Per un modello di sviluppo della Calabria fondato sull'ecoturismo
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14 Passiamo adesso a descrivere brevemente la fauna presente in Calabria, partendo dal graffito ritrovato nella Grotta del Romito di Papasidero, raffigurante un grosso bue e risalente a circa dieci mila anni fa; era l’epoca di grandi mandrie di cervi, daini, caprioli, cinghiali, camosci, stambecchi, ma anche orsi, linci, lupi. Addirittura fino agli inizi del secolo scorso era presente in alcune zone del Mar Ionio la foca monaca. Ma la grande varietà di animali, dovuta anche alle forti differenze climatiche e ambientali interne e litoranee, si manifesta ancora oggi in molte località della regione. Tra i monti e le foreste, in particolare in Sila, anche se è recente qualche avvistamento in Aspromonte, mitico è il mistero del lupo, circondato da leggende e racconti. Un predatore dalle orecchie a punta, gli occhi gialli, la folta pelliccia, che si nutre prevalentemente di avanzi di cibo presenti nelle discariche, essendo sempre più rare le sue prede naturali. Di tutti i cuccioli del branco pochi sopravvivono, e ancora meno riescono a riprodursi. Accanto al lupo incontriamo la martora, simile ad un gatto, solitario, si nutre di mammiferi. Altri predatori come il tasso, il gatto selvatico, la volpe, la faina, sono presenti in tutto il territorio regionale. Ma il triste primato di rarità spetta al capriolo, per il quale, oltre ad esserne sempre più probabile la scomparsa, ne è minacciata anche l’autenticità, visti gli accoppiamenti con altre specie. Poco frequenti sono anche il cervo e il daino, mentre è ancora forte la presenza del cinghiale, diffuso in tutta la regione, come anche la lepre, nonostante il continuo prelievo venatorio. La loro presenza estesa è anche da attribuirsi alla capacità di adattarsi a diversi tipi di clima e nutrizione. Ma a popolare le foreste calabresi non mancano scoiattoli e ghiri, questi ultimi soggetti a bracconaggio per la prelibatezza della loro carne. I volatili più importanti sono l’aquila reale, che domina i cieli sovrastanti il Massiccio del Pollino, l’aquila del Monelli, presente in Aspromonte, l’astore, lo sparviero e il gufo reale. Altri rapaci che trovano habitat in Calabria sono l’allocco, la civetta, il barbagianni, il gufo comune. Noto per la sua velocità è il falco pellegrino. Ma i cieli calabresi sono abitati da nibbi reali, corvi imperiali, picchi neri. Ultimo, ma non per importanza, animale degno di nomina quale abitante delle foreste è la vipera, anch’essa come il lupo avvolta da luoghi comuni che la fanno apparire un pericolosissimo rettile. In realtà la vipera è un animale abbastanza timido, che usa il morso solo come difesa. Allontanandoci dalle foreste e spostandoci verso ambienti più umidi, troviamo la lontra, in via d’estinzione in Calabria per diversi motivi, si nutre prevalentemente di pesci ed esce allo scoperto soprattutto di notte. Le zone nei pressi di fiumi e laghi (quei pochi che ci sono) sono popolate da diverse specie di uccelli e rettili come l’airone bianco, l’airone rosso, il germano reale, rospi e tritoni. Numerose sono le varietà di insetti in tutto il territorio: coccinelle, api, vespe, lucciole, cicale. Trattiamo infine della fauna dei fondali marini, caratterizzata da organismi come coralli, madrepore, crostacei e pesci di piccolo taglio, tra i quali è sempre più frequente avvistarne di tropicali, data la temperatura sempre più alta delle acque del Mediterraneo. Non è comunque insolito constatare in parti più
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Longo |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università degli Studi della Calabria |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Discipline Economiche e Sociali |
Relatore: | Matteo Marini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 149 |
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