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Strutture in legno per la ricostruzione post-sisma dei centri storici: progetto di una soluzione integrata per gli edifici in muratura

Gli eventi sismici che hanno colpito l’Italia Centrale negli ultimi dieci anni (L’Aquila 2009 e Amatrice 2016) hanno avuto conseguenze catastrofiche, prima di tutto per la perdita di vite umane e, parimenti, per l’intero costruito dei centri storici. L’impiego della buona arte muraria non è stato sufficiente e le murature, in molti casi di bassa qualità, non hanno resistito di fronte a scuotimenti di tale entità, sfarinandosi e causando l’immediato collasso delle strutture. Il reale problema per i piccoli borghi di rilevanza storica come i comuni abruzzesi, è la ricostruzione, in particolar modo per le civili abitazioni a uno o due piani fuori terra. Il caso studio oggetto di ricerca della tesi magistrale, è quello di progettare proprio per la fase post-sisma una casa in legno a basso costo, energeticamente autosufficiente, semplice e facilmente montabile, che possa servire non solo nella fase emergenziale, ma anche come risposta a un modo di abitare in luoghi colpiti, senza necessariamente creare nuove città, le new town, e che allo stesso tempo, non deturpi l’aspetto estetico dei centri storici colpiti. Mantenere il paramento murario di una civile abitazione parzialmente crollata, collegandolo con una nuova struttura in legno integrata internamente, ha garantito questo aspetto prezioso.

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I Introduzione «Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa» Albert Einstein La fine dell’anno 2016 è stato devastante per le popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto, senza dimenticare l’infinita serie di scosse, oltre 65.800, registrate sull’Appennino centrale dall’evento principale al 30 aprile 2017, articolati su 3 sequenze successive le forti scosse del 24 ago- sto, del 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017, a cui possiamo aggiungere gli eventi di magnitudo 5.4 e 5.9 registrati nella serata del 26 ottobre 2016. Gli scuotimenti del terreno ancora oggi si fanno sentire in quelle terre: Amatrice, Accumuli, Arquata, San Benedetto del Tronto, Norcia, Monte- reale, eccetera, località che interessano il pieno Centro Italia e più preci- samente quattro regioni: Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio. Molte vitti- me, e danni incalcolabili al patrimonio edilizio. I borghi e le cittadine col- pite sono ancora adesso ammassi di macerie e c’è necessità di nuove in- dagini e valutazioni di agibilità. L’obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di progettare per la fase post-sisma una casa a basso costo, energeticamente autosufficiente, semplice e facilmente montabile, che possa servire non solo nella fase emergenziale, ma anche come risposta a un modo di abitare in luoghi colpiti, senza necessità di dover per forza creare nuove città, le new town, tanto dibattute e che non deturpi l’aspetto estetico dei centri storici colpi- ti. La ricerca si è articolata su cinque capitoli di seguito brevemente il- lustrati. Il primo capitolo analizza in modo puntuale la definizione di carico dinamico sulle strutture e quella di Oscillatore Semplice (SDOF), conside- rando i suoi aspetti caratteristici e descrivendo tutte le casistiche possibili.

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Bagnoli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Scienze e Tecnologie Applicate
  Corso: Ingegneria civile e ambientale
  Relatore: Ernesto Grande
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 270

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Parole chiave

sisma
muratura
centro storico
terremoto
legno
l'aquila
amatrice
soluzione abitativa
modulo abitativo provvisorio
struttura integrata

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