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Il Mantovano durante il processo di unificazione nazionale


il periodo successivo al 1866 è quello in cui tutto il territorio mantovano fu annesso al nuovo stato italiano. Questo momento ebbe due effetti, uno positivo e uno negativo: se da un lato vi fu il sollievo della popolazione liberatasi dall'influenza austriaca, dall'altro vi furono le conseguenze negative, di adattamento, al nuovo stato. L'annessione, infatti, rappresentò anche la fine delle agevolazioni concesse dagli austriaci agli esportatori locali verso gli altri territori asburgici. Ciò determinò una migrazione progressiva (soprattutto di ebrei, i quali investivano maggiormente).
Inoltre, con l'annessione, il mantovano si inserisce nell'economia dello stato italiano che presentava notevoli difficoltà, sopratutto nell'economia. L'italia, infatti, pur essendo un paese ricco dal punto di vista agricolo, non era in grado di sfruttare a pieno le proprie potenzialità a causa della pigrizia e dell'ignoranza dei suoi abitanti. Ad aggravare ulteriormente la situazione contribuirono alcuni eventi interni:
l    il brigantaggio;
l    le annate sfavorevoli;
l    la speculazione
l    deprezzamento dei prodotti dovuto all'incremento della concorrenza estera; alla surrogazione industriale: l'affacciarsi sul mercato di prodotti surrogati ad un minor costo; e l'inasprimento del carico fiscale.
Nonostante queste difficoltà, l'annessione del mantovano portò finalmente alla ribalta problemi che per lungo tempo erano rimasti nascosti.  Tra punti principali e prioritari dell'ordine del giorno vi era  la necessità di realizzare l'unità provinciale e la proposta di riforme sociali per modernizzare il mantovano. Si investì sopratutto nelle infrastrutture e nell'istruzione, il problema principale era la mancanza di capitale da investire nella tecnologia agricola.
L'elemento che contribuì al progresso e al miglioramento mantovano fu il sistema creditizio: si affacciarono nuovi istituti bancari e consorzi di agricoltori che erogavano credito anche a piccoli proprietari terrieri – per sostenere la produzione agricola.
Con la circolazione di capitali cambia la mentalità produttiva dei contadini che cominciarono a ragionare nella logia di lungo periodo, portando il mantovano nella direzione del progresso.

Tratto da UN RICORDO DI SOLFERINO, OGGI di Angela Tiano
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