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Azioni contro gli amministratori: l'azione esercitata dai soci di minoranza

Questa era diffusa in passato in quasi tutti gli ordinamenti giuridici, tranne l’Italia e altri pochi paesi. È stata introdotta con la legge Draghi solo per le società quotate.
Solo con la riforma 2003 è stata introdotta per tutte le società.
Quest’azione presenta il rischio di abuso se non c’è il filtro della maggioranza, si può avere la tentazione da parte di soci di minoranza di creare clamore iniziando un’azione contro i vertici della società.
La soluzione adottata è quella che la minoranza deve raggiungere un certo livello che rende serio l’intervento. Questo livello è del 20% per le società non quotate, e del 2,5% nelle società quotate. Lo statuto può aumentare nelle non quotate il livello richiesto fino al 33%, ma mai di più.
Questa è un’azione che la minoranza fa nell’interesse della società esercitando un diritto della società, infatti ogni recupero va nelle tasche della società e non della minoranza. Non è pensabile che un diritto sia esercitato, senza che il responsabile di questo diritto è chiamato in giudizio. Qui viene fare il paradosso, la società è parte in senso processuale come convenuto, ma dal punto di vista sostanziale è una parte attrice.
Le spese del giudizio le sopporta la minoranza che agisce, in via temporanea, perché se vince ha almeno il diritto ad essere rimborsata delle spese. Questo rimborso delle spese lo ottiene normalmente dagli amministratori che hanno perso, ma se questi sono nullatenenti, allora questi potranno recuperare le spese dalla società. I recuperi che si possono fare sono quelli delle spese liquidate dal giudice, che è molto inferiore al costo effettivo della difesa. Quindi la povera minoranza rischia se vince di non avere un recupero pieno. È sicuramente un investimento a perdere, infatti queste azioni vengono fatte dai minoritari che vogliono esercitare un contropotere e che per difendere il loro investimento supportano delle spese.
Vale anche in questo caso la rinunziabilità da parte della società.

Tratto da DIRITTO COMMERCIALE DELLE SOCIETÀ di Valentina Minerva
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