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Studio preliminare per un ''programma di gestione'' del parco territoriale dell'Ofanto

Le ragioni di questo studio.
Con il Decreto 3 aprile 2000 del Ministero dell'Ambiente sono stati individuati i siti di importanza comunitaria e le zone di protezione speciali, ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE elencati nel Supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE 22-4-2000 - Serie generale - n. 95.
Per la Puglia nello specifico sono citati Siti di importanza comunitaria proposti ben 68 luoghi tra cui la “Valle dell’Ofanto - Lago Capaciotti” individuata con il codice sito natura 2000 IT9120011, come da tabella allegata.
Un notevole passo avanti in materia ambientalista per la Puglia, dato che la Regione Puglia, in attuazione dei principi programmatici dello Statuto regionale, nonché dei principi generali della legge 6 dicembre 1991 n. 394, approvando la legge e le norme per l'istituzione e la gestione di aree naturali protette al fine di garantire e di promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e ambientale della regione, L.R. n° 19 del 24/07/1997, ha elencato 33 aree aree aventi preminente interesse naturalistico, nonché ambientale e paesaggistico, escludendo, in prima analisi, la Valle dell’Ofanto, nonostante sia una importante cerniera di paesaggio tra due delle aree protette scelte dalla Regione (Alta Murgia e Foce Ofanto) e di recente sia stata indicata dal Ministero dell’ambiente come sito di importanza comunitaria (riconoscendone quindi i presupposti di area naturale protetta così come previsto dalla Legge 6 dicembre 1991. n. 394). Importanza eloquentemente dimostrata dalla presenza dell’unico fiume di Puglia nel suo tratto senile, dalla vasta seppur ancora in parte inesplorata zona archeologica di Canne, ma anche dalla quantità di edilizia rurale presente testimone di una fiorente attività agricola passata, dalle opere di antropizzazione e regimentazione del sistema fluviale (contro-Ofanto) ormai in disuso, dalla presenza delle colture privilegiate di Puglia quali la vite e l’ulivo.
Tuttavia lo stato di degrado ambientale di tutta l’area pone come necessaria ed urgente la protezione attraverso misure restrittive dell’attività antropica, pena il depauperamento del patrimonio ambientale e culturale dell’area.
A questo proposito, il comune di Canosa di Puglia, nelle previsioni del PRG (al vaglio regionale, attualmente) ha destinato la parte di sua amministrazione come “Parco Territoriale” con una normativa vincolatoria sull’uso dei manufatti architettonici e delle attività agricole prospicienti al fiume; il comune di Barletta ha indicato per la zona contigua la vocazione ad uno sviluppo territoriale di indirizzo turistico-culturale. Per questo sono in corso i lavori per la realizzazione del Parco Archeologico di Canne della Battaglia, finanziato con fondi europei (segnali questi di una futura e obbligatoria proposizione alla individuazione e successiva istituzione del parco protetto dell’Ofanto).
Tutte le frecce puntano sull’alto valore ambientale riconosciuto del territorio, ma ancora non si è posta necessaria attenzione all’opportunità del parco protetto.
(D’altra parte è da farsi una domanda riguardo l’istituzione del parco protetto “Foce Ofanto”: come sarà possibile garantire una qualità ambientale se non tenendo conto dell’apporto liquido e solido del fiume essendone la foce parte integrante?)
Il testo della Legge Regionale prevede una revisione dell’elenco delle aree protette da parte del Consiglio Regionale ogni tre anni previa deliberazione di Giunta regionale e previo parere obbligatorio del Comitato tecnico-scientifico, anche sulla base delle richieste formulate dagli enti interessati e da organismi scientifici e associazioni (art. 5 comma 2).
E’ per ciò che si propone questo studio preliminare per il parco territoriale dell’Ofanto, evidenziandone i caratteri ambientali e le risorse potenziali che supporterebbero economicamente la costituzione del parco e la sua autonomia, secondo le indicazioni dell’articolo 7 della L. 394 sulle misure di incentivazione, e dell’art. 20 comma 3 della L.R.
Presentazione del lavoro di ricerca preventiva.
La proposizione del parco territoriale dell’Ofanto, supposta la conseguente individuazione da parte del Consiglio Regionale in carica, presuppone la predisposizione di massima dei documenti di indirizzo e lo schema di disegno di legge.

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1 Premessa Le ragioni di questo studio. Con il Decreto 3 aprile 2000 del Ministero dell'Ambiente sono stati individuati i siti di importanza comunitaria e le zone di protezione speciali, ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE elencati nel Supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE 22-4-2000 - Serie generale - n. 95. Per la Puglia nello specifico sono citati Siti di importanza comunitaria proposti ben 68 luoghi tra cui la “Valle dell’Ofanto - Lago Capaciotti” individuata con il codice sito natura 2000 IT9120011, come da tabella allegata. Un notevole passo avanti in materia ambientalista per la Puglia, dato che la Regione Puglia, in attuazione dei principi programmatici dello Statuto regionale, nonché dei principi generali della legge 6 dicembre 1991 n. 394, approvando la legge e le norme per I'istituzione e la gestione di aree naturali protette al fine di garantire e di promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e ambientale della regione, L.R. n° 19 del 24/07/1997, ha elencato 33 aree aree aventi preminente interesse naturalistico, nonché ambientale e paesaggistico, tra cui per la provincia di Bari e quella di Foggia le seguenti: A - Provincia di Bari: A1 - Alta Murgia A2 - Barsento A3 - Foce Ofanto A4 - Laghi di Conversano

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Giordano
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Giorgio Pizziolo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 133

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Parole chiave

barletta
canne della battaglia
canosa
tutela dell'ambiente
architettura del paesaggio
pianificazione del territorio
parco dell'ofanto
valle dell'ofanto
parchi fluviali
parchi archeologici

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