5  
Attualmente l’opinione dominante è che i bambini, nei diversi stadi di 
sviluppo, mettono in moto meccanismi diversi nell’elaborazione della 
separazione genitoriale. 
Tali reazioni dipendono da più variabili, le quali hanno a che fare 
direttamente con il minore (sesso, età, intelligenza, autonomia, controllo 
interiore, stima di sé) oppure con il setting familiare3. 
L’aumento delle separazioni coniugali ha determinato col passare del 
tempo, un cambiamento culturale nell’immaginario collettivo, e di 
conseguenza un ridimensionamento delle conseguenze sui figli.  
Tale “sdrammatizzazione” corrisponde in parte al vero, e le ricerche sono 
abbastanza univoche nell’affermare che oggi non si osservano più, o in 
misura ridotta, i disturbi che si registravano nel passato, ma è lecito 
pensare che si tratti di un andamento piuttosto che di un cambiamento. E’ 
abbastanza improbabile che un minore non risenta della rottura dei legami 
affettivi; è invece possibile che la “banalizzazione”, a cui spesso si assiste, 
da parte dei media, di questo tipo di eventi abbia indotto una maggiore 
accettazione superficiale4. C’è da augurarsi che il risvolto positivo di tale 
“sdrammatizzazione”, consista in un atteggiamento più costruttivo da 
parte delle figure adulte, che poggiando sull’accentuazione forte della 
responsabilità  verso  i  figli, porti  ad  una  presa in  carico e  prosecuzione  
 
                                                                 
3
 Wassilios E. Fthenakis, Le reazioni del figlio diviso , in “Oggi Famiglia”, n. 12 (1995), p.5. 
4
 Moretti G., Bambini in difficoltà. La condizione del bambino in situazioni familiari difficili, in 
“Vita e Pensiero”, n. 7-8 (1990), p. 528. 
6  
collaborativa dei compiti genitoriali.   
Ci si chiede comunque quanto siano diffuse e/o condivise nel senso 
comune tali concezioni, e come si articolino in rapporto alle 
diversificazioni sociali5. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                                                                 
5
 Malagoli Togliatti M., Ardone R. G., Separazione coniugale e figli adolescenti, in Famiglie in 
difficoltà tra rischio e risorse, Studi Interdisciplinari sulla famiglia,  “Vita e Pensiero”, n. 11 
(1992), p.6. 
7  
 
 
 
 
 
 
 
I  PARTE 
ASPETTI METODOLOGICI 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
8  
 
 
 
 
 
 
 
Cap. I: METODOLOGIA DELLA RICERCA 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
9  
1.1. Fasi della ricerca 
 
Il presente capitolo è dedicato all’illustrazione degli aspetti 
metodologici più rilevanti della ricerca  e delle diverse fasi in cui si è 
articolata. 
E’ stato utilizzato come strumento di rilevazione dei dati, un 
questionario, somministrato agli studenti frequentanti la terza media, il 
primo ed il secondo anno di scuola media superiore a Pescara6. 
La ricerca è stata condotta a partire da Gennaio 1997, articolandosi in 
varie fasi, che hanno previsto: 
- individuazione dell’oggetto di studio; 
- scelta del campione; 
- formulazione del questionario: 
1. costruzione del questionario; 
2. verifica attraverso i pre-test; 
3. elaborazione definitiva; 
- raccolta dati mediante la somministrazione del questionario 
definitivo (iniziata a Marzo ’97); 
- elaborazione statistica dei dati; 
- interpretazione dei dati.  
 
                                                                 
6
 Sono stati intervistati 2632 studenti. 
10  
1.2. L’oggetto di studio 
 
Il punto di partenza di una qualsiasi ricerca è costituito sempre da un 
interrogativo. 
Ciò che maggiormente è stato preso in considerazione, in questa 
ricerca, è la percezione che il preadolescente e l’adolescente hanno 
della famiglia. 
L’obbiettivo era quello di far emergere l’eterogeneità delle situazioni 
familiari, cogliendo non solo le dinamiche, ma anche i reali bisogni 
dei soggetti intervistati.  
Il lavoro svolto, tenta, a partire dalle citate premesse, di capire e 
studiare il punto di vista degli adolescenti sulla famiglia nelle sue 
varie manifestazioni e realtà in termini quantitativi.  
Accanto alla valutazione “oggettiva” della situazione del minore, si è 
cercato di compiere anche un’indagine di carattere più “soggettivo” 
che, pur nei suoi limiti, tenesse conto di come fosse stato percepito ed 
interiorizzato l’ambiente e le relazioni interpersonali all’interno della 
famiglia. 
In particolare ci si è proposti di: 
- capire il significato che assume per un adolescente il doversi 
confrontare con la separazione dei genitori; 
 
11  
- valutare il rapporto esistente tra genitori e figli; 
- capire che tipo di famiglia desiderino gli adolescenti; 
- evidenziare le eventuali differenze esistenti su alcune tematiche, in 
base al sesso ed all’età, nei ragazzi di genitori coniugati e ragazzi 
di genitori separati o divorziati.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
12  
1.3. Il campione 
 
La scuola7 costituisce la principale istituzione che affianca la famiglia, per 
un’arco considerevole di tempo, nell’educare, preparare e formare 
preadolescenti (nell’età dell’obbligo scolastico) e parte degli adolescenti (che 
continuano gli studi), in prospettiva di un loro inserimento nella società. Un 
ruolo questo di grande importanza, per tale motivo essa non può più avere 
solo una funzione d’insegnamento o di verifica dell’apprendimento, ma deve 
necessariamente farsi carico di una funzione educativa più ampia. 
Sulla base di queste valutazioni, i presidi ed i docenti hanno accordato il loro 
assenso e la loro disponibilità al presente lavoro. 
I soggetti della ricerca sono gli alunni delle scuole medie: 
- “Antonelli” Via Tibullo     n.8 172 
- “Carducci” Via F. Romana   n.    85 
- “Fermi”  Via Salaria Vecchia  n.    68 
- “Foscolo”  Via Rio Sparto   n.    16 
- “Mazzini”   V.le R. Margherita       n.    80 
- “Michetti”  Via del Circuito   n.    62 
- “Montale”  Via del Santuario    n.    92 
- “Pascoli”  Via Roma    n.    77 
 
                                                                 
7
 Servizio Ricerche Sociali RSO/A (a cura di), Condizioni di vita dei minori in Italia, ISTAT 
Notiziario, Serie 4 – Foglio 41 – Anno XV n. 1 – Marzo 1994, p. 3. 
8
 Numero questionari validi. 
13  
- “Ravasco”  V.le Bovio     n.    26 
- “Virgilio”  Via di Sotto    n.    82 
E degli istituti superiori: 
- I.T.C. e per Geometri   “T. Acerbo” n.  107 
-    “                    “  “Aterno”  n.  208 
-    “                    “  “Manthonè”  n.  143 
- I.T. Industriale               “A.Volta”  n.    97 
- I. Profess. e per il Comm.  “Michetti”  n.  214 
-   “                    “      “Di Marzio”  n.    89 
- I. Professionale Alberghiero    n.  132 
- I. Magistrale e Linguistico  “Marconi”  n.  332 
- Istituto d’Arte      n.    19 
- Liceo Artistico      n.    76 
-     “    Scientifico   “Da Vinci”    n.    53 
-     “            “   “G. Galilei”  n.  213 
-     “    Classico   “D’annunzio” n.  102. 
 
 
 
 
 
14  
1.4. Il questionario9 
 
Prima di arrivare alla versione definitiva del questionario (allegato in 
appendice) è stato effettuato un pre–test, tramite il quale si chiedeva ai 
ragazzi di rispondere alle domande e di segnalare tutti i problemi, 
anche minimi, che avessero trovato nella lettura ed interpretazione 
delle stesse. 
I soggetti scelti per il pre–test sono stati i ragazzi del Reparto 
Femminile e Maschile del Gruppo Scout Pescara 1, della Parrocchia di 
S. Cetteo (Pescara). 
Essendo il questionario, destinato a ragazzi, si è cercato di porre 
attenzione all’aspetto linguistico delle domande (phrasing), rendendo 
le domande il più possibile semplici e comprensibili.  
Il questionario è composto da domande chiuse e semichiuse, 
raggruppate secondo il contenuto in: 
- notizie relative all’ambiente di vita familiare (numero componenti, 
titolo di studio e lavoro dei genitori, provenienza geografica, 
istituto o famiglia); 
                                                                 
9
 Il questionario è stato elaborato tenendo presente, ma modificandolo secondo gli obbiettivi, il 
questionario adottato per un tema simile e presente su: Di Nicola G. P. (a cura di), La famiglia 
vista dagli adolescenti. Riflessioni su un’indagine in Abruzzo, UNICEF, Teramo, Demian 
Edizione, 1994. 
15  
- notizie inerenti ragazzi con genitori separati o divorziati (tipo di 
affidamento, periodo di visita genitore non affidatario, vissuto 
emotivo del ragazzo); 
- tipo di relazione esistente tra i genitori ed i figli (relazioni 
intrafamiliari); 
- la famiglia desiderata; 
- alcune domande di controllo (o filtro). 
Le domande, secondo il tipo, si suddividono in: 
- domande con diverse opzioni con una sola possibilità di risposta10, 
con due11 e con tre possibilità di risposta12 ( a seconda del tipo di 
domanda): si è voluto spingere l’intervistato a scegliere, evitando 
una troppo facile adesione a molte risposte ed un conseguente 
appiattimento dell’informazione ottenuta; 
- domande a variabile quantitativa: si tratta di scrivere un valore 
puramente quantitativo (età, numero componenti la famiglia, giorni 
trascorsi con il genitore non affidatario)13. 
 
 
 
 
                                                                 
10
 Domande n. 14 – 15 – 19 – 21 – 24 – 25 – 26 – 27 – 28 – 29. 
11
 Domande n. 16 – 17 – 18 – 20 – 22 – 23. 
12
 Domande n. 30 – 31. 
13
 Domande n. 2 – 6 – 12. 
16  
1.5. La somministrazione del questionario 
 
Una volta individuato il campione e formulato il questionario, il passo 
successivo è stato quello di studiare la metodologia più efficace per la 
sua somministrazione, al fine di motivare alle risposte gli intervistati, 
e cercare di eliminare quanto più possibile le non risposte. 
Si è adottata una modalità standardizzata di presentazione, in modo da 
evitare di influenzare i ragazzi nelle risposte e di porre attenzione a 
particolari domande che potevano risultare poco chiare o suscitare 
perplessità. 
E’ stato prima di tutto assicurato ai ragazzi l’anonimato del 
questionario, quindi sono stati illustrati gli obbiettivi della ricerca ed è 
stata rimarcata l’estrema importanza dell’accuratezza e della veridicità 
delle risposte fornite. 
Tali spiegazioni sono state date personalmente agli studenti, quando 
ciò non è stato possibile, insieme con i questionari è stata consegnata 
una lettera di presentazione (o pagina di motivazione alla risposta, 
allegata in appendice) da leggere in classe. 
Il questionario, consegnato in busta, è stato auto compilato. 
 
 
 
17  
1.6. L’elaborazione dei dati 
 
Il processo di lavorazione che consente il passaggio dal supporto 
cartaceo dei dati (i questionari compilati) ai risultati elaborati prevede 
tre fasi di lavoro: 
1. la revisione dei questionari; 
2. la registrazione su supporto informatico; 
3. individuazione e correzione degli errori su tali supporti.  
Dal punto di vista dell’individuazione e della correzione degli errori, 
questi possono essere distinti in: 
- errori individuati e corretti manualmente: errori minimizzati e 
circoscritti alla fase della revisione dei questionari, sono stati 
necessari ai fini della registrazione ed hanno riguardato le domande 
inerenti le notizie relative alla residenza, incompatibilità tra dati 
(numero componenti la famiglia), assenza del codice di 
riferimento; 
- errori individuati e non corretti: si tratta di segnalazione di risposte 
mancanti o maggiori a quanto richiesto, per le quali non c’erano 
tuttavia elementi validi per giustificare una correzione; 
- errori individuati e corretti in modo interattivo: si è trattato di errori 
avvenuti nella fase d’inserimento dei dati, ed errori individuati 
mediante il controllo di coerenza delle risposte (es. domande 
18  
inerenti i componenti la famiglia); questo tipo di correzione è 
avvenuta intervenendo direttamente sul campo errato del record. 
Nei casi rimasti dubbi, è stata attribuita una codifica di mancata 
risposta.  
I questionari sono stati archiviati ed elaborati su computer mediante il 
gruppo di programmi Office ‘97 per Windows ’95.