Verso una didattica laboratoriale, percezioni e riflessioni su un cambiamento che fatica ad avvenire

4 INTRODUZIONE La didattica di oggi, inserita in un contesto sociale che si è evoluto e si sta evolvendo in maniera esponenziale rispetto alle riforme proposte nelle scuole, si dimostra inefficace alle esigenze degli studenti. La scuola viene percepita come distante, l’apprendimento è nozionistico e la motivazione estrinseca. La scuola italiana si dimostra, inoltre, poco adatta a soddisfare le attuali richieste del mercato del lavoro. L’articolo di Cozzolino (2014) cita la strategia europea descritta nei documenti di Lisbona 2010 ed Europa 2020 in cui si chiede ai Paesi membri di innalzare il livello di competenza dei giovani cittadini: si evince la forte esigenza di formare personale con un livello di conoscenza elevato, ma soprattutto con la capacità di “rimettere in discussione i saperi acquisiti e la disponibilità ad apprenderne di nuovi” per poter far fronte alle richieste di un mercato in continua evoluzione. A tal fine, vengono proposte nelle scuole diverse attività laboratoriali, finalizzate all’acquisizione di competenze trasversali, che portino gli studenti a mettere alla prova quanto appreso in un contesto più concreto. Tuttavia, i metodi didattici utilizzati dagli insegnanti sembrano faticare ad accettare il cambiamento, spesso favorendo una struttura educativa più tradizionale. Questa ricerca ha l’obiettivo di rispondere alla domanda “perché le nuove metodologie faticano ad essere introdotte nelle scuole?” prendendo in esame riflessioni e percezioni di un campione di insegnanti di un istituto professionale, uno dei percorsi che più risente dell’esigenza di preparare al meglio gli studenti al mondo del lavoro. La scuola presa in considerazione è l’IIS Galileo Ferraris di Settimo Torinese nella quale è stato avviato il progetto SILVER: un laboratorio finalizzato a introdurre i ragazzi al mondo della programmazione e del Digital Storytelling al fine di poter intervenire in prima persona come facilitatori in un percorso con un gruppo di anziani aderenti. Il progetto è stato un’ottima occasione per raccogliere dati sulle percezioni di questa tipologia di didattica alternativa anche da parte degli studenti.