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Tensioni allo scopo della CRI

Tensioni allo scopo della CRI

In conclusione l'autore riflette sulle TENSIONI ALLO SCOPO della cr, anche esse apparentemente ambivalenti ma che nella CR trovano un efficace equilibrio. A tal proposti viene ripresa la distinzione di Weber tra agire razionale rispetto allo scopo e agire rispetto al valore. Nel primo caso l'agire è basato sul calcolo costi/benefici e sulla capacità tecnica e professionale nell'affrontare la contingenza, il dispiego efficiente di una razionalità tecnica di riduzione del danno. Nel caso della cr questo aspetto è molto rilevante: nel soccorso, infatti, il fattore tempo non è marginale; l'efficacia dell'azione dipende molto spesso dalla velocità del dispiegamento delle risorse. Qui l'imperativo categorico di Habermas diventa interiorizzazione di uno scopo valoriale condiviso tramutato in azione attraverso l'adesione e la sottomissione dell'io ad un noi organizzato (ad una specifica organizzazione).
Per molti aspetti i due orientamenti dell'agire possono diventare conflittuali, mentre nell'operato della cr sono ricondotti ad un equilibrio alto che consente il rapido dispiegamento sia della razionalità rispetto allo scopo che di quella orientata al valore.
Nell'analisi della cr emerge una forte propensione di orientamento allo scopo e a strutturarsi gerarchicamente su più livelli; ma la componente volontaristica – i volontari motivati che non ricevono alcun compenso economico – si avvicina all'agire rispetto al valore.

Tratto da UN RICORDO DI SOLFERINO, OGGI di Angela Tiano
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