2
media  che  ha  avuto  un’ enorme   risonanza.  La  pubblicazione  
de  La  Galassia  Gutenberg
2
  nel  1962  e  de   Gli strumenti  del  
comunicare 
3
 nel  1964,  sue  opere  fondamentali,  colse  di  
sorpresa  i  lettori  di  tutto  il  mondo.  In  un  sol  colpo  
McLuhan  mise  in  allerta  la  comunità  accademica  e   catturò  
l’attenzione  dei  media :  non  era  mai  accaduto  che  un  simile  
enigmatico  profeta  destasse  la  curiosità  della  gente  in  modo  
tanto  efficace.  Oggi  le  sue  frasi  e  i  suoi  aforismi  sono 
diventati termini  abituali  nel  vocabolario  contemporaneo.  Il 
suo  pensiero  e  la  sua  riflessione  coprono l’intera  parabola  
dell’evoluzione dell’uomo,  dandoci  ancora  oggi  preziosi  spunti  
per  riflettere  sul  futuro 
4
. 
E’  nel  contesto  urbano  ed  intellettuale  di  Toronto  che  è  
maturato  il  pensiero  di  McLuhan :  qui  egli  fonda  presso  
l’Università  di  Toronto,  il  Centro  per  la  cultura  e  per  la  
                                                 
2
 Cfr. M. MCLUHAN ,  La  Galassia  Gutenberg. Nascita  dell’uomo  tipografico , Armando, 
Roma  1976, p. 4. 
3
 Cfr. M. MCLUHAN ,  Gli  strumenti  del  comunicare ,  Il  Saggiatore , Milano  1967, 
p.9. 
4
 Cfr. M. MCLUHAN , Le  radici  del  cambiamento . Platone , Shakespeare e  la  tv, 
Armando , Roma  1998 , pp. 8-9. 
 3
tecnologia,  di  cui  lui  stesso  era  acting  director 
5
.  Questo  
Centro  è  diventato  famoso  grazie  agli  studi   di  McLuhan  e  
dei  suoi  collaboratori :  il  loro  lavoro  non  si  limitava  ad  
applicarsi  ad  un  unico  campo,  ma  spaziava  sull’intera  cultura  
contemporanea.    
McLuhan  aveva  cominciato  a  lavorare  sulla  letteratura ;  
studiò  le  tecniche  dei  poeti ,  degli  scrittori  e  degli  artisti  e  
le  applicò  all’analisi  della  cultura  contemporanea.  Fra  la  
letteratura  e  i  media  egli stabiliva  un  rapporto  completo  
perché la letteratura è un medium, un  mezzo di  comunicazione,  
ha  a  che  fare  con   la  scrittura,  con  la  stampa  e  con  la  
lingua .  McLuhan,  inoltre,  ha  in  un  certo  senso  prodotto  un  
nuovo  modo  di  fare  la  storia,  di  rileggere  la  storia  
dell’uomo :  egli  usava  la  storia,  allo  stesso  modo  che  la  
poesia ,  come  un  mezzo  per  esplorare  la  reazione dell’uomo 
ai  media  e alle  tecnologia  nelle  varie  epoche.   
                                                 
