Tematizzare il G8. Il dibattito sul vertice di Genova nei media
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16 commercio e l’occupazione). Ma il progetto non naufragò completamente: 23 Stati rielaborarono e completarono la IV parte del documento, che venne infine sottoscritto nell’ottobre del 1947, prendendo il nome di Accordo generale sulle tariffe doganali ed il commercio (GATT). L’Accordo generale si fondava sui principi di: libertà degli scambi, non discriminazione e reciprocità. Delle modifiche che vennero introdotte in seguito, è importante ricordare l’aggiunta, nel 1964, di una nuova parte all’Accordo generale: la quarta, per favorire il commercio dei Paesi in via di sviluppo (PVS). L’Accordo generale si trasformerà in una vera e propria organizzazione internazionale in seguito agli accordi dell’Uruguay Round, sottoscritti a Marrakech il 15 aprile 1994. Viene così istituita l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Rispetto al GATT, il WTO impone ai suoi membri un modello di sviluppo neo liberista più accentuato che da un lato dà spazio a settori di più vasta portata (gli investimenti che incidono sugli scambi internazionali, TRIMS; i diritti di proprietà intellettuale riguardanti il commercio, TRIPS; i servizi, GATS), e dall’altro “tocca aspetti apparentemente collaterali al commercio internazionale (ambiente, rapporti Nord-Sud, aspetti relativi al dumping sociale), caratterizzandosi quindi come punto di riferimento e di azione rilevante, insieme al Fondo monetario internazionale, per la regolamentazione dei fenomeni della globalizzazione dei mercati” (Porro, 1999, 23). 1.1.2. Le critiche alla triade FMI - Banca Mondiale – WTO Secondo i contestatori dell’attuale sistema mondiale globalizzato i governi nazionali hanno ceduto molto del loro potere alla “nuova trinità istituzionale 3 ” formata dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. Problemi quali la povertà, la disoccupazione, la disuguaglianza, l’influenza delle grandi imprese sul potere politico, la stagnazione economica e il degrado ambientale non sono problemi nuovi che la società si trova improvvisamente ad affrontare. In passato si ricorreva ai meccanismi democratici di governo ed alla mobilitazione sociale a livello nazionale. “Quando però le grandi imprese sono divenute sempre più globali e quando delle istituzioni sopranazionali come il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e il GATT sono divenuti progressivamente più potenti, questi strumenti si sono dimostrati ogni giorno meno efficaci” (Brecher e Costello, 1995, 13-14). Particolarmente criticate sono le politiche di aggiustamento strutturale adottate dalla Banca Mondiale e dal FMI. I programmi di aggiustamento strutturale sono indispensabili per poter accedere ai prestiti; per perseguirli “i governi vengono incentivati a snellire l’apparato statale con privatizzazioni e licenziamenti nel settore pubblico, a ridurre le barriere doganali, a esportare di più, a ridurre drasticamente tutti i finanziamenti statali, a contenere l’inflazione mediante strategie monetarie restrittive e alti tassi di interesse e infine a ridurre il livello dei salari” (ibidem, 22). La liberalizzazione degli scambi e l’assoluta mobilità dei capitali promosse dall’istituzione di organismi internazionali (anche a livello regionale) favoriscono la libertà delle multinazionali di spostarsi, a seconda delle maggiori prospettive di profitto, incontrando sempre un minor numero di ostacoli. “Una simile “libertà” per le grandi imprese si configura come una restrizione delle libertà dei governi e dei cittadini: 3 La frase è del diplomatico colombiano Luis Fernando Jaramillo.
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Informazioni tesi
Autore: | Michela Vindrola |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Franca Roncarolo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 208 |
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