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L’arte di dire il falso. Per una definizione cognitiva della menzogna.

Che cosa è una menzogna? Perché e come mentiamo? È una capacità esclusiva degli esseri umani, dotati di linguaggio, oppure questa abilità è riscontrabile anche nel mondo animale, seppur in maniera minore? Il presente lavoro cerca di rispondere a queste domande, a partire da una definizione della menzogna fino a giungere a una comparazione con le tipologie d’inganno tipiche dei primati non-umani. L’obiettivo sarà capire se c’è una linea di continuità tra l’inganno dei nostri parenti prossimi, in linea filogenetica e come questa capacità si possa basare sul riconoscimento reciproco delle intenzioni. Nell’essere umano, grazie al linguaggio essa avrebbe subito un’ evoluzione che poggia anche sul piano della comunicazione verbale. Il filo conduttore della nostra tesi sarà chiarire i limiti delle concezioni classiche della menzogna, in particolare la teoria del filosofo analitico inglese Paul Herbert Grice. A partire dalla prospettiva teorica neo-griceana nota come “teoria della pertinenza” proporremo un definizione alternativa di menzogna, capace di distinguerla dai fenomeni pragmatici della metafora e dell’ironia.

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11 CAPITOLO PRIMO 1.1 La menzogna: un naturale inganno strategico Sin dall‟origine del mondo come lo conosciamo, la lotta per la sopravvivenza 1 ha aguzzato l‟ingegno degli esseri viventi animali e vegetali dando luogo a vere e proprie strategie per la prosecuzione della vita sia dal punto di vista ontogenetico del fenotipo, sia da quello dello sviluppo filogenetico in modo che fosse garantita la sopravvivenza 2 della specie. Ciò è stato possibile mettendo in atto i più diversificati tentativi di dare scacco matto a un eventuale predatore e assicurarsi così la salvezza oppure riuscendo a trarre in inganno la preda, permettendone in fine la cattura: come afferma il noto antropologo Volker Sommer ciò è reso possibile dal ruolo che attribuisce al fenomeno della comunicazione «la funzione naturale della comunicazione in sostanza non risiede affatto nel trasmettere un‟informazione veritiera» 3 in quanto i segnali d‟inganno e di dissimulazione sono fattori di vitale importanza. Il mimetismo e il camuffamento sono diventate delle tattiche adattive preziose per assicurarsi la possibilità di fuggire al predatore o di attirare a sé la preda, basti pensare alla mutazione del pigmento della pelle dei camaleonti o la somiglianza della mantide religiosa a uno stelo d‟erba, piuttosto che la capacità delle piante carnivore di attrarre nelle proprie “fauci” gli insetti che si trovino nelle vicinanze, tramite l‟emanazione di alcune secrezioni che colpiscono il sistema olfattivo delle incaute prede che ne vengono a contatto. La specie umana non è esente da questo “gioco” 4 fatale e pur avendo, come vedremo, delle comunanze col resto del regno animale, le strategie d‟inganno degli esseri umani hanno subito un‟evoluzione particolare per merito di una facoltà che pur non rendendola speciale, rispetto a gli altri esseri viventi, ne costituisce assai probabilmente il tratto peculiare che la contraddistingue: il linguaggio. Questa è l‟abilità che più di altre rende l‟essere umano capace di ordire delle categorie d‟inganno sofisticate e nel corso di questo elaborato prenderemo in considerazione, nella fattispecie, l‟analisi del fenomeno ingannatorio della menzogna, che rappresenta l‟esempio più emblematico del come la comunicazione umana possa rendere conto della capacità di fare il possibile per riuscire a modificare il comportamento, gli stati 1 Cfr. L. Anolli, Mentire: anche gli animali lo fanno, Il Mulino, Bologna 2003. 2 Cfr. R. Dawkins, The Selfish Gene, Oxford University Press, Oxford 1976; trad. it. Il gene egoista, Arnoldo Mondadori, Milano 1989. 3 V. Sommer, Lob der Lüge. Täuschhung und Selbstbetrug bei Tier und Mensch, Verlag, München 1992; trad. it. Elogio della menzogna. Per una storia naturale dell’inganno, Bollati Boringhieri, Torino 1999, p. 65 4 Cfr. L. Anolli, Mentire: anche gli animali lo fanno, cit. .

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Informazioni tesi

  Autore: Giovanni Battista Chiappe
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Francesca Ervas
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 52

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