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La votazione, la verbalizzazione in assemblea

La votazione

La legge non indica un particolare sistema di votazione.
L’assemblea normalmente delibera in base al principio maggioritario, talvolta rafforzato.
Per la nomina alle cariche sociali, lo statuto può stabilire norme particolari, quali ad esempio il voto di lista, quello cumulativo o altri sistemi che permettano la rappresentanza delle minoranze.
Non è escluso dal voto il socio in conflitto di interessi; se si astiene per tale ragione le sue azioni non sono computate ai fini del quorum deliberativo.

La verbalizzazione in assemblea


Le deliberazioni dell’assemblea devono constare da verbale sottoscritto dal presidente e dal segretario o, se si tratta di assemblea straordinaria, dal notaio.
Il verbale deve indicare la data, l’identità dei partecipanti e il capitale rappresentato da ciascuno, le modalità e il risultato delle votazioni, e consentire l’identificazione dei soci favorevoli, astenuti o dissenzienti.
Nel verbale devono essere riassunte le dichiarazioni; con tale previsione il legislatore ha risolto un’annosa disputa, chiarendo che il verbale assembleare non può essere sintetico, ma deve essere analitico.

Tratto da DIRITTO COMMERCIALE di Stefano Civitelli
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