formulato originariamente nell’ambito del  marketing dei  beni 
tangibili.  Esso  è  rappresentato  tramite  le  famose  4  P: product (inteso 
come progettazione delle caratteristiche del  prodotto),  price (politiche di 
prezzo), place (politiche di distribuzione), promotion (attività promozionali 
e pubblicità). Nell’ambito del marketing dei servizi, l’originario elenco delle 
4 P è stato allargato con l’aggiunta di altri tre fattori specifici dell’offerta di 
servizi6: people (le caratteristiche, le competenze e l’atteggiamento degli 
operatori  coinvolti  nell’erogazione  del  servizio),  psycological  impact 
(l’impatto psicologico dell’interazione che veicola l’erogazione del servizio) 
e  physical  resources (le  caratteristiche  del  setting  di  erogazione  del 
servizio).  Tuttavia  nel  contesto  dei  servizi  sanitari,  il  marketing  mix 
effettivamente disponibile  è più ristretto.  Risulta chiaro che alcune delle 
“leve”  non sono a disposizione del  management  di  un’azienda pubblica 
produttrice di prestazioni sanitarie: il “prodotto” è infatti disegnato in base a 
fattori  tecnico-professionali  e  di  appropriatezza,  ed  in  ogni  caso,  le 
decisioni  relative al  “cosa produrre” coinvolgono anche livelli  istituzionali 
esterni  (es.  indicazioni  regionali  o  contratti  di  fornitura  tra  aziende 
ospedaliere  e  Asl);  “il  prezzo”  è  una  dimensione  non  modificabile 
aziendalmente  se  non  per  l’attività  libero  professionale  ed  il  maggior 
comfort alberghiero; sulle politiche di “distribuzione” incidono le limitazioni 
tipiche  dei  servizi  (sono  pensabili  limitati  decentramenti  delle  sedi  di 
6
 Fonte: www.ior.it 
16
erogazione),  ed  anche  le  attività  “promozionali”,  sono  soggette  a  forti 
limitazioni (in primo luogo il divieto di pubblicità). 
La messa in atto del  marketing sanitario e del  processo che ne deriva, 
richiederà la corretta individuazione degli obiettivi da perseguire; è ovvio 
poi  che questi  obiettivi  dovranno pur sempre correlarsi  a quelli  specifici 
della missione della struttura sanitaria che lo applica7:
• riconoscere al  paziente/utente  una posizione di  centralità  e quindi 
orientare l’offerta in questa direzione;
• burocratizzare l’apparato sanitario e rendere più semplice agli utenti 
l’accesso a strutture e servizi;
• migliorare il livello della salute della domanda con il supporto che è in 
grado di dare all’offerta sul fronte della conoscenza del mercato e 
della  domanda,  della  produzione,  dell’erogazione,  della 
comunicazione e promozione, del controllo;
• avvicinare nel migliore dei modi la domanda, conoscerne i bisogni, 
rispondere alle sue esigenze ed aspettative con un’offerta di qualità 
nelle  sue  varie  esplicazioni  (pronto  intervento,  assistenza,  cura, 
ricovero, intervento chirurgico, degenza, riabilitazione, ecc.);
• recuperare  informazioni  sullo  stato  di  salute,  sulle  esigenze  della 
domanda,  sulle  offerte  concorrenziali  e  quindi  fornire  supporti 
conoscitivi quanto mai utili per il governo dell’offerta;
• predisporre ed erogare prestazioni in grado di soddisfare i bisogni e 
le attese della domanda riducendo i tempi di attesa;
• comunicare  e  promuovere  efficacemente  all’utenza  l’esistenza  di 
un’offerta con determinate caratteristiche;
• dare un consistente contributo alla stessa educazione sanitaria del 
paziente/utente;
7
 Foglio A., “ Il marketing sanitario: il marketing  per aziende sanitarie, ospedaliere, centri salute, 
ambulatori e studi medici”. FrancoAngeli, Milano, 2007, pag. 136
17
• assicurare  un  costante  e  continuo  controllo  sul  grado  di 
soddisfazione  dell’utenza  e  sul  livello  qualitativo  dei  servizi  e 
dell’assistenza offerti;
• soddisfare quantitativamente i cittadini/utenti e ottenere il consenso 
della collettività.