5
 Cfr.M. MCLUHAN ,Gli  strumenti  del  comunicare , cit., p. 19 . Cfr. anche  G. 
GAMALERI , Il  villaggio  elettronico  di  McLuhan ,  Capone, Lecce 1985 , p. 35. 
 4
Una  delle  sue  grandi  scoperte  fu  che  ogni  tecnologia è  
strettamente collegata  alla  gente,  agli  uomini,  “che  ogni  
tecnologia  è  un’estensione  di  noi  stessi”
6
. McLuhan dice:   
“Come  estensione  dell’uomo, ogni  tecnologia, estende  o  
“intensifica” alcuni organi o facoltà dell’utente”
7
. Quindi 
McLuhan viveva  il  rapporto  con  la  realtà  attorno  a  sé  come  
un’occasione  per   capire  i  nessi ,  i  collegamenti  tra  le  cose  e  
l’ambiente  circostante  e  continuò  ad  approfondire  i  suoi  
studi    fino  alla  morte,  avvenuta  nel  dicembre  del  1980 .   
Una  delle  componenti  fondamentali  del  pensiero  di  
McLuhan era  il  senso  di  interrelazione  tra  passato,  presente  
e futuro
8
  ;  partendo,  inoltre,  dal  presupposto  che  ogni  
grande  periodo  storico,  ha  esaltato  un  modo  di  comunicare  
preferendolo  ad altri, McLuhan  collegava  le  culture  orali  
tribali  primitive  alla  cultura  elettronica  attuale,  essa  pure  
                                                 
6
M. MCLUHAN , Gli strumenti  del comunicare , cit., p. 20. Cfr. anche D. DE 
KERCKHOVE, La  pelle  della  cultura . Un’indagine  sulla  nuova  realtà  elettronica., Ed . 
Associati ,  Ancona - Milano  2000 , p. 35. 
7
 M. MCLUHAN , L’uomo  e  il  suo  messaggio . Le  leggi  dei media , la  violenza, l’ecologia , 
la religione , SugarCo , Milano 1989 , p. 153. 
8
 Ibidem 
 5
prevalentemente  orale ;  nel  mezzo  collocava  il  periodo  del  
dominio  della  stampa (  Gutenberg ) ,  dominato  dalla  vista 
9
. 
Dall’orecchio  all’occhio , e poi ancora  dall’occhio  all’orecchio, 
 ( e  proprio  così  si  intitola  una  delle  sue  opere  importanti ) 
“E’  questa  la  strada  che  stiamo  percorrendo, dice  McLuhan. 
L’ultima frontiera  è  rappresentata  da  quelle  tecnologie  che  ci  
consentono  l’accesso diretto  a  banche  dati,  oppure  il  dialogo  
a  distanza  tra  persone
10
”. 
Quello  di  McLuhan ,  dunque ,  è  stato  un  tentativo  discusso,  
ma  geniale,  di  trovare  un  collegamento  tra  passato,  presente,  
e futuro  attraverso  una  chiave  che  pochi  studiosi  avevano 
preso  in  considerazione  :  la  chiave  dei  media,  dei  modi di  
comunicare . Un  tentativo  realizzato  con  mille  paradossi,  ma  
con  un  linguaggio  davvero  innovativo  e  ricchissimo  di  
slogans .  
                                                 
9
 Cfr. M. MCLUHAN , Gli strumenti del  comunicare ,cit., p. 21. Cfr. anche W. ONG 
,Oralità  e  scrittura.  La  tecnologia  della  parola , Il  Mulino , Bologna 1986 , pp.47- 49. 
10
 M. MCLUHAN , Dall’occhio  all’orecchio ,  Armando , Roma 1982 , p. 13. 
 
 6
McLuhan  sostiene  che  tutti  i  media,  in sé  e per  sé, e a  
prescindere dal messaggio che comunicano, esercitano 
un’influenza  sorprendente  sull’uomo e  sulla  società 
11
. L’uomo  
preistorico  o  tribale esisteva  in   un  armonioso  equilibrio  dei  
sensi  e  percepiva  il  mondo  in  modo  equo  attraverso l’udito,  
il  tatto, l’olfatto,  il  gusto  e  la  vista.  Ma  le  innovazioni  
tecnologiche   sono   delle   estensioni   delle  abilità  e   dei  sensi  
dell’uomo che alterano questo equilibrio sensoriale, 
un’alterazione, che  a  sua  volta, rimodella  la  società  che  ha  
creato  la  tecnologia.   
Secondo McLuhan , ci  sono  state  tre  innovazioni  tecnologiche  
fondamentali :  l’invenzione  dell’alfabeto  fonetico, che  ha  fatto  
proiettare  l’uomo  tribale  al  di  fuori  del  suo  equilibrio  
sensoriale e  ha  dato  alla  vista  il  predominio  sugli  altri  sensi ; 
l’introduzione  dei  caratteri  mobili  nel  XVI  secolo,  che  ha  
accelerato  il  precedente  processo ;  e  l’invenzione del  telegrafo  
nel  1844,  che  ha  segnato  una  rivoluzione  elettronica  che  
                                                 
