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I comportamenti politici in un'area di piccola impresa: il caso dell'area della sedia in Friuli Venezia Giulia

Nel Friuli orientale, in una zona che comprende dieci piccoli comuni, si colloca il distretto industriale della sedia altrimenti denominato “Triangolo della sedia” in quanto il suo cuore produttivo da sempre si trova nell’area compresa tra i tre comuni limitrofi di Manzano, San Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo. Il “Triangolo della Sedia” si estende per una superficie di 210 km quadrati e dal 1994 è stato riconosciuto dalla regione Friuli Venezia Giulia come “distretto”, sebbene tecnicamente non come distretto della sedia ma come “distretto del legno e del mobile in legno” .
Nell’area operano circa 900 aziende che producono complessivamente 50 milioni di sedie finite e 20 milioni di componenti per sedie all’anno con un fatturato aggregato che si aggira attorno ai 2200 miliardi (con esclusione del fatturato dei terzisti con il quale si stima si arrivi attorno ai 3000 miliardi); gli addetti impiegati sono all’incirca 9.200, 14.000 se si include l’indotto. Questo distretto fornisce l’80% della produzione nazionale di sedie, il 50% di quella europea e il 32% di quella mondiale.
La produzione ha un orientamento particolare verso l’export; infatti quasi il 90 % delle sedie prodotte sono destinate al mercato estero dove la percentuale più rilevante è assorbita dai paesi dell’Unione Europea ed in particolare dalla Germania. Queste sono le caratteristiche generali.
Ma per definire un distretto industriale è necessario utilizzare dei criteri che vadano oltre il mero risultato economico. Per questo, nel capitolo primo, si delineano le modalità che definiscono le fondamenta sociali ed economiche dell’altrimenti detto sistema produttivo locale, che si rifanno a studi condotti già all’inizio del secolo mentre, nel secondo capitolo si prendono in considerazione le dinamiche sociali e politiche che stanno alla base di quelle che vengono definite subculture territoriali, individuate come orientamento di fondo delle società di piccola impresa.
Nel capitolo terzo per prima cosa si delineano i metodi adottati nella definizione spaziale dell’Area della sedia, che è una zona più grande del distretto industriale così come definito dalla normativa in vigore. Infatti, l’Area della sedia è vista in questa tesi, come quel territorio connotato dalla presenza di significativi insediamenti produttivi specializzati nell’industria sediaria e non solo, quindi, come area che necessariamente risponde a definizioni normative particolari. L’Area della sedia, da noi delineata, comprende anche alcuni comuni della provincia di Gorizia. Dal punto di vista economico, quest’area, ha le caratteristiche tipiche di un distretto di piccola e media impresa della macroarea definita “periferica” o “Terza Italia” che si articola territorialmente tra le regioni del Centro e del Nordest italiano.
L’Italia, infatti, raccoglie al suo interno diverse realtà economiche che si possono identificare in tre grandi partizioni: il Nord Ovest delle grandi imprese private, il Mezzogiorno industrialmente arretrato e il Centro-Nordest delle aree industriali di piccola e media impresa. Ognuna di queste tre caratterizzazioni economiche si manifesta in una marcata diversità nelle dinamiche sociali e politiche che stanno alla base del tessuto sociale delle aree in cui si collocano. In particolare, considerando la storia delle tre zone, si riscontrano delle notevoli differenze influenzate da diversi fattori non ultimo quello politico.

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1 INTRODUZIONE Nel Friuli orientale, in una zona che comprende dieci piccoli comuni, si colloca il distretto industriale della sedia altrimenti denominato “Triangolo della sedia” in quanto il suo cuore produttivo da sempre si trova nell’area compresa tra i tre comuni limitrofi di Manzano, San Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo. Il “Triangolo della Sedia” si estende per una superficie di 210 km quadrati e dal 1994 è stato riconosciuto dalla regione Friuli Venezia Giulia come “distretto”, sebbene tecnicamente non come distretto della sedia ma come “distretto del legno e del mobile in legno”1. Nell’area operano circa 900 aziende che producono complessivamente 50 milioni di sedie finite e 20 milioni di componenti per sedie all’anno con un fatturato aggregato che si aggira attorno ai 2200 miliardi (con esclusione del fatturato dei terzisti con il quale si stima si arrivi attorno ai 3000 miliardi); gli addetti impiegati sono all’incirca 9.200, 14.000 se si include l’indotto2. Questo distretto fornisce l’80 % della produzione nazionale di sedie, il 50 % di quella europea e il 32 % di quella mondiale. La produzione ha un orientamento particolare verso l’export; infatti quasi il 90 % delle sedie prodotte sono destinate al mercato estero dove la percentuale più rilevante è assorbita dai paesi dell’Unione Europea ed in particolare dalla Germania3. Queste sono le caratteristiche generali. Ma per definire un distretto industriale è necessario utilizzare dei criteri che vadano oltre il mero risultato economico. Per questo, nel capitolo primo, si delineano le modalità che definiscono le fondamenta sociali ed economiche dell’altrimenti detto sistema produttivo locale, che si rifanno a studi condotti già all’inizio del secolo mentre, nel secondo capitolo si prendono in considerazione le dinamiche sociali e politiche che stanno alla base di quelle che vengono definite subculture territoriali, individuate come orientamento di fondo delle società di piccola impresa. Nel capitolo terzo per prima cosa si delineano i metodi adottati nella definizione spaziale dell’Area della sedia, che è una zona più grande del distretto industriale così come definito dalla normativa in vigore. Infatti, l’Area della sedia è vista in questa tesi, come quel territorio connotato dalla presenza di significativi insediamenti produttivi specializzati nell’industria sediaria e non solo, quindi, come area che necessariamente risponde a definizioni normative particolari. L’Area della sedia, da noi delineata, comprende anche alcuni comuni della provincia di Gorizia. Dal punto di vista economico, quest’area, ha le caratteristiche tipiche di un distretto di piccola e media impresa della macroarea 1 Delibera regionale n. 2179 del 27 maggio 1994. 2 Fonte: Camera di Commercio Industria e Artigianato di Udine (1997) 3 Fonte: Promosedia (1999)

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Informazioni tesi

  Autore: Fabrizio Biscotti
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1998-99
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Liborio Mattina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 197

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Parole chiave

distretti industriali
sistemi produttivi locali
area della sedia
triangolo della sedia
distretto industriale della sedia
distretto industriale di manzano

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