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L'approccio narrativo nel trattamento delle dipendenze

L’elaborato si propone di analizzare la complessità dei fattori che contribuiscono all’instaurarsi di una patologia dipendente e gli approcci suggeriti per la cura tra i quali quello narrativo.
Partendo dalle riflessioni degli autori che, per primi hanno analizzato l’uso della narrazione in psicoterapia si sono esaminati e proposti gli studi di Jiames Hillman sulla cura delle frammentazioni narrative, l’individuazione di copioni, l’importanza del raccontarsi per la Terapia Sistemico-Relazionale.
In particolare si è prestata attenzione alla raccolta dell’anamnesi attraverso un racconto funzionale alla comprensione della patologia e al suo essersi instaurata, ai ricordi, ai traumi, ai lutti e a tutte le criticità che hanno fatto da sfondo alla dipendenza, e alla relazione tra chi narra e chi ascolta.
In base a quanto esposto è facilmente deducibile come l’approccio narrativo investa due dinamiche di uguale importanza sia al fine diagnostico che terapeutico: i vissuti, le emozioni e gli stati d’animo del paziente, ma anche la risonanza emozionale, il coinvolgimento e gli aspetti proiettivi del terapeuta.
Al fine di approfondire tale tematica ci si è avvalsi dell’Hermeneutic Single Case Efficacy Design e del Client Change Interview Protocol, studi che analizzano trattamento e cambiamento attraverso le relazioni percepite dal paziente e le sensazioni e le considerazioni del terapeuta che lo ha preso in carico.
L’elaborato che segue è stato strutturato in quattro capitoli, in ognuno dei quali si sono analizzate, nel dettaglio, alcune tra le ricerche e i lavori legati alle tematiche correlate all’approccio narrativo
Si è partiti dalla definizione e dai criteri diagnostici per quanto riguarda le dipendenze, individuandone i fattori di rischio e le prospettive terapeutiche.
Nel secondo capitolo si sono prese in esame studi sulla narrazione in ambito terapeutico, i metodi di ricerca e i dati messi a confronto a dimostrazione di una strategia nuova ed efficace.
Nel terzo capitolo si è trattato il setting narrativo sia attraverso la disamina delle considerazioni fatte in letteratura clinica rispetto alla metodologia, che all’individuazione del paziente più adatto, all’interno di una patologia da dipendenza, fino allo sviluppo di un percorso terapeutico.
Nel quarto ed ultimo capitolo si è sottolineata l’importanza di continuare nella ricerca di strumenti utili a facilitare la narrazione di sé, capaci di contenere il disagio legato al recupero di vissuti problematici che hanno indotto il paziente alla dipendenza, ma anche alla consapevolezza di essere vittima di una patologia, ma non per questo passivo di fronte alla stessa.
Tra i possibili sviluppi dell’approccio narrativo si è esaminato quello legato alla visione di immagini, disegni, tavole, attualmente in uso più con finalità diagnostiche che facilitante la narrazione e si sono anche esaminate i pro e i contro, i limiti e le risorse dell’approccio narrativo, sottolineando quanto siano essenziali la volontà ma anche la capacità di «raccontarsi».
In ultima analisi, poiché in ogni percorso terapeutico con un paziente affetto da dipendenza, qualunque sia l’approccio usato, è essenziale che egli abbia tra gli obiettivi la voglia e la capacità di comprendere se stesso, si è sottolineato come sia essenziale creare una relazione tra colui che narra e colui che ascolta, in modo da intraprendere un percorso di comprensione per il paziente e di restituzione coerente di frantumazioni narrative o incongruenze, da parte del terapeuta.
Modalità importantissima poiché le proprie storie di vita sono l’unico modo per raccontare a chi ascolta, disagi, paure, al fine di creare, nel setting, una relazione che attraverso l’accettazione prima, il cambiamento dopo, possa consentire il liberarsi da comportamenti dipendenti che condizionano in modo incontrollabile lo stile di vita.

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40 2 – Le narrazioni in psichiatria e psicopatologia 1.2 Cenni storici La narrazione è nata con l’uomo. Edmund White sostiene che ognuno di noi vive esperienze che cerca di tradurre e interpretare alla luce di quanto gli è accaduto in passato. Per farlo ha bisogno di contestualizzarle, di inserirle in uno telaio narrativo, con una «cornice» ove sia possibile vedere e definire sfondo e rilievo di quanto raccontato. Ma se affermare che «ogni persona è la sua storia» può sembrare eccessivo non possiamo ignorare che: «in qualche modo (…) le storie della nostra specie, del nostro gruppo etnico, della nostra famiglia, delle nostre relazioni significative e delle opzioni già sottoposte al nostro arbitrio, sono contemporaneamente vincoli e possibilità, humus e radici per ogni nuovo atto di coscienza.» 91 L’attenzione sulle narrazioni dei pazienti ha conosciuto diverse fasi, ed è scivolata tra le ricerche che hanno permesso nuove a precise classificazioni delle dipendenze senza mai cessare di essere un punto essenziale per comprendere chi, come e cosa, fossero alla base della patologia. Giuseppe Martini scrive che: «ogni narrazione è un tentativo di comprendere se stessi e il mondo che sembra rispondere a istanze molto profonde» 92 «capaci di dare un senso al disagio provato, alla patologia esistente scavando, fino a ritrovare quelle motivazioni o quei significanti intrecciati tra loro come fili conduttori di storie a volte nate «tra le note stonate della famiglia o le falle del mondo sociale» 93 Per ripercorrere la storia dell’approccio narrativo occorre seguire le tappe della nascita della psichiatria e della psicopatologia come scienze autonome attraverso il pensiero che ha caratterizzato gli esponenti delle loro principali Teorie. 91 F. VEGLIA, Della storia personale in psicologia cognitiva, in Storie di vita. Narrazioni e cura in psicoterapia cognitiva a cura di F. Veglia Torino Bollati Boringhieri Edizioni 2017 (1999) 92 G. MARTINI, Ermeneutica e narrazione: un percorso fra psichiatria a psicanalisi. Torino Bollati Boringhieri Edizioni 1998 93 F. RIBOLDI, Dipendenze e autocura Francavilla al mare Psicoline Edizioni 2013 p. 41

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Informazioni tesi

  Autore: Mariangela Ciceri
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Marco Saettoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 132

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Parole chiave

dipendenza
narrazione
trattamento dipendenze
narrazioni in psichiatria
narrazioni in psicologia
setting narrativo

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