11
Cfr. M. MCLUHAN , Percezioni .Per  un  dizionario  mediologico ,  Armando , Roma  
1998 ,p. 77.  
 7
avrebbe  finito  con  il  ritribalizzare  l’uomo  ripristinando  il  suo  
equilibrio  sensoriale.  McLuhan  si  è  assunto  il  compito  di  
spiegare  le  ripercussioni  di  questa  rivoluzione  elettronica.   
“L’alfabetismo  ha  spinto  l’uomo  fuori  dalla  tribù, gli  ha  dato  
l’occhio al posto dell’orecchio e  ha  sostituito  il  suo  sentimento  
di  appartenenza  collettiva  totale e  in  profondità  con  i  valori  
lineari e visivi e con una coscienza frammentaria ed 
individualistica . 
Di  qui  una  possibile  nota  di  ottimismo :  se  la  civiltà  
elettronica  esalterà  di   nuovo  l’orecchio,  il  senso  della  
vicinanza ,  vi  è  qualche  speranza  che  le  divisioni  del  mondo  
possano  attenuarsi” 
12
. 
Per  McLuhan, tutti i media , dall’alfabeto  fonetico  al  computer, 
sono  estensioni  dell’uomo  che  operano  in  lui  profondi  
cambiamenti,  trasformando  il  suo  ambiente.  Tali estensioni  
sono  un’ amplificazione  di  un  organo, di  un  senso  o  di  una  
                                                 
12
M. MCLUHAN , Dall’occhio  all’orecchio , cit., pp. 45- 46.  
 8
funzione .
13
  Ogni  qual volta  si  verifica  questo, sembra che  il 
sistema  nervoso centrale, per  autodifesa, intorpidisca la zona 
interessata, isolandola dalla  consapevolezza  di  ciò  che  ad  essa  
sta  accadendo.  Si  tratta  di  un  processo  simile  a  quello  che  
avviene  nel  corpo  in  condizioni  di  shock o  di  forte  stress  ;  
McLuhan  chiama  questa  forma  particolare  di  auto-ipnosi  la  
narcosi  di  Narciso,  una  sindrome  a  seguito  della quale  
l’uomo  è  inconsapevole  degli   effetti   psichici  e  sociali   della  
sua  nuova  tecnologia . Questo  problema  è  di  un’  importanza  
cruciale oggi perché l’uomo deve, come strategia di 
sopravvivenza , essere  consapevole  di  ciò  che  gli accade.  Ma  
nonostante  i   nostri  meccanismi  di  fuga  e  di  autodifesa,  la  
totale  consapevolezza  generata  dai  media  elettronici,  ci  rende  
capaci di cercare una coscienza dell’ inconscio, un 
riconoscimento che la tecnologia è  l’estensione  dei  nostri  
corpi.  Fino  alla  nostra  epoca, secondo McLuhan, il primo ad 
avere questa  consapevolezza è  sempre  stato  l’artista, che era  in  
                                                 
