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La sanità militare nei secoli XVIII e XIX

La sanità militare nei secoli XVIII e XIX


In questo capitolo l’autore parla delle modificazioni apportate al SISTEMA SANITARIO MILITARE, focalizzandosi in particolare sulla sanità militare dell’esercito sabaudo. Ci spiega come anche nella MEDICINA MILITARE grandi innovazioni furono portate dalla rivoluzione francese, a seguito della quale viene stipulata una CONVENZIONE NAZIONALE che mutò radicalmente la condizione dei medici militari, stabilendo che non potevano più essere licenziati alla fine di una campagna militare; dovevano essere inseriti nei QUADRI DELL’ESERCITO.
Fu anche attivata la costruzione di un CORPO DI INFERMIERI e soprattutto furono organizzati OSPEDALI MILITARI.
Vengono citati, inoltre, due importanti figure mediche, due chirurghi: PERRY e LERRY, ai quali viene riconosciuto il merito delle AMBULANZA MOBILI per agevolare il trasporto dei feriti.
Anche in Italia, a partire dall’inizio dell’800, si inizia ad organizzare la sanità militare, in particolare venne costituito un CONSIGLIO DI SANITA’ MILITARE, fino ad ordinare definitivamente, nel 1807 il SERVIZIO SANITARIO MILITARE ITALIANO; dopo il comando napoleonico si frammenterà.
L’autore analizza solo la sanità dello stato sabaudo poiché in tutti gli altri stati fu molto frammentata.
Nell’esercito piemontese, invece, la sanità militare non subisce grossi cambiamenti durante la restaurazione, quindi i reduci erano figure stabili all’interno dell’organizzazione sanitaria; accanto vi era la figura del FRATER, un infermiere che svolgeva interventi di poca entità.
Nel 1831 sale al trono di sardegna il re CARLO ALBERTO, il quale spinge verso un processo di RAZIONALIZZAZIONE della sanità militare. Viene istituito un CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA’ MILITARE, che aveva il compito di visitare due volte l’anno tutti gli ospedali militari. Riordinò, poi, la CARRIERA dei medici militari, stabilendo che si poteva avanzare di grado solo per concorso e solo se provvisti di lauree in medicina o chirurgia. Tutto questo faceva parte di un REGOLAMENTO SANITARIO MILITARE che restò a lungo in vigore.
Infine, abolì gli ospedali reggimentali, che vennero sostituiti dagli OSPEDALI DIVISIONALI, che avevano sede nei capoluoghi delle 7 divisioni militari in cui era diviso il regno. In ogni divisione venne costituita una GIUNTA SANITARIA MILITARE che aveva il compito di vegliare sull’andamento del servizio sanitario militare; la novità di questi ospedali fu l’accoglienza verso i civili.
Gli infermieri, in questo sistema, erano volontari con firma obbligatoria di 8 anni, dovevano saper leggere e scrivere e venivano reclutati in base a criteri morali e fisici.

Tratto da UN RICORDO DI SOLFERINO, OGGI di Angela Tiano
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