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Media education: cartoni animati come modelli educativi per l'infanzia

Il tema dell'infanzia, nelle scienze sociali, ha sempre occupato un posto secondario, in effetti anche i dati statistici e le informazioni rispetto alla conoscenza dell'infanzia, sono scarsi. "Per migliaia di anni i bambini sono stati tra gli strati più oppressi della società umana; il periodo dell'infanzia è stato considerato poco importante e il passaggio alla realtà adulta doveva avvenire il più rapidamente possibile" (Terziyska 2017)
Intorno alla metà degli anni 70 si aprono le porte ad una nuova Sociologia dell'infanzia, in quanto si assiste ad un crescente interesse verso quest'ultima, divenuta "questione sociale". Ciò non significa che l'infanzia, come studio, non era incluso nei campi di ricerca delle scienze sociali, ma ne viene rivalutato il metodo di studio: si supera il paradigma teorico dello sviluppo dell'infanzia e il suo divenire e si cerca di indagare l'infanzia in sé, come componente strutturale, mettendo al centro il presente del bambino e il suo ruolo attivo nella società. Un ruolo che permette al bambino di modificare e trasformare il mondo circostante, grazie alla riproduzione interpretativa che va a sostituirsi alla socializzazione. Importante diventa anche il gruppo dei pari, dove i bambini creano cultura, per spiegare e dotare di senso il mondo degli adulti. Entrando nella vita quotidiana dei bambini, quelli che li accompagnano per la maggior parte del tempo, individualmente o collettivamente, sono i cartoni animati. Da questi i bambini ricevono valori, pensieri, stili di vita, gusti e preferenze, che a loro volta elaborano, interpretano e riutilizzano nella realtà circostante. Se la cultura si forma in gruppo, perché non prendere in considerazioni ciò che ai bambini piace di più, ovvero i cartoni animati, e utilizzarli nei luoghi responsabili dell'interazione, come la scuola? La didattica scolastica in alcuni casi ha fronteggiato questo aspetto, tenendo conto delle abitudini mediali dei bambini e utilizzandole per educare. In alcune scuole dell'infanzia, sono stati affrontati percorsi educativi ai media e con i media, portando avanti dei progetti nel campo della Media Education. In cosa consistono questi progetti? Vengono utilizzati dei cartoni animati da interpretare e, a volte, riprodurre per rendere non solo l'ambiente scolastico più coinvolgente e quotidiano, ma con l'intento di rinforzare anche il lavoro di gruppo, centro di cultura simbolica e interazione sociale. Tutto, ovviamente, a fini educativi, in cui dai cartoni animati vengono estrapolati concetti di ogni genere che rientrato sempre negli argomenti didattici istituzionali. Si tratta di un'educazione che possa mettere al centro il bambino stesso.

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11 1.1.1 CARATTERISTICHE FONDAMENTALI E DIFFERENZE William Corsaro è un sociologo americano, ed è ora professore emerito nel Dipartimento di Sociologia dell'Indiana University, Bloomington, dove ha vinto il President's Award for Distinguished Teaching nel 1988. Grazie alla borsa di studio, ricevuta dal programma “Fulbright Senior Research Fellow” 5 , svolse delle ricerche in Italia, in particolare a Bologna, nel 1983-1984. Il suo studio principale è quello fatto sull’infanzia, vista come luogo proprio di pratiche uniche dove matura e trova espressione l'identità infantile. Il metodo prevalentemente utilizzato da Corsaro è il metodo etnografico, ovvero un processo di indagine induttivo che parte dall’osservazione dei bambini nella loro vita quotidiana, per poi arrivare alla formulazione di ipotesi, tenendo in considerazione le caratteristiche temporali, spaziali e culturali di quanto viene osservato. La riproduzione interpretativa delineata dallo stesso Corsaro, come specificato nel paragrafo precedente, è un nuovo modo di intendere la socializzazione basata sulla presa in considerazione che anche i bambini sono produttori di cultura. In questo processo di produzione culturale, viene riconosciuta anche la componente innovativa e creativa, degli stessi bambini e la possibilità di riprodurre e cambiare la realtà culturale. Le caratteristiche alla base della riproduzione interpretativa sono quattro: la prima è la considerazione del bambino come attore sociale attivo e competente, la seconda riguarda lo sviluppo inteso come processo riproduttivo e non lineare, la terza è il cambiamento, ovvero il nuovo modo di studiare l’infanzia e la quarta afferisce al modo in cui lo sviluppo evolutivo avviene, ovvero collettivamente. Delineate le caratteristiche, si possono confrontare con le caratteristiche di base della socializzazione e ricavarne le differenze sostanziali, che sono alla 5 Fulbright Senior Research Fellow è un concorso che offre l'opportunità di trascorrere un soggiorno di ricerca presso università statunitensi per l'attuazione di progetti di ricerca i cui risultati possano essere di beneficio per la comunità accademica e scientifica internazionale (Homepage | Fulbright Scholar Program (fulbrightscholars.org))

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Informazioni tesi

  Autore: Ilaria De Crescenzo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Scienze Sociali
  Corso: Sociologia
  Relatore: Roberto  Serpieri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 70

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