13
Cfr. M. MCLUHAN , Percezioni . Per  un  dizionario mediologico , cit., p. 81. 
 9
grado di leggere  il  linguaggio  del  mondo  esteriore  e  di  
metterlo  in  relazione  con  il  mondo  interiore . Ma  la  capacità  
di  percepire  le  estensioni  dell’uomo dovute  all’azione  dei  
media  ora   non  è  più  soltanto  prerogativa  dell’artista
14
 ,  ma  
anche della  gente comune, che sta cominciando  a  comprendere  
la  natura  della  sua  nuova  tecnologia,  anche  se  non  del  
tutto. Questo  perché  la  maggior  parte  delle  persone  è  
ancora  attaccata  a  ciò  che  McLuhan chiama la  visione  del  
mondo  tramite  lo  specchietto  retrovisore.  Con  ciò  egli   
intende   dire  che,  a  causa  dell’ invisibilità  di  ogni  ambiente   
durante il periodo  del  suo  rinnovamento, l’uomo è consapevole 
unicamente  dell’ambiente  che  lo  ha  preceduto.  In  altre  
parole,  un  ambiente  diviene  totalmente  visibile soltanto  
quando  è  stato  sostituito da  un  altro  nuovo ;  così  siamo  
sempre  un  passo  indietro nella  nostra  visione del  mondo .   
In  passato,  gli  effetti  dei  media   erano  percepiti   in  modo  
più  graduale permettendo  all’individuo  e  alla  società  di  
                                                 
14
 Cfr. Ibidem. 
 10
ammortizzarne  l' impatto in  una  certa  misura . Oggi  , nell’era  
elettronica  della  comunicazione  istantanea, McLuhan  crede  
che  la  nostra  sopravvivenza, o  almeno  il  nostro  benessere,  
dipendano  dalla  comprensione  della  natura  del  nostro  nuovo  
ambiente perché i media elettrici costituiscono una 
trasformazione  totale e  quasi  istantanea  della  cultura,  dei  
valori  e  dei  comportamenti.  Questo  cambiamento  radicale  
genera  grande  sofferenza  e  perdita  di  identità,  cui  si  può  
rimediare  soltanto  attraverso  una  presa  di  coscienza  della  
sua dinamica . Se comprendiamo le trasformazioni  rivoluzionarie 
causate  dai  nuovi  media , potremo  prevederle ,  e  controllarle ;  
ma  se  continuiamo  nel  nostro  stato  di  catalessi  subliminale ,  
ne  diventeremo  schiavi 
15
. 
Così , McLuhan  cerca di  spiegare  l’impatto  che  le    tecnologie  
e  i  media  hanno  avuto  su  di  noi,  dall’inizio  della  storia  fino  
ad  oggi ;  egli  ribadisce  ancora  che  una  volta   che  una  nuova  
tecnologia  penetra  in  una  società,  qualunque  essa  sia,  satura  
                                                 
15
 Cfr. Ibidem. 
 11
ogni  sua  istituzione. Così  la  nuova  tecnologia  è  un  agente  
rivoluzionario.  Lo  vediamo  oggi  con   i media  elettrici   e  lo  
abbiamo  visto  parecchie  migliaia  di  anni   fa   con  
l’invenzione dell’alfabeto fonetico, che ebbe enormi ripercussioni  
sull’uomo 
16
. 
L’esplorazione di  McLuhan  arriva, infine,  ad  un  giudizio  
profondamente  morale,  ma  non  moralistico .  McLuhan  non  
è  stato  soltanto  uno  studioso,  un  intellettuale,  ma  anche  un  
uomo  di  grande  dirittura e  di  moralità  che  permea  tutta  la  
sua  opera.  Non  a  caso  ricorrono  profonde  affinità  tra  
McLuhan  ed  un  pensatore  cristiano,  Pierre  Teilhard  de  
Chardin ,  che  egli  frequentemente  cita  nei  suoi  scritti .  Ciò  
che  li  accomuna  è  una  visione  cosmologica,  cioè  di  un  
universo  in  cui  l’uomo,  progressivamente, conquista  nuove  
dimensioni .  Il “ villaggio  globale” di  McLuhan  non  è  lontano  
dal  concetto  di  noosfera
17
 di  Teilhard , quando  afferma  che  il 
                                                 
