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Stratificazione sociale e pratiche di consumo: una problematica ancora attuale

La tesi analizza il rapporto tra le classi sociali e le pratiche di consumo, in particolare di consumo culturale. il primo capitolo si occupa di presentare le principali teorie che trattano il fenomeno del consumo nella prospettiva della classe sociale provenienti dalla sociologia classica. L’obiettivo di questo capitolo è PRESENTARE LE COORDINATE TEORICHE DA CUI MUOVE IL LAVORO E DUNQUE evidenziare il fatto che il consumo sia un fenomeno socialmente rilevante. Ciò è stato possibile grazie al contributo di diversi autori che già a partire dalla fine dell’ottocento hanno riscontrato delle sistematicità nelle pratiche di consumo analizzabili in relazione alla posizione sociale ricoperta dall’individuo.
Il secondo capitolo si occupa invece di analizzare il sistema dei media inserendolo nel tessuto dell’esperienza individuale. Il capitolo ripercorre le tappe principali degli studi sugli effetti dei media evidenziando in particolare la loro natura sociale e il loro potenziale aprendo dunque la questione sul ruolo che essi giocano nell’ambito della differenziazione e dunque se essi possano avere un potere emancipatore e o se tendano ad amplificare le differenze preesistenti.
La questione rimane aperta poi nel terzo capitolo che si concentra però su un aspetto specifico ovvero i nuovi media e la società che essi hanno contribuito a creare e che tuttora contribuiscono a modificare. La società dell’informazione è descritta da diversi autori come più mobile e meno gerarchica e ciò potrebbe portare a pensare che il concetto di classe abbia perso il suo potere. Tuttavia dalle ricerche empiriche prese in considerazione che analizzano i diversi aspetti del consumo dei nuovi media come ad esempio l’accesso e l’utilizzo, EMERGE la persistenza di significative differenze. A tal proposito una prospettiva importante per i futuri sviluppi è rappresentata dalla media education ovvero una disciplina che ha lo scopo di alfabetizzare la popolazione all’uso consapevole ed efficace dei media.

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1 Introduzione Il presente elaborato si occupa di analizzare il rapporto tra stratificazione sociale e pratiche di consumo, con un’attenzione particolare a quelle relative all’uso dei media. L’interesse per tale argomento nasce nell’ambito della sociologia della conoscenza, ambito disciplinare che si interessa di come la collocazione sociale di un individuo condizioni la sua concezione del mondo e dunque il suo modo di vivere. L’influenza della stratificazione sociale comprende un ampio ventaglio di aspetti della vita quali il linguaggio, la visione del mondo e l’ideologia, l’immaginario sociale, fino a riguardare la partecipazione sociale e politica e lo stile di vita. Tra la dimensione inerente alle visioni del mondo e quelle più strettamente legate allo stile di vita possiamo collocare il comportamento di consumo: in sociologia si evidenzia la natura sociale delle pratiche di consumo e la loro differenziazione a seconda dei gruppi sociali. Dopo una rassegna complessiva su questo tema generale, la tesi si sofferma sul consumo mediale, dato il crescente peso dei media nella società. L’obiettivo del lavoro è dunque, alla luce delle diverse teorie che si sono susseguite nel tempo, comprendere se sia ancora possibile parlare di differenziazione sociale nell’ambito delle pratiche di consumo e in particolare nel consumo dei media. Per fare ciò il primo capitolo si occupa di illustrare le principali teorie classiche sul rapporto tra consumi e classi sociali. Già a partire dall’Ottocento diversi autori hanno notato la sistematicità di alcune pratiche di consumo e ne hanno cercato di stabilire le cause. Per Simmel (1895) ciò che conta è l’imitazione derivante dalla necessità di vivere in società, mentre per autori come Veblen (1899) e Riesman è necessario considerare rispettivamente la tendenza all’ostentazione delle classi superiori e la differenziazione dovuta al bisogno di appartenenza (e quindi di distinzione tra “un noi” e “un loro”). Successivamente ci si è focalizzati sul concetto di consumo di massa, riguardante beni standardizzati e diffusi su larga scala. A questo proposito va detto che fino agli anni Settanta del Novecento la produzione industriale di massa è stata analizzata criticamente, in quanto ad essa è stata associato un consumo passivo, dove la quantità sembrava prevalere sulla qualità. Quest’ultima, secondo la prospettiva critica, veniva meno anche nell’ambito dei consumi culturali tanto che, ad esempio, gli autori della Scuola di Francoforte hanno parlato di “semi-cultura” per indicare il livellamento verso il basso dei gusti dovuto alla produzione in serie. In questo contesto il consumatore risulta passivo, influenzabile e facilmente manipolabile dai detentori dei mezzi di produzione, ovvero la classe dominante. Anche Baudrillard (1972) si pone in maniera critica nei confronti del sistema di produzione, ma si distacca dalle teorie francofortesi in quanto attribuisce al consumo una funzione ideologica, e dunque il potere di fornire regole di consumo specifiche per ciascuna classe, naturalizzando così le differenze sociali. La tesi passa poi in rassegna le più recenti prospettive analitiche che, a seconda dei casi, hanno a loro volta preso le distanze dalla prospettiva francofortese, sebbene con un diverso gradiente di

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Informazioni tesi

  Autore: Benedetta De Pasquale
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Comunicazione Pubblica e d'Impresa
  Relatore: Fiorenzo Parziale
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 63

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Parole chiave

consumo
stratificazione sociale
cultural studies
marx
media education
consumo culturale
effetti dei media
classi sociali
consumo mediale
scuola di birmingham

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