Tematizzare il G8. Il dibattito sul vertice di Genova nei media
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15 dopo la fine della guerra. L’Organizzazione fu creata con la conferenza di San Francisco (aprile-giugno 1945) e vi parteciparono, all’inizio, 50 Stati fondatori. 1.1.1. Le organizzazioni internazionali nel “mirino” dei contestatori no-global E’ in un periodo estremamente delicato per la ripresa economica internazionale dopo lo choc bellico che vengono istituite quelle organizzazioni internazionali che oggi sono maggiormente contestate dal popolo no-global: la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e il GATT (che non è un’organizzazione internazionale), dalle cui ceneri nascerà nel 1994 l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Comba, 1995). La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Nel 1944 in seguito alla conferenza di Bretton Woods vengono create due istituzioni basilari dell’organizzazione neo-liberista internazionale: la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Originariamente lo scopo della Banca Mondiale era quello di aiutare la ricostruzione dei Paesi usciti dalla Seconda Guerra Mondiale, ma in seguito, dal momento che l’Europa poteva ricevere aiuti finanziari da altre parti (soprattutto attraverso il Piano Marshall ), la Banca si è orientata verso il sostegno dello sviluppo dell’economia dei Paesi più deboli, erogando direttamente prestiti. Il FMI si pone tra i principali obiettivi quello di: a) promuovere la cooperazione monetaria internazionale, attraverso un’istituzione permanente che assicuri un meccanismo di consultazione e di collaborazione sui problemi monetari internazionali (art.1, n.1); b) facilitare l’espansione e lo sviluppo armonico del commercio internazionale che deve contribuire all’instaurazione e conservazione di alti livelli di occupazione e di reddito effettivo, nonché allo sviluppo delle risorse produttive di tutti gli Stati membri (art.1, n.2); c) promuovere la stabilità dei rapporti di cambio tra gli Stati membri (art.1, n.3); d) appoggiare l’istituzione di un sistema multilaterale dei pagamenti per le transazioni correnti fra gli Stati membri e l’eliminazione delle restrizioni valutarie che ostacolino lo sviluppo del commercio internazionale (art.1, n.4); e) ispirare fiducia agli Stati membri, mettendo a loro disposizione, con appropriate cautele, le sue risorse alle quali possono attingere gli Stati in difficoltà, in modo da assicurare agli stessi la possibilità di correggere gli squilibri della bilancia dei pagamenti, senza ricorrere a misure rovinose per la prosperità nazionale o internazionale (art.1, n.5). Dal GATT al WTO 2 . Un importante pilastro sul quale avrebbe dovuto fondarsi la struttura giuridica del neo-liberismo post-bellico sarebbe dovuto essere l’Organizzazione Internazionale del Commercio (ITO), che però non entrò mai in vigore: gli Stati Uniti e la Gran Bretagna non provvidero alla ratifica del trattato istitutivo dell’Organizzazione, la cosiddetta Carta dell’Avana (dal nome della città nella quale venne redatto il documento nell’ambito della Conferenza delle Nazioni Unite sul 2 La creazione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio ( WTO ) implica una trasformazione della struttura istituzionale del GATT: mentre quest’ultimo era un contratto tra nazioni alle cui norme ciascun Paese poteva opporre un veto oppure sottrarsi, la nuova istituzione è una “personalità legale” come le Nazioni Unite o la Banca Mondiale, cosicché i suoi regolamenti sono vincolanti per i suoi membri.
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Informazioni tesi
Autore: | Michela Vindrola |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Franca Roncarolo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 208 |
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