16
 Cfr. Ibidem 
17
 P. Teilhard  de  Chardin  quando  parla   di  noosfera , intende un  cervello  
tecnologico  mondiale. 
 12
lavoro  della  redenzione  dell’uomo  parte  dalla  conquista  della  
sfera  materiale  della  Terra,  della  sua  crosta,  per  spingersi  
sempre  più  all’esterno,   per  cerchi  concentrici,  verso  il  cielo, 
verso  un orizzonte  immateriale,  la  noosfera, cioè  la  sfera  della  
comunicazione  totale.   
In  questa  rapida  conquista,  McLuhan  sottolinea  l’importanza  
decisiva  delle  tecnologie,  dei  flussi  di  comunicazione,  dei  
media :  i  satelliti  televisivi  ne  sono  l’esempio  più  evidente.  
Teilhard  e  McLuhan  si  sono  posti  entrambi  alla  ricerca  di  
nuovi  equilibri,  di  nuove  armonie  nel  rapporto  della  persona  
col  creato . 
 Le  ultime  ricerche  di  McLuhan si  sono  mosse  proprio  da  
questo  grande  discorso  sull’universo,  il  “macrocosmo,  per  
poi  arrivare  a  quello  sull’individuo,  il  “microcosmo” :  su  
come  l’uomo  percepisce, con  la  sua  mente, il  complesso  
ambiente  che  ha  attorno  a  sé.  Siamo  così  nel  campo  della  
ricerca   neuroculturale, che  studia  il  rapporto  tra  l’ambiente,  
da  una  parte, e, dall’altra, la percezione sensoriale,  l’acquisizione  
 13
di  informazioni  e  il  loro  trattamento da  parte  della  nostra  
mente
18
.  McLuhan  aveva  messo  a  fuoco  tutto  questo,  certo  
più  in  chiave  di  intuizione che  di  verifica  sperimentale,  ma  
sono  stati  poi  alcuni  dei  suoi  allievi  a  continuare  le  ricerche  
in  questa  direzione.     
 Fra  di  essi , vanno  ricordati  sicuramente Walter  J.  Ong
19
  e  
Derrick De Kerckhove
20
.Il primo si è occupato  prevalentemente    
di  tecnologie  della  parola  e  del  complesso  rapporto  tra  
oralità  e   scrittura   nelle   società  industriali   avanzate,  mentre  
il  secondo  ha  dedicato  una  buona  parte  delle  sue  ricerche  
allo  studio  delle  relazioni  esistenti tra  tecnologie  e  processi  
di  coscienza  simultanea  condivisa  nelle  reti  telematiche e  
nella produzione dell’immaginario  globale.  
                                                 
18
 Cfr. M. MCLUHAN , Percezioni. Per  un  dizionario  mediologico , cit., p. 91. Cfr. anche 
U. ECO , E’  morto  Marshall  McLuhan , in  “La  Repubblica” , gennaio 1981. 
19
 W. J. Ong ,  nato  a  Kansas  City  nel  1912 ,  entra  nella  compagnia di  Gesù  
nel  1935 ,  e  poi  insegna  letteratura  inglese  e americana alla  Saint- Louis  
University.  Noto  per  i  suoi  studi  sulla  cultura  del  Rinascimento ,  e  in  
particolare  su  Ramo ,  si  è  interessato  di  molteplici  tematiche , religiose ,  
umanistiche , tecnologiche .  Fra  le  sue  opere  vanno  ricordate :  American  Catholic  
Crossroads (1959 ) , The  Barbarian  Within (1962 ),  The  presence  of  the  World ( 1967 ),  
e  Orality  and  Literality ( 1986 ). 
20
 D. De Kerckhove  ,  collaboratore  di  McLuhan  al  Centro per  la  cultura  e  la  
tecnologia  all’Università  di  Toronto ,  è  autore  del  volume  La  pelle  della  cultura. 
Un’indagine  sulla  nuova  realtà  elettronica , Ed. Associati , Ancona- Milano  2000.