Skip to content

Un genocidio rimosso: il porrajmos zingaro

Il rigetto e l’indifferenza consumatisi a livello sociale hanno permesso che anche la storia tacesse, che il massacro del Porrajmos (divoramento; il termine ròmani si riferisce al genocidio - circa mezzo milione di morti - avvenuto nel corso della seconda guerra mondiale) del popolo rom potesse essere considerato un capitolo di scarsa rilevanza della Shoà. Assistiamo al classico silenzio assordante, durante lo svolgersi delle ‘giornate della memoria’ sono sempre essi gli assenti. A differenza degli altri gruppi colpiti, per le genti zingare non c’è stato riscatto; nonostante abbiano subito una persecuzione di tipo razziale, solo pochi decenni fa sono stati riconosciuti loro dalla Germania i diritti al risarcimento. Seppure ariani, cioè originari dell’India, hanno sofferto le persecuzioni da parte di coloro che sostenevano la superiorità della razza ariana. Il popolo dei rom-sinti-kalé è un popolo transnazionale, che non ha mai dichiarato guerra a nessun altro popolo, nonostante ciò, in tanti stati i rom non sono riconosciuti nemmeno come minoranze linguistiche - anche in Italia è così. Un filo conduttore di rifiuti, bandi e violenze traccia la storia dei tanti gruppi zingari, dal loro arrivo in Europa intorno all’anno 1000, fino ai nostri giorni. Già partendo dalle leggende e dalle denominazioni si possono focalizzare le differenti visioni e relazioni che intercorrono tra il we-group - il sistema dell’identità e l’out-group - il sistema dell’alterità: il senso comune, gli stereotipi ed i pregiudizi sono strumenti convenzionali che sostituiscono l’esperienza diretta e permettono di instaurare rapporti di vicinanza-lontananza con universi etnici altri. Gli stessi vocaboli con cui si identificano i rom contribuiscono ad una segregazione linguistica, che sfocia nella segregazione razziale vera e propria, bene in evidenza nei cosiddetti ‘campi nomadi’. L’approccio sociologico è essenziale nel consentire di penetrare le motivazioni, i meccanismi e le strategie che sono riscontrabili nei rapporti tra chi appartiene al sistema egemonico-dominante e coloro che vengono marginalizzati e mostrati come irrecuperabili, e oramai senza più nulla da offrire sull’altare del mercato. Abbiamo intrapreso un percorso nella memoria per comprendere che i regimi totalitari del XX secolo hanno solo seguito le orme dei precedenti, aggiungendo alle loro azioni e direttive la modernità delle proposizioni scientifiche, l’efficienza dell’apparato burocratico e del sistema industriale. Il Porrajmos si configura quindi come l’apice della lotta contro la piaga zingara, che si ritiene infetti da secoli la società “normale”. Se politici-scienziati-industriali misero a punto un razionale progetto d’eugenetica ed ingegneria sociale, altre persone, che hanno rivestito ruoli di indirizzo e comando, hanno fatto sì che negli anni del dopoguerra determinate porzioni di storia siano state consapevolmente rimosse. Oltre al silenzio c’è anche il revisionismo ed il negazionismo; proprio per questo siamo andati a verificare la conoscenza storica del “fenomeno olocausto” fra i più giovani, avvalendoci dello strumento dell’intervista focalizzata: noi gaggè (non zingari) non sappiamo niente dei rom, conosciamo solo gli zingari descritti dalle rappresentazioni sociali; la conoscenza stereotipata e rassicurante, e l’immagine preconfezionata dello zingaro sono i denominatori comuni negli interpellati. Per i rom i fantasmi del passato sono sempre presenti, tuttora non mancano azioni e proposte che si ricollegano alle tragedie trascorse. Molti studiosi sono concordi nel ritenere che l’olocausto potrà riaccadere, perché è la logica conseguenza dell’oggettivizzazione, cioè del trattamento riservato agli uomini-oggetto convertiti in numeri. Oramai quasi dappertutto è stata impiantata una disumana logica di mercato: l’ordine mercantile si contraddistingue per le sue specifiche leggi e per avere delle coordinate di senso e di scopo che non coincidono con le esigenze ed i bisogni particolari delle persone.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
3 PREMESSA “Io non sono razzista, ma…”. Quante volte abbiamo ascoltato un’affermazione simile? In un certo senso si sa che è sbagliato, è sconveniente dipingersi come razzisti, sembra quasi una questione di galateo. Tuttavia la frase che segue il ma quasi sempre nega la prima; subito la propria posizione esce fuori, non si dà peso alla contraddizione, si elencano le ragioni ed alla fine è facile notare che la formula iniziale era solo uno strumento convenzionale, che non rispecchia assolutamente il proprio atteggiamento riguardante il tema razzismo. Anche io mi sono sorpreso più volte a proferire una frase del genere negli anni passati. Col crescere delle conoscenze, il percorso di studi sociali in particolare, l’amaro che rimaneva in bocca mi ha guidato verso un bisogno di non dare per scontato, di approfondire e scardinare stereotipi e pregiudizi che, come paraocchi, non permettevano il formarsi di posizioni autonome. Gli zingari, proprio loro, col bagaglio di siderali differenze che si trascinano, con i triti luoghi comuni e le leggende metropolitane, le loro tradizioni, i furti, la lingua segreta, la sporcizia: tutto ciò mi dava la certezza di poter dare un giudizio costruito su basi solide, quelle del senso comune. Il brodo culturale nel quale siamo immersi dall’inizio della nostra esistenza ci forma e condiziona il nostro sguardo ed il nostro agire. E’ risaputo che l’ignoranza genera e si nutre di fobie; l’oggetto della non conoscenza viene investito

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Fabrizio Scarponi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Marcella Delle Donne
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 245

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.

Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

asocialità
assimilazione
de andrè
etichette
eugenetica
gaggè
gruppo in - out
interviste
khorakhanè
marcella delle donne
mengele
negazionismo
olocausto
porrajmos
pregiudizi
pro joventute
robert ritter
rom
stereotipi
stermini
zigeunerlager
zingari

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi