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INTRODUZIONE 
 
In questa dissertazione finale il mio obiettivo è stato quello di analizzare 
come viene rappresentata la città europea nei film di Woody Allen in 
rapporto al fenomeno del cineturismo. 
Ho ritenuto opportuno iniziare la dissertazione con una presentazione delle 
caratteristiche del cineturismo, la nascita, lo sviluppo in Italia, il modo in cui 
può incrementare l’afflusso turistico di una località e le conseguenze negative 
che esso può provocare. Con questo capitolo ho voluto analizzare come sia 
una città già famosa e turisticamente appetibile (come ad esempio Roma) sia 
una località sconosciuta ai più, possano beneficiare degli effetti positivi 
derivanti dal cineturismo. 
Il regista, sempre rimasto lontano dal mondo hollywoodiano e dai suoi 
schemi, ha sempre avuto molta difficoltà a trovare budget alti per la 
realizzazione dei suoi film e ha dovuto accontentarsi di trovare budget bassi 
che gli garantissero però di girare in media un film all’anno. Viste le crescenti 
difficoltà nel trovare finanziamenti negli USA, negli anni 2000 Allen decide 
di lasciare la sua New York, protagonista di gran parte delle sue pellicole, per 
accettare le proposte ricevute dalle città di Londra, Barcellona, Parigi e Roma 
di girare tra le loro bellezze architettoniche i suoi nuovi film.    
Dalla sua Manhattan, immortalata nell’omonimo film, a Roma, Allen ha 
sempre reso la città protagonista dei suoi film, adattandola alla sua sensibilità 
e cercando di farne emergere la propria identità. È proprio in città che si 
svolgono scene di vita quotidiana di coppie spesso in crisi, di intellettuali ed 
artisti, Allen parla dei problemi dei protagonisti delle storie che spesso 
decidono di affrontarli in sedute di psicoanalisi. Il regista racconta storie 
caratterizzate da un mix dei temi a lui più cari, con uno stile che l’ha reso 
inconfondibile. Negli anni il regista è rimasto abitudinario anche nelle 
tecniche di ripresa, che ha dovuto adeguare in base al budget per la 
realizzazione del film in suo possesso, nel rapporto particolare con gli attori e 
nell’uso di battute tipiche dell’umorismo ebraico. 
Il cinema è considerato un efficace strumento pubblicitario per il territorio, 
utile ad attirare nuovi flussi turistici ed a migliorare l’immagine di una
6 
 
 
località. Le potenzialità del cineturismo, che oltre ad apportare effetti positivi 
può in alcuni rari casi causare danni in territori che non si sono attrezzati 
adeguatamente ad accogliere il flusso turistico, hanno spinto vari enti locali 
europei a proporre ad Allen di girare film nelle loro città, trovando sempre 
dalla parte del regista grande entusiasmo nell’accettare le loro proposte. Nel 
2005 inizia il periodo europeo del regista con Match Point, primo di tre film 
che compongono idealmente una trilogia noir, caratterizzata da tinte cupe, in 
cui tra omicidi e sensi di colpa a prevalere saranno gli interessi personali. In 
seguito a Scoop del 2006 e Cassandra’s Dream del 2007, Allen si sposta dalla 
capitale britannica a Barcellona, solare e piena di vita, in cui gira la 
commedia romantica Vicky Cristina Barcelona uscita nelle sale nel 2008, 
accettando l’invito degli enti locali catalani. Diversamente dalla trilogia noir 
londinese, questa pellicola mostra un amore passionale, impulsivo e a tratti 
geloso. Il periodo europeo continua con Midnight in Paris del 2011, 
commedia brillante in cui lo scrittore Gil compie un vero e proprio salto nel 
tempo ritrovandosi nella Parigi della Belle Époque da lui tanto sognata, 
circondato dai personaggi più famosi e rappresentativi di quesgli anni. Segue 
nel 2012 il film girato in Italia, To Rome with Love, in cui vengono presentate 
quattro storie tra loro indipendenti e molto diverse ambientate tra le vie 
centrali della capitale romana e  a Trastevere. Questo film, che riporta alla 
memoria alcuni film di Fellini, regista molto amato da Allen, non è stato 
accettato positivamente dalla critica che ha accusato il regista di non aver 
rappresentato la vera anima della città affidandosi alla rappresentazione di 
stereotipi tipici della visione americana del Belpaese.
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CAPITOLO 1 
IL FENOMENO DEL CINETURISMO 
 
1.1. Cos’è il cineturismo? Origini e definizioni.  
Nel tempo sono state date varie definizioni di questo concetto importato dalla 
cultura americana e anglosassone e che dalla fine degli anni Novanta viene 
analizzato e preso in considerazione in Italia, anche in ambito accademico. 
La sinergia tra cinema e turismo si è manifestata da subito, con l’avvento 
stesso del cinema, sostituendosi alle “letterature di viaggio” sette-
ottocentesche, trasferendo il soggetto delle emozioni e dei sogni del lettore-
spettatore sul set cinematografico. 
Cos’è il cineturismo? Per poterne dare una definizione è necessario capire 
quali nessi esistano tra film e turismo, approfondendo l’influenza che le 
produzioni cinematografiche possono esercitare sugli spettatori nella scelta, 
nell’acquisto e nel consumo dei prodotti turistici.  
 