La capacità del marketing sanitario di conseguire i suoi obiettivi, dipenderà 
quindi  dal  livello  di  accettazione  che  l’ente  sanitario  è  in  grado  di 
assicurare. 
1.1.3 Caratterizzazioni del marketing
Come abbiamo notato, il marketing applicato anche al settore sanitario, è 
capace di migliorarne la struttura e permette di superare i tanti ostacoli che 
ne  condizionano  lo  sviluppo.  Esso  è  destinato  al  successo  semprechè 
possa disporre di alcune fondamentali caratterizzazioni8. 
     ► Marketing rispettoso della missione  .  Il marketing sanitario, deve 
essere  un  intervento  mirato  agli  obiettivi  previsti  dalla  missione  della 
struttura  in  questione,  e  deve  fare  di  tutto  non  solo  per  favorirne  il 
conseguimento,  ma  anche  per  accrescerne  il  loro  livello  quantitativo  e 
qualitativo.
     ►  Marketing rispettoso delle leggi. È chiaro che si deve tener conto 
di tutti quei principi istituzionali e delle leggi che regolamentano sia l’offerta 
di servizi sanitari che la stessa amministrazione sanitaria; in caso contrario 
diventa inapplicabile.
8
 Foglio A., op. cit., pag. 138
18
     ►  Marketing rispettoso dell’etica. L’integrazione tra marketing e 
salute implica molti aspetti etici. Le regole fondamentali della prassi medica 
fissata  da  Ippocrate,  restano  pur  sempre  valide  anche  per  quanto  il 
marketing a supporto dell’offerta sanitaria si propone di fare. Non bisogna 
dimenticare  che  esso  mira  al  conseguimento  del  benessere  fisico, 
psichico,  sociale  degli  utenti,  quindi,  prima  delle  considerazioni 
economiche, ci sono quelle etiche da tenere in conto. Il marketing sanitario 
si  deve  ben  integrare  con  la  necessaria  deontologia  medica  che 
accompagna  l’offerta  di  salute;  per  conformarvisi  è  bene  che  tenga 
presente che tutte le volte che si tratta di domanda di salute, di utenti, di 
pazienti, non si è in presenza di numeri, di generici consumatori, bensì in 
presenza di esseri umani, di vite umane in pericolo; il marketing nell’etica 
troverà  un  sostegno  alle  sue  stesse  finalità:  l’assoluta  centralità  del 
paziente/utente per la ricerca del suo interesse. 
     ►  Marketing continuo/costante.  Il marketing non è un optional da 
usare  occasionalmente;  il  suo  utilizzo  per  essere  efficace  deve  essere 
continuo e costante.
     ►  Marketing copernicano. Un ruolo primario e centrale (copernicano) 
spetta al paziente, sia esso malato che sano; per questo che il marketing in 
alcun modo, tenterà di manipolare il destinatario dell’offerta o d’alterarne 
alcun  comportamento;  il  marketing,  nel  rispetto  della  libertà  e  della 
democrazia,  vuole  fare  arrivare  al  paziente,  in  maniera  “autentica”, 
un’offerta  che  “liberamente”  e  “democraticamente”  si  potrà  accettare  o 
meno; il marketing avrà solamente un ruolo d’orientamento.
     ►  Marketing personalizzato.  L’azione sanitaria  deve sempre più 
rinunciare ai modelli standardizzati d’offerta e di modalità d’erogazione, per 
19
adattarsi  sempre  più  alle  particolari  esigenze  del  paziente/utente;  nel 
rivolgersi alla struttura sanitaria il paziente/utente ha proprie richieste ed 
aspettative; quindi l’approccio di marketing sanitario ne deve tenere conto; 
non si tratta di dare solamente servizi, si tratta invece di darli in maniera 
personalizzata; è questa l’unica via che permette al marketing sanitario di 
conseguire la customer satisfaction.
     ►  Marketing  territoriale. L’offerta  sanitaria  viene  sempre  più 
indirizzata a sostenere la domanda territoriale di salute; le varie riforme, i 
soggetti  dell’offerta  (Asl,  aziende  ospedaliere,  distretti,  ambulatori,  ecc.) 
s’indirizzano verso  il  territorio;  è  ovvio  che  anche il  marketing sanitario 
deve orientarsi in questa direzione, attivando una valida ricerca di mercato 
nel territorio, un’energica segmentazione locale, quindi politiche e strategie 
a  supporto  dell’offerta  e  del  riscontro  territoriale;  il  territorio  delimiterà 
l’ambito spaziale dell’azione di marketing sanitario e i cittadini-utenti che 
bisogna raggiungere;  ciò  non  significa  che  l’offerta  sanitaria  non  possa 
essere anche recepita da altri utenti ubicati in aree geografiche diverse e 
lontane grazie alla possibile libera scelta.
      ►  Marketing dinamico. Tutto cambia con rapidità e in continuazione, 
per cui  un marketing sanitario che veramente voglia soddisfare l’utenza 
non può non tenerne conto; l’approccio di marketing deve adattarsi  alle 
condizioni che s’impongono impostando un approccio adeguato ai bisogni 
dei  pazienti/utenti;  gli  organismi sanitari  debbono disporre di  fluidità  per 
superare  le  resistenze  procedurali  e  burocratiche,  quindi  avere  occhi  e 
orecchie  per  capire  esattamente  il  cambiamento,  recepire  le  istanze, 
adeguarsi e dare risposte con tempestività e non correre il fatale rischio di 
non accorgersi di alcunché e di restare immutati nel tempo.
20
     ►  Marketing imprenditoriale. Lo stile che deve caratterizzare l’attività 
e  l’approccio  di  marketing  sanitario,  dovrà  essere  assolutamente 
imprenditoriale  secondo  i  principi  di  razionalità  economica;  le  tecniche 
imprenditoriali  utilizzate  permetteranno  di  supportare  l’offerta  e  di 
riscontrare  la  domanda  di  salute  in  maniera  moderna,  efficace  ed 
efficiente.
     ►  Marketing coordinato.  L’attività  e  la  crescita  di  un organismo 
sanitario, trovano nel marketing un valido strumento ammesso che esso 
sia  coordinato,  cioè capace d’incanalare  tutte  le  attività  in  un processo 
coerente, ordinato e armonico; le politiche e le strategie che si attiveranno 
dovranno  raccordarsi  coerentemente  fra  loro  affinché  il  processo  di 
marketing possa risultare efficace: ciò sarà possibile ricorrendo a quegli 
strumenti  che  permettano  una  strategica  integrazione:  sistema 
organizzativo, pianificazione, controllo, gestione del personale, ecc. Inoltre, 
bisogna ricordare che in un ente sanitario siamo in presenza d’interventi 
d’attivare ed obiettivi da raggiungere che solamente con il coinvolgimento e 
il coordinamento di tutti si possono conseguire.
     ►  Marketing  dotato  di  risorse  umane e  finanziarie.  Dobbiamo 
ammettere che il marketing per trovare applicazione ed apportare risultati, 
resta vincolato alle disponibilità di risorse umane e finanziarie; le decisioni 
che  comportano  la  messa  in  atto  del  marketing  (ricerca  di  mercato, 
segmentazione,  posizionamento,  politica  di  prodotto,  prezzo/tariffa, 
comunicazione  e  promozione,  web  marketing,  ecc.)  sono  intimamente 
legate  alle  capacità  professionali  e  alle  risorse  finanziarie  messe  a 
disposizione.
21