Caratterizzazione di malte di interesse archeologico: il caso studio del Rione Terra di Pozzuoli

3 1. INTRODUZIONE 1.1 premessa Negli ultimi decenni un’attenzione sempre maggiore è stata rivolta alle problematiche inerenti alla conservazione e alla tutela del patrimonio culturale [1]. A cominciare dal 1963, quando Cesare Brandi formulò la Teoria del Restauro, nella quale definiva il restauro come il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro [2]; per arrivare alla definizione di “bene culturale” elaborata dalla Commissione Franceschini nel 1967 quale testimonianza materiale avente valore di civiltà e strumento di umana elevazione, si evidenzia come sia in atto uno spostamento dell’attenzione sulla matericità dell’opera d’arte. Questo atteggiamento ha comportato la necessità sempre crescente di utilizzare un approccio scientifico al problema dello studio e della conservazione del bene culturale generalmente inteso, sia come supporto all’approccio storico- archeologico che come mezzo indispensabile lì dove l’approccio classico non riusciva ad arrivare [3]. A questo proposito sono state sviluppate tecniche di analisi specifiche per i beni culturali a partire da tecniche utilizzate in altri campi. Questo non fa altro che sottolineare maggiormente come l’argomento rappresenti un campo di ricerca ampio e sfaccettato, capace di mettere in relazione tra loro diverse discipline e di coordinare ogni loro peculiarità.