Da quando nel secondo dopoguerra il fenomeno del cineturismo è apparso 
negli Stati Uniti ad oggi, ne sono state date numerose definizioni, gran parte 
delle quali racchiudono al loro interno questo ampio ventaglio di aree di 
influenza tra produzioni audiovisive e turismo. In generale, possiamo definire 
il cineturismo come un “movimento turistico stimolato dalla visione di un 
film o di altri prodotti audiovisivi”.
1
 
Uno dei primi studiosi che ha cercato di definire meglio il comportamento e 
le scelte del turista è l’americano MacCannell, fondatore della sociologia 
scientifica del turismo, il quale definisce il concetto di rappresentazione come 
fondamentale per il turismo moderno, dove il turista è un collezionista di 
simboli, il quale tramite un meccanismo di trasposizione di significati, 
trasforma oggetti (e quindi anche luoghi) concreti in contenitori simbolici.
2
 
                                                   
 
1
  D’Amico A., Ciak si viaggia: location e flussi turistici., Università di Messina 2012, p. 7. 
2
 MacCannell D., Il turista: una nuova teoria della classe agiata., Utet, Torino 2005, p. 97-
102.
8 
 
 
Tooke e Baker, sostengono che  “Film is a successful medium for tourism if 
the storyline and site are closely interrelated and film involves the audience 
in the story giving them an emotional experience which they link with the 
location.”
3
  
Riley e Van Doren sottolineano l’importanza della visione cinematografica di 
un luogo il quale “consente la familiarizzazione con il luogo stesso e la 
raccolta di informazioni relative ad esso. Tale valore “informativo” dei film 
consente una maggior “consapevolezza” del luogo dal parte del turista, 
diminuendo le ansie e le preoccupazioni legate all’arrivo in un luogo 
sconosciuto”.
4
 
Provenzano definisce il “Cineturismo” come “il nuovo fenomeno socio-
culturale di recente e spontanea costituzione, che si sprigiona dal desiderio 
degli spettatori di andare a visitare in prima persona i luoghi che ha visto 
“rappresentati” nei film o in fiction televisive.”
5
 
Hudson e Ritchie parlano di “Film tourism”, una definizione che inserisce il 
processo di influenza del film nella fase motivazionale, di percezione del 
desiderio di visitare un determinato luogo. 
6
  
Evans parla di “Film-induced tourism” descrivendolo come “Tourist’s visits to 
a destination or attraction as a result of the destination being featured on TV, 
video or the cinema screen.”
7
 
Anche Beeton parla di “Movie-induced tourism” definendolo “visitation to 
the site where movies or a TV programme have been filmed as well as to tour 
                                                   
 
3
 “Un film è un mezzo di successo per il turismo se la trama e il luogo sono strettamente 
correlati e se il film coinvolge gli spettatori nella storia dando loro un’esperienza emozionale 
che collegano al luogo in cui è stato girato.” (trad. mia)  
Tooke N., Baker M., Seeing is believing, the effect on visitor numbers to screened locations., 
in <<Tourism Management>>, n. 17, 1996, p. 87. 
4
 Fagiani M.L., L' immagine dei territori : cineturismo e altri percorsi., Centro Editoriale e 
Librario, Rende 2009. p.17 
5
 Provenzano R.C., Al cinema con la valigia, i film di viaggio e il cineturismo, Franco Angeli, 
Milano 2007. 
6
 Hudson S., Ritchie J.R.B., Promoting destination via film tourism: an empirical 
identification of supporting marketing initiatives, in <<Journal of Travel Research>>, n. 44, 
2006, pp. 387-396. 
7
 “La visita da parte di un turista di un luogo o di un’attrazione in seguito alla sua apparizione 
in televisione, video o sullo schermo cinematografico.” (trad. mia)  
Evans M., Plugging into TV tourism, Insights, March 1997, pp.135-138.
9 
 
 
to production studios, including film-related theme parks. What is of interest 
is the tourist activity associated with the film industry”
8
. Secondo questa 
affermazione siamo autorizzati a parlare di cineturismo tutte le volte in cui è 
possibile evidenziare una qualche connessione fra la vacanza e il cinema, a 
prescindere dalla natura e dalla forza di tale relazione. L’etichetta di Movie 
Induced Tourism finisce per comprendere quindi svariati comportamenti di 
consumo turistico mossi da motivazioni più o meno intensamente correlate 
alla visione di un film.  
                                                                                                              
Il termine “Set-jetters” usato da Hogg si inserisce nel contesto tipicamente 
anglosassone di “celebrity culture”, facendo riferimento a quel segmento 
specifico che si reca sui luoghi del cinema per ripercorrere le location dove le 
star del cinema hanno recitato.
9
 
In Italia il termine Cineturismo è un neologismo nato all'Ischia Film 
Festival nel 2003. Fino a quel momento, infatti, in Italia si parlava solo di 
Turismo Cinematografico. Fu proprio il direttore artistico dell’Ischia Film 
Festival Michelangelo Messina, ad usare per primo questo termine nel corso 
del primo convegno sull’argomento.
10
 
Queste sono solo alcune delle definizioni esistenti e la loro varietà dimostra il 
fatto che non esista ancora una definizione univoca per questo complesso 
fenomeno. 
 
 
 
                                                   
 
8
 <<Visita di un luogo in cui sono stati girati film o programmi televisivi o ancora a studi 
televisivi, inclusi parchi divertimento a tema. Ciò che conta è l’attività del turista associata 
all’industria cinematografica.>>  Beeton S., Film Induced Tourism, Channel View 
Publications, Bristol 2005, p.11. 
9
 Giansanti L., Cineturismo: la location cinematografica come geografia emozionale. La 
diversificazione del prodotto vacanza attraverso il film e l’audiovisivo, in <<Annuali 
Italiani del Turismo Internazionale 2007-08>>, p. 162. 
 
10
 http://www.cineturismo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1:cosa-e-il-
cineturismo&catid=12:il-cineturismo&Itemid=349  consultato in data 27/